Gabbiano in volo

Post N° 13


E' la nostra vitaanima mia.Di questo sogno che non ci appartienenon consumarne invanouna sol goccia.Vivilo!ma fallo beneche passa in frettanon lascia sostaDella tua forzaun sol ricordo restaa consolare i giorni dell'angosciaSaran le gioie rare e mensogneree le speranzecome le chimereSe qualche amore dal tuo cielo passafermane il voloche poi farà tempestaDi quest vitaanima che speranon vedi il giorno che presto si fa sera.Me l'ha dedicata una amica mia, tanti anni fa, quando invece io pensavo il contrario. Credevo, allora, che il futuro mi appartenesse e che fosse possibile, avendo io a quel tempo tutte le caratteristiche per sentirmi padrone del mio destino e in parte di quello degli altri, farfalleggiare senza sosta. Quell'amica aveva però ragione nel dedicarmi questa poesia e non so se consigliandomi di fermare un amore che fosse passato dal mio cielo, si riferisse a me o a lei stessa. Ancora non è sera e io guardo sempre verso quel cielo di cui lei dice. L'ho rivista quest'estate Carla e mi sono ricordato di questi versi che conservavo in un libro, "Paura di Volare", che mi aveva regalato e sul cui frontespizio le aveva scritte. Gliele ho ricordate e abbiamo sorriso. Non c'erano più, evidentemente, le motivazioni che le avevano ispirate. Nè io ero più quel giovane arroagante e sicuro di se che dava mostra di se cavalcando sulla spiaggia. Nè lei, per la verità, era più quella ragazza affascinata dalle chiacchiere di quel giovane che faceva bella mostra delle sue sembianze e della sua capacità oratoria. E quell'amore che sarebbe potuto/dovuto passare dal mio cielo, per essere fermato?Ebbene, credo sia passato qualche volta, ma quel ragazzo viziato, pieno di se e ambizioso, non l'ha riconosciuto, non l'ha fermato e quel che è peggio è che forse l'ha mortificato, disprezzato, lasciato andare col vento che l'aveva portato. Ed è nostalgia e rimpianto il ricordare!!!