Nuda senza scarpe

Summertime sadness.


Soffro di bulimia. Da 5 anni. Mangio, mi sento in colpa, vomito. Ma ho un bellissimo fisico per questo. I miei genitori mi curarono in tutti i modi, quanti soldi hanno lasciato a dottori e psicologi. E io? Io ho finto di star bene. Ho iniziato a mangiare regolarmente, e tra un pranzo e una cena, abbuffata e poi dritta nel cesso a vomitare. In modo da continuare a vomitare, ma non tutti i pasti. Questo mi fece prender peso, pur restarando magnificamente snella.Il problema della bulimia non è nemmeno il vomito. E' la vita fatta di sotterfugi, di azioni nascoste, di azioni estreme. Per questo non riesco a lasciare il mio amante, e nemmeno il mio fidanzato. Non amo nessuno dei due, ma con il primo posso fingere, mettermi in tiro, essere estremamente seducente e vedere i suoi occhi su di me che fremono e muoiono perché non mi possono avere tutta. Mi alza terribilmente l'autostima.Col mio fidanzato è tutt'altro invece. Un amico, il migliore. Risate, confidenza, e grandi scopate. Complimenti e coccole.Però non amo. Amo soltanto la mia bulimia. Amo i momenti di solitudine, amo i giorni in cui decido di non vomitare e mi cucino cose squisite, amo i miei thé bollenti coi biscotti le sere di inverno mentre studio, amo il mio corpo, i miei armadi, amo vestirmi, valorizzarmi, amo me stessa, le mie doti, il mio atteggiamento. Mi piace farli morire, gli uomini. Per questo non posso lasciarlo il mio fidanzato, sono molto attaccata a lui perché mi serve uno sguardo sicuro su me stessa. Ma non basta, e allora ecco l'amante. Non avrei problemi nemmeno ad averne tre, di amanti. O quattro.Sedurre, flirtare, sono le cose che mi riescono meglio. Un giorno me ne pentirò? Chissà. Magari un giorno, ma non è nemmeno troppo sicuro.