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Creato da trilly115 il 28/10/2008

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Dimenticarsi

Post n°4 pubblicato il 01 Novembre 2008 da trilly115
 
Tag: Eve

La sera dopo cenò con Matilde ,al Etno Cafè. Davanti ai piatti sporchi ,foglie di insalata,e briciole di pane, gli sembrò di rinascere.

Ore dopo era lei a parlare,da sola nel buio.

-Come fai,dimmi come diavolo fai,a dire di amarmi,se fino a ieri bruciavi con lei nello stesso letto.-Lui si alzo,veloce,perché è così che succede dopo. Per un attimo fu di nuovo pronto per sparire.

Fu allora che lei gli chiese di restare.

Finalmente avere qualcuno,appartenere a qualcuno. Essere di nuovo in due. Forse, gli venne da pensare,era la prima volta che succedeva davvero. Ma fu un pensiero triste.

Spider si sistemò i capelli davanti allo specchio;si abbottonò tutti i bottoni della camicia,e quando arrivò all’ultimo in basso,aveva già dimenticato i due anni insieme a lei.

 

Dall’altra parte della città una sola finestra era  illuminata e dall’altra parte del vetro c’era  Eve,su un  divano con la sola compagnia della sua voce,per nascondersi dal silenzio. Distese le gambe e cominciò:

‘’Quindici anni e mezzo.Sono magra,quasi gracile,con seni ancora da bambina,truccata di rosa pallido e rosso.E poi quel modo di vestirmi che potrebbe far ridere e di cui nessuno ride….’’

Non erano mai stati uguali.

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Disarmonie

Post n°3 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da trilly115
 

A pochi passi splende Saturnia, sotto il suo mare.

Ce ne stiamo in piedi io e te,lontano da tutto. Mi tieni per mano ma non mi guardi negli occhi,il che è peggio.

-Vi eravate molto amati…-

-Quasi. E comunque ero solo io a farlo.-

-Ci tenevi a lui?Come tieni a me intendo.-

-Era diverso.-

E’ sempre diverso. Poi sollevi un sopracciglio,e capisco che girano guai,pronti a colpirmi.

-Ma come si fa a lasciarsi in quel modo. A ignorarsi,poi .-

-Abbiamo imparato. Stavamo insieme eppure sembravamo soli;ci siamo esercitati così.-

-Eppure ti ha lasciato lui,tu ci saresti rimasta insieme-

Ora non mi tieni più nemmeno la mano.

-Ma succede così!Uno inizia…l’altro finisce. Lui mi ha lasciato e io ho finito per non amarlo più. Ti dirò, non mi amava neanche lui quando mi ha lasciata.-

-Balle. Ti ha lasciato perché lo hai  preso a schiaffi il giorno del loro matrimonio. Ma come facevi a starci insieme? A stare con uno così!-

-Era quello di cui avevo bisogno.-

Una nuvola passa e si oscura tutto, in fretta.Se continui così, restiamo lontani anni luce.

-E io?Cosa sono io per te?Un altro bisogno?-

No,tu no. Ma come si fa a dire ,che quando uno arriva così ,per caso, e per caso ha inizio un qualcosa,in quel caso lì non si tratta di bisogno. Dirlo così semplicemente,senza farla sembrare una cosa da poco. Bisognerebbe averle altre parole,inventarle se serve,per dire nel modo più dolce che di te so di non aver affatto bisogno, che sei arrivato quando ormai avevo tutto ,che i bisogni non sono sempre positivi. Sono limitanti.

Dover mangiare ,bere,riposarsi,e fare pipì;lo eviteremmo tutti se fosse possibile. Ma non si può.Ecco,io non ti eviterei, neanche se potessi. …No,di te non ho bisogno….

 

 Io a te ti voglio proprio.

 

 

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Gran ritorno

Post n°2 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da trilly115
 

Stesso tappeto verde,stesse macchie di umidità,stesso odore acre misto a olio per la pelle.Anche gli specchi sono gli stessi,sono le facce riflesse ad essere cambiate. Non è un’entrata trionfale;dopo un anno neanche la segretaria è la stessa.

-Deve rifare la tessera,e ripagare l’assicurazione. Sono 65 in tutto. E’ un’offerta.-

_Non è un’offerta. Era così anche due anni fa-

-Scusa sono nuova. Voi a quanto pare no.-

Guarda Rox;che guarda Eve.

-A quanto pare…-

Si cambiamo in fretta. Pantaloni comodi top e guantoni.

Sal ha già iniziato la lezione. Incredibile non riconoscere più nessuno. Tranne forse una brunetta,in canotta blu e pantaloncini corti. Tutt’altro che femminile. Sembrava brava allora. Ora sembrerebbe la migliore.

Iniziano a tirare calci,uno contro l’altro.

Eve ha il tempo di dare un’occhiata. Non ci sono più spalle larghe e bicipiti tatuati, solo code di cavallo e tette che si intravedono dalla lycra.

Troppo poco testosterone per uno sport così. Sal gli va viene incontro,pronto per i saluti.

-         Cos’è ,il corso di aerobica non si faceva quest’anno?-

-Ci siamo dovuti accontentare. Voi siete  sparite e anche gli altri-

E così viene fuori che Antonio si è laureato;Pal è stato licenziato, e Steve spedito vicino Pescara.Seduto a terra  c’è ancora Walle. Ora si occupa di mettere a posto i pesi e aprire e chiudere le finestre a un comando di Sal. E’ sempre  stato troppo magro per allenarsi.

Le altre guardano,e vedono quella confidenza che c’è tra le nuove arrivate,Sal e l’odore di sudore che gira in sala.C'è curiosità  per loro che resistono qui solo da due mesi. Guardano Rox,e i suoi muscoli a  riposo.E guardano Eve ,e i suoi occhi che ti ficca dentro con la stessa rapidità di un pugno.E'così magra che sembrerebbe più adatta alla danza che alla boxe.Non sanno che un anno fa qui vinceva lei .

In un angolo c'è Emanuel. Non si batte con nessuno,solo contro il sacco.Sal spiega che non se n’è mai andato. Neanche ad agosto,con l’afa e sudore che colava sul pavimento. Passa più di quattro ore in  palestra ormai. E’ arrivato al punto di iscriversi anche al corso di Yoga e Balli Latini.

-E’ per stare lontano da casa.- sottolinea -Ammesso che ne abbia ancora una.-

Eve si lamenta,sembrerebbe parecchio delusa.

-E’ come tornare a casa per le feste  e scoprire che si sono tutti trasferiti senza lasciare l’indirizzo.E’ per la qualità del corso-dice -Non mi va che l’abbassino.-

Non si fida delle donne.

Sal promette con una mano sul cuore-Le rimettiamo a posto insieme.-

La brunetta si avvicina. Vuole combattere con lei. 

- no.grazie-A lei non va;preferisce Rox.

-Tiro piano.- insiste.

A Eve viene da sorridere. Rox da lontano  vede la scena  e mima un testata.

Non è la paura di farsi male,nella boxe a fregarti.

E’ qualcosa di più pericoloso .La paura di fare del male,che ti frega anche nella vita.Ti fa sbagliare a tirare un pugno ;ti fa lasciare chi ami. Perché per far soffrire non c’è bisogno di allenarsi,ci si nasce;è una predisposizione naturale,che col tempo affini.

Quella di Eve è un'arte.

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Bicchieri

Post n°1 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da trilly115
 

Sapevo che saresti arrivata prima o poi,e me ne andavo tutta di fretta a sistemare quello che mi spettava,stando bene attenta  a come muovermi senza fare danni.E andarmene al più presto.Poi mi sono girata ed eri lì.
Eri una mia amica un tempo,ora invece..una delle tante.
Non ho alzato la testa e tu non ti sei voltata a guardarmi.A che serve salutarsi,se poi lo so che ti ha parlato di me,così come a me parlava di te.Forse avrà usato anche lo stesso tono e le stesse parole...forse gli facciamo pena entrambe.
Sai che io so,ed è abbastanza.So che lo hai guardato come un tempo lo guardavo io.Ed è abbastanza.Poi un rumore di qualcosa che andava in pezzi,e questa volta non si trattava di noi.

''Se si è fatta male,la uccido''

Invece niente,e ho ripreso a sistemare.Però con la voglia di andarmene,di evitarti ancora...Mi sono guardata intorno, in mezzo a tutti i bicchieri,le caraffe,piatti,porcellane c'ero io.Per un momento tra tutto quel''fragile''io ero la più forte..e ho iniziato a pensare a quello che ci è successo da quando non ce lo raccontiamo più.Mi sono distratta e  così mi sono trovata con del vetro in frantumi tra le mani arrossate... e la paura di essermi fatta male,questa volta sul serio.
Avrei voluto piangere,invece dentro sorridevo....

''Ho rotto un bicchiere''

Lo hai preso e hai sorriso.

Potevo restare,dire qualcosa,ma ho preferito andar via,con le dita graffiate.
E il cuore a pezzi.
Sono fatta di vetro,io.
Non posso migliorare.

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