Oggi più di ieri...

Disarmonie


A pochi passi splende Saturnia, sotto il suo mare.Ce ne stiamo in piedi io e te,lontano da tutto. Mi tieni per mano ma non mi guardi negli occhi,il che è peggio.-Vi eravate molto amati…--Quasi. E comunque ero solo io a farlo.--Ci tenevi a lui?Come tieni a me intendo.--Era diverso.-E’ sempre diverso. Poi sollevi un sopracciglio,e capisco che girano guai,pronti a colpirmi.-Ma come si fa a lasciarsi in quel modo. A ignorarsi,poi .--Abbiamo imparato. Stavamo insieme eppure sembravamo soli;ci siamo esercitati così.--Eppure ti ha lasciato lui,tu ci saresti rimasta insieme-Ora non mi tieni più nemmeno la mano.-Ma succede così!Uno inizia…l’altro finisce. Lui mi ha lasciato e io ho finito per non amarlo più. Ti dirò, non mi amava neanche lui quando mi ha lasciata.--Balle. Ti ha lasciato perché lo hai  preso a schiaffi il giorno del loro matrimonio. Ma come facevi a starci insieme? A stare con uno così!--Era quello di cui avevo bisogno.-Una nuvola passa e si oscura tutto, in fretta.Se continui così, restiamo lontani anni luce.-E io?Cosa sono io per te?Un altro bisogno?-No,tu no. Ma come si fa a dire ,che quando uno arriva così ,per caso, e per caso ha inizio un qualcosa,in quel caso lì non si tratta di bisogno. Dirlo così semplicemente,senza farla sembrare una cosa da poco. Bisognerebbe averle altre parole,inventarle se serve,per dire nel modo più dolce che di te so di non aver affatto bisogno, che sei arrivato quando ormai avevo tutto ,che i bisogni non sono sempre positivi. Sono limitanti. Dover mangiare ,bere,riposarsi,e fare pipì;lo eviteremmo tutti se fosse possibile. Ma non si può.Ecco,io non ti eviterei, neanche se potessi. …No,di te non ho bisogno….  Io a te ti voglio proprio.