Gabbiano in volo

pensieri, poesie, desideri, sogni

 

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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 23 Giugno 2008 da odisseo8
Foto di odisseo8

Ti ho rivista l'altra sera, dopo tanto tempo. Eri bella come sempre, come quando ti incontrai, la prima volta, a casa di Sergio, quella sera di tanti anni fa. Anche tu ti sei accorta di me. Ho visto che mi guardavi senza guardarmi , non senza difficoltà. anch'io ho sentito forte nell'animo tornare vivi i ricordi di una storia bella che pensavo mi fosse estranea, ormai. Eppure non ho resistito e ti ho guardata mentre ti aggiravi per la sala, altera, distante come sempre, coi tuoi capelli neri raccolti in alto per farmi ammirare il tuo collo regale, elegante e sensuale. Eri quella di sempre Francesca, bella come nel tempo del nostro amore, quando regalavamo i nostri  sospiri alle stelle e condividevamo sogni e progetti. Poi ci siamo guardati e non abbiamo potuto non scambiarci un sorriso, forse malinconico, e un saluto. Così,  mentre i nostri sguardi si sono incrociati mi è scappato spontaneo di salutarti ancora come facevo a quel tempo, quando tu eri mia e io solo tuo, allora. "Ciao cigno". Te lo ripetei ancora, come un tempo quando, altera come un cigno, sfioravi le acque del mio lago senza mai avvicinarti alla riva. Te ne stavi al centro, di quel lago, per farti ammirare. Conoscevi una canzone, ma non la cantavi mai, ed eri il mio sogno,  la mia passione, l'amore che si incontra una sola volta e non si può mai più scordare.  

Marcello 

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 14 Giugno 2008 da odisseo8
Foto di odisseo8

ALLE DONNE CHE PASSANO DI QUI

Non so altro di te amica

solo che hai occhi verdi

sfumati da tinte autunnali.

Verdi come l'alloro divino

che un giorno lontano rubai

nel giardino fatato d'Apollo.

Li vedo i tuoi occhi

vivi di mille scintille luminose

nel tempo dell'amore.

Velati di dolce malinconia

quando alla mente affiorano

prepotenti i ricordi del tempo.

Allora, ecco che brillano

sotto i riflessi tenui delle stelle

e si aprono al sorriso più bello

quando fissano l'orizzonte lontano

laggiù dove finisce il cielo.

Non so altro di te amica

solo che hai occhi verdi

come le alghe del mio mare

riflessi dagli abissi profondi

quando  il sole stanco 

va a riposare di là

oltre la montagna viva

nell'isola bella di Morgana.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 29 Maggio 2008 da odisseo8
Foto di odisseo8

Guarda...

là sul mare

c'è un gabbiano

Volteggia sulle onde

increspate di bianco

E' solo

Non ha stagioni

nè casa nè pace

Ha scelto per casa

quel tratto di mare

quell'arco ristretto di cielo

Non canta canzoni

non posa nè dorme

Volteggia nell'aria

poi plana sul mare

Sospinto dal vento

si ferma là in alto

poi torna a ruotare

sorvola rasente 

le onde del mare

Non cade

risale!

Con battito d'ali

s'alza a volare

risale là in alto

in alto nel cielo

Ancora volteggia

si ferma nell'aria

poi sembra cadere

ma sfiora le onde

Ancora risale

ritorna a volare

lottando col vento

cercando la vita

tra la spuma del mare. 

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 24 Maggio 2008 da odisseo8

Sei ancora lassù vecchio albero di mandorlo. E mi ricordi la primavera, coi tuoi rami coperti di bianchi fiori. Intorno a te non c'è segno di altri colori. Non ancora. Non v'è traccia della primavera. E ti guardo... Ti guardo con occhi diversi da quelli di un tempo. Eppure sono i miei, quegli occhi. Sono sempre quelli. Gli stessi che un tempo hanno sognato, guardandoti, hanno sognato percorsi di una vita che ancora doveva essere vissuta. E tu sei ancora là, ancora in fiore per fare festa alla nuova primavera. Bello come un tempo, come quando io correvo da te e ti rubavo qualche rametto per portarlo a lei che m'aspettava, nascosta oltre la siepe del vecchio giardino che limitava la casa della mia adolescenza. Ed era il tempo della gioia spensierata e dei sogni e dei baci, anche, dei baci rubati sotto le tue fronde, albero antico di mandorlo.

Ed è passato quel tempo, quel mio tempo. E sono volati con lui anche i sogni di quella primavera irripetibile. Sono andati lontano, forse sono rimasti indietro tra le cose che non sono mai state vissute.

Ma tu sei ancora là, sulla mia collina. E coi tuoi rami fioriti, che brillano al sole fresco di marzo, hai il potere di portarmi indietro nel tempo a riprendere dalla memoria ciò che è stato mio, nel contesto di un momento di vita, ciò che mi è appartenuto anche se per pochi attimi e mi ha dato, in quella frazione di tempo, sensazioni forti.

Eccomi qui, dunque, albero antico della mia primavera, eccomi ancora qui a guardarti con occhi diversi, ora.

Tu, però hai il potere di evocarlo, quel tempo, e quei sorrisi e quelle voci. Ed io guardandoti, mi sento chiamare da laggiù. Sento la tua voce mamma, la tua voce che non scorderò mai, che mi chiama alla sera quando ritardo. Sento la tua voce allegra del tempo della gioia e un mare di pianto mi sale dal profondo dell'animo fino agli occhi e offusca la mia vista. Un dolore profondo pervade il mio cuore, misto ad un senso di solitudine che è immensa.

E tu stai là, vecchio mandorlo e ascolti i sospiri del mio cuore. Mi giro verso la casa dove non c'è più nessuno e guardo il mare da quassù e il sole che va a riposarsi, bello come sempre, oltre i monti della sicilia, al di là del mondo. A lui affido un pensiero, un messaggio d'amore e di nostalgia, una lacrima di sofferenza, un palpito di cuore. Le porterà di là, con un rametto di bianchi fiori che ho rubato ai tuoi rami vecchio mandorlo. 

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 16 Maggio 2008 da odisseo8
Foto di odisseo8

Non sono mai quello

che pensano ch’io sia,

e non sono mai là,

dove occhi mi vedono.

I nemici mi prendono

per un erede al trono,

gli amici son convinti

ch’io sia un diacono segreto,

e i burloni pensano

ch’io marcisca nel diario di bordo

d’una flotta affondata

alla ricerca di una nuova terra.

Io invece m’inginocchio a mezzogiorno

in mezzo al deserto e scrivo

sulla sabbia ciò che detta il silenzio,

verso sera digrigno i denti

in una crepa insidiosa

della torre di Babele,

ma a mezzanotte m’adatto a riposare

tra spade d’oro

sul terrazzo d’Amleto.

E solo verso l’alba

mi lancio in sella a lontananze

sette volte di là sette chiari di luna

e cavalco incontro

alla rosa generosa,

pronta a sbocciare,

una volta guarderà

in faccia il secolo protervo

e il secolo arrossirà.

 
 
 
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Un blog di: odisseo8
Data di creazione: 16/05/2008
 

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