oliviaspaghetti

guarda JEFFE come ride!


Io l’ho sempre visto lì, sulla parete della cucina ‘rustica’, quella che si usava di solito, non quella buona al piano di sopra.Non so da dove arrivò, mi ricordo che lo portò mio padre da Firenze; tornò a casa una sera da lavoro tutto contento con un tubo di cartone in mano e gongolando lo srotolò davanti alle nostre facce sorprese e incredule e lo appiccicò alla parete ribattezzandolo Jeffe; perché i nomi stranieri dalle mie parti, come quello di mio padre Walter del resto, vengono immediatamente storpiati.Per anni io e mio fratello lo abbiamo sempre avuto davanti al naso e per mio padre era diventato uno di famiglia: Jeffe, il Grande Jeffe, come diceva la scritta che campeggiava su quel calendario da parete.Mi ricordo esattamente quella foto 1Mt x 2; sullo sfondo solo il mare, il colore verde delle onde e in primo piano, in mezzo agli schizzi che bagnavano l’obbiettivo, c’era lui: Jeffe, nella sua muta rossa, che volava sull’acqua sorridente, con una gamba sola.Così tutte le volte che io o mio fratello ci lamentavamo per qualcosa mio padre se ne usciva con la stessa frase causticamente bonaria: ‘Guarda Jeffe come ride ! ’.Olivia ---http://www.flyforlife.it/libro.html