oliviaspaghetti

Halloween


A me Halloween mi ricorda il carnevale, mi ricorda una maschera che ho portato per qualche anno; uno strano vestito rosa che si attaccava addosso con lo stretch e si spiccicava sempre, , come quello di certe scarpe da ginnastica. Non mi piaceva, ma pur di portare il rossetto con il permesso di mia madre lo indossavo senza fare una piega. Mi ricordo che restavo a bocca aperta per non sciupare il rossetto: non bevevo, non mangiavo, parlavo senza unire le labbra per conservare quel colore da signora, giusto fino alla prima manciata di coriandoli sul viso.
Chissà perché, chissà come mai mi piaceva tanto colorarmi la bocca.Poi col tempo non è stato lo stesso, il rossetto è uno dei cosmetici che uso di meno; mi metto il rimmel, poco ombretto ogni tanto; mi spennello col fard le guance e il naso e soprattutto mi raccolgo i capelli, sempre. Mi piace il mio viso con i capelli tirati su, c'è poco da fare; a volte ho provato a farmi una coda, a lasciare i capelli liberi o a cambiare la parte della riga ma niente, lo chignon ha sempre la meglio.Poi, una domenica mattina, ti guardi nello specchio e, mentre fai il solito gesto di raccogliere le ciocche pulite che fuggono da tutte le parti, ti rendi conto che non puoi, quel giorno non li puoi legare i capelli, per il semplice fatto che a scioglierli sarai sempre tu e non vorresti. Non più.Così l'elegante tulipano diventa un girasole arruffato e, prima di uscire di casa, scrive su una pagina qualunque un Nome e l'accarezza come se quella fosse l'unica carezza rimasta a disposizione sulla terra; poi, un po' spaesato, fa spallucce dando la colpa all'ora legale.Olivia