Creato da oiggas il 01/12/2006

Guerra e pace

Antinomie inespresse

 

« La Fed gioca d'azzardo!Messaggio #12 »

 

Post n°11 pubblicato il 11 Novembre 2008 da oiggas
 








La
Grande
 
crisi del 2008: ciò che la gente
non sa


di

Fabrizio Zampieri


economista ed analista finanziario

 










Stiamo
subendo da circa un anno e mezzo una crisi economica e finanziaria che
non ha avuto eguali per dimensioni e diffusione prima d'ora. E tutti
sono convinti abbia avuto origine negli Stati Uniti e dagli States sia
poi giunta al resto del mondo. Ebbene tale disastro è nato in Gran
Bretagna, nella City e, nello specifico, all'interno di numerose società
di ingegneria finanziaria. Dobbiamo tener presente che il 90% dei
prodotti finanziari, buoni ma soprattutto non buoni, viene studiato e
progettato presso queste società finanziarie/bancarie.









In questo
caso, la causa dei principali mali del mondo è rappresentata dai cosiddetti
strumenti derivati, denominati CDO e CDS.


 



Tali
strumenti non sono altro che mutui immobiliari "impacchettati" e
trasformati in obbligazioni. Quindi, grazie a questa operazione di "cartolarizzazione"
(trasformare in carta un mutuo) tutte le principali Banche hanno potuto
vendere a chiunque e all'esterno i debiti immobiliari dei loro clienti.
Naturalmente il vantaggio delle Banche stava proprio nel fatto che potevano
ottenere ulteriori profitti da queste obbligazioni strutturate: infatti, chi
acquistava un'obbligazione garantita da un mutuo immobiliare prestava una
certa quantità di denaro per un certo periodo di tempo ricevendo un
interesse, garantito dai pagamenti rateali di chi aveva realmente
sottoscritto il mutuo.





Si parla anche di mutuo "subprime"per indicare che questo è
effettivamente un mutuo a rischio, detto in termini tecnici NINJA (No Income,
No Job or Asset = Nessun Reddito, Nessun Lavoro stabile o Garanzia
Finanziaria).


 




Praticamente, il circuito partiva dalle Società di ingegneria finanziaria


che progettavano il prodotto, proseguiva poi con le Banche Commerciali
(quelle che erogavano i mutui ai clienti) che impacchettavano i mutui e
vendevano le obbligazioni alle Banche d'Affari o le collocavano direttamente
sul mercato. In questo modo si creava una sorta di circolo vizioso con
l'entrata di continua liquidità derivante dalla vendita delle obbligazioni
strutturate, liquidità utilizzata per sostenere richieste di nuovi mutui e
finanziamenti, e nuovamente per emettere altre obbligazioni strutturate.


 



Iniziata con
gli Stati Uniti (a parte la progettazione avvenuta nella city di Londra)
questa prassi è divenuta comune sia in Asia che in Europa tantoché
pochissime Banche, anche europee, sono immuni da questo fenomeno.





E questo giochetto, che ha portato enormi profitti "facili" nelle
casse delle Banche è andato avanti per anni, sostenuto anche dal continuo
sviluppo del mercato immobiliare americano, con aumenti costanti del numero
delle case costruite (esiste anche un indice economico basato sul numero dei
nuovi cantieri) ed ovviamente con gli aumenti dei prezzi. Ciò ha portato
inesorabilmente alla creazione di una bolla speculativa, che è esplosa,
negli Stati Uniti, circa un paio d'anni fa, causando insolvenze, mancati
pagamenti e rimborsi parziali delle rate dei mutui di massa. Ricordiamo che
in America i mutui vengono, almeno venivano concessi ai cittadini con
richiesta di minime garanzie e per importi del 100-130% dell'immobile
oggetto del mutuo.


 



Si è assistito quindi al blocco
dell'aumento del prezzo delle case e successivamente al suo crollo, non
ancora terminato.





Immaginate ora cosa può essere successo dal lato delle note obbligazioni
legate ai mutui subprime: chiunque detenesse nel proprio portafoglio questi
titoli ha iniziato a venderli precipitosamente, ma con difficoltà perché
ormai erano privi di garanzie (i clienti non pagavano più le rate), i prezzi
erano scesi profondamente, e le quotazioni furono sospese.



 

A seguito di questa crisi, diverse Banche americane dichiararono fallimento
o pesanti insolvenze (Lehman Brothers, Merril Lynch, AIG, Fannie Mae,
Freddie Mac, Mutual Washington, ecc...), costringendo il Governo e
la Fed (Banca
Centrale Americana) ad interventi di sostegno e salvataggio mediante enormi
iniezioni di liquidità.


 



E veniamo
all'ultimo atto, ovvero all'approvazione da parte dell'Amministrazione Bush,
naturalmente in collaborazione con
la Fed , del pacchetto di misure d'emergenza mediante la
costituzione di un mega fondo pubblico da 700 miliardi di dollari (si stima
però che il vero "buco" si attesti intorno ai 1.500 miliardi di
dollari), che avrà la funzione di raccogliere, per il prossimo biennio,
questi titoli finanziari "tossici", ormai privi di mercato e detenuti
dalle Banche Usa. L'obiettivo è senz'altro quello di tentare di stabilizzare i
mercati finanziari, dai quali poi dipende la sorte di tutti gli altri
settori economici.


 



Ora gli effetti, come sempre,
partendo dagli Usa stanno arrivando anche in Europa dove molte Banche hanno
acquistato e rivenduto ad altre Banche, Sim, Gruppi Assicurativi, Fondi
Pensione, Amministrazioni Pubbliche (Stati, Regioni, Province e Comuni),
Gruppi Industriali, le obbligazioni strutturate sui mutui subprime.
Immaginiamo quali potranno essere le conseguenze dell'azzeramento di valore
di queste obbligazioni per i Fondi Pensione o per le Amministrazioni
Pubbliche, e quindi per la collettività, che le detengono nel proprio
portafoglio...



 


In Europa, però, non c'è ancora alcun accordo su un eventuale piano di
salvataggio comune.


 



Anche
l'Italia non è immune da tale situazione negativa ed i principali Gruppi
Bancari (Unicredit, e prossimamente anche Intesa ed MPS) iniziano ora a far
uscire comunicati stampa con i quali si dichiarano notevoli difficoltà
finanziarie legate al possesso e alle perdite causate da questi titoli
(obbligazioni strutturate e derivati). E' proprio di questi giorni
l'annuncio dell'Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo,
relativo ad un prossimo aumento del capitale sociale della Banca necessario
per far fronte a tali problematiche. E pensare che lo stesso Profumo, fino a
pochi mesi fa, intervistato, continuava ad affermare che era tutto sotto
controllo, i fondamentali erano più che buoni e la Banca da lui condotta non
aveva certo da temere nulla (forse non aveva detto tutta la verità); nel
frattempo il valore del titolo ha perso oltre il 50%.


 



E questa
possiamo definirla la cronaca della nascita e sviluppo della nuova crisi
finanziaria del 2008.





Ma, al di là della mera e tecnica cronistoria, mi sembrano doverose alcune
considerazioni, alle quali vorrei lasciare la risposta ai lettori: 



- è giusto
che il conto di tale disastro finanziario sia poi pagato dai cittadini?;


 



- è giusto
che la maggioranza della Comunità ripiani il conto salato causato da una
minoranza di avidi, ricchi, egoisti, imbroglioni, bugiardi e ladri?;


 



- è giusto
che i veri autori di tale "truffa" finanziaria legalizzata (i nomi
sono sempre quelli delle principali Banche d' Affari Usa e delle Banche
Commerciali loro complici americane, asiatiche ed europee), alla fine escano
impuniti con il benestare delle principali Autorità Governative e di
Controllo?;


 



- è giusto
che gli amministratori di queste note Banche d' Affari e Commerciali, dopo
aver causato un tale dissesto mondiale, semplicemente si dimettano dalle
loro cariche e se ne escano con liquidazioni di 30-40-60 milioni di dollari
ciascuno?;


 



- è giusto
che all'interno delle più alte cariche governative e degli organi di
controllo siedano personaggi provenienti da queste famigerate Banche d'
Affari? (l'esempio emblematico è il caso di Henry Paulson, Ministro del
tesoro Usa, con patrimonio personale stimato intorno ai 700 milioni di
dollari e, guarda caso, proveniente da Goldman Sachs; ma ricordiamo anche
Mario Draghi, oggi Governatore di Banca d'Italia, proveniente dalla stessa
Banca d'Affari, e lo stesso Romano Prodi, ex Primo Ministro del Governo
Italiano e proveniente sempre dalla stessa Banca...);


 



- è giusto
che le società di Rating, che dovrebbero essere degli Enti imparziali e
super partes, ma che invece sono in collusione con queste Banche d'Affari,
applichino giudizi e punteggi positivi a queste obbligazioni e a quelle
delle Banche amiche pur non avendone i requisiti? (ricordiamo che le
obbligazioni di Lehman Brothers avevano AAA, ovvero il massimo punteggio di
affidabilità e, nella sola Italia, i risparmiatori truffati possessori di
tali titoli si stima siano oltre 300.000).


 



Inoltre, un
nuovo pericolo è all'orizzonte sul sistema finanziario Usa, e
successivamente in Europa: il rischio fallimenti relativamente ai rimborsi
legati alle carte di credito.





E' infatti sempre maggiore il numero di clienti che non riescono a far più
fronte ai pagamenti, in un'unica soluzione e rateali, sulle carte di
credito. E forse non tutti sono a conoscenza che, nei giorni scorsi, mentre
al Congresso Usa si votava il piano di salvataggio di Paulson, è stata
approvata, sempre dal Congresso, una Legge a favore dei detentori di carte
di credito, in difficoltà nei pagamenti, che impedisca alle Compagnie
Finanziarie e assicuratrice di alzare indiscriminatamente gli interessi
retroattivamente, senza preavvisare la clientela. Dopo le segnalazioni di
migliaia di clienti, la stessa Federal Reserve ha dovuto ammettere che
queste rappresentano pratiche "ingannevoli".





Ed i numeri di tale fenomeno non sono per niente incoraggianti: nel solo
2007 ed inizi 2008 il tasso delle insolvenze è aumentato in maniera
vertiginosa e si stima che circa 2.5 milioni di cittadini rischiano il
fallimento personale.



http://www.indicius.it/banche/banche_crisi_2008.htm#up

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