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Post n°141 pubblicato il 16 Gennaio 2006 da Ofyp
Quando la sognava, la sognava così. Capelli neri, corvini, che portano dentro tutta la sensualità di una notte d’estate, riccioli di fumo splendente che si adagiano su spalle scultoree. Occhi scuri, profondi, calamite per sguardi insistenti. I lineamenti dolci come quelli di una torta ricca di meringhe e panna. Il corpo flessuoso, i polsi esili, le mani decise, le dita lunghe a chiamar carezze. Curve a seguire curve su fianchi morbidi. Una maglia nera, appena attillata, una gonna corta in jeans su gambe toniche, sensuali, imbrigliate in calze di nylon scure, polpacci coperti da stivali duri. Un profumo persistente ma mai invadente. Perché le donne sono un sogno quando riempiono i sensi. Paradiso agli occhi, un odore che ti porta a stringere un maglione quando non sei più con lei, pelle lasciva sotto polpastrelli curiosi e impertinenti, soave nel modo quieto ed intelligente di parlare. Lingue che si intrecciano fra loro o su sessi avidi, percorrendo autostrade di sensazioni fatte di gusti tenui e velluti morbidi. Perché le donne, quando le sogni, sono così. Diventano realtà quando le ami, quando i loro difetti le rendono uniche, quando chiudi gli occhi e loro sono ancora lì, quando il loro calore si fa esigenza quando, come fogli strappati a mano, s’incontrano perfettamente e, completandosi, regalano poesie.
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