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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 10 Marzo 2008 da lady_math

Le gocce di pioggia sul vetro mi hanno riportato alla mente la canzone di Venditti “Ricordati di me”: “..e tutta la città è allagata da questo temporale..”. La radio, compagna inseparabile negli ultimi tempi, era in pausa pranzo. Ma era come se fosse accesa, il rumore dei tergicristalli era soffocato dalle note che suonavano nella mia mente. Ed ecco riaffiorare il ricordo della prima volta che l’ascoltai: avevo quindici anni. Quanti sogni, allora. Quante speranze. Cos’è cambiato? Talvolta ci fanno credere che i sogni appartengono solo agli adolescenti e che una persona adulta non ne ha più. Io sono convinta che una persona che non sogna più sia una persona morta. Sognare non per fuggire dalla realtà, ma per cambiare. Altrimenti diventiamo delle cose inermi e.. senza vita. Certo, i miei sogni di adesso non sono più gli stessi di allora,.. anche perché io non sono più quella di allora.. da adolescente pensavo che essere felici volesse dire trovare un grande amore.. solo quello! passavo interi pomeriggi a fantasticare dietro uno sfiorarsi di mani, dietro uno sorriso rubato.. ad immaginarmi chissà che cosa.. comunque delegavo ad altri il compito di rendermi felice! adesso, invece, alla luce di qualche anno di maturità in più, mi sono resa conto che i motivi di felicità non si possono delegare a qualcun altro o a qualcos’altro esterno a noi stessi. Conoscendomi meglio ho, o almeno credo, raggiunto un certo equilibrio ed ho capito che i motivi di felicità li devo trovare in me. E’ stato così che ho cominciato a trovare tanti motivi per alzarmi la mattina e per essere felice. Sembra stupido, e forse banale, ma per me è stata una grande conquista! “Qual è il senso della vita?”, oggi mi sembra di rispondere a questa domanda con una sola parola: vivere. Ci sono dei giorni in cui, davvero basta un niente per farti apprezzare di esserci: un “grazie” inaspettato, la bellezza di un cielo senza nuvole, la libertà di un pomeriggio lontano dal lavoro, una coccinella che ti si posa sulla mano, il ronzio delle api subito dopo pranzo, … si prova una sensazione indescrivibile, il cuore si apre e ci si sente un po’ creatori del mondo.. anche se, talvolta tale sensazione è accompagnata dall’impressione di essere in una sorta di un equilibrio instabile: avverto la minaccia che tutta questa gioia possa finire da un momento all’altro. Di certo, non ho la pretesa di essere la prima a dire queste cose,

ma questo è quello che penso, per davvero.

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