oliviaspaghetti

CONTRATTENZIONI NAPOLETANE


 Mi decido sempre all'ultimo minuto, saranno dieci anni che la prendo ma non c'è nulla da fare, è una di quelle cose 'da donne' stipate nell'angolino più polveroso della mia testa dedicato ai tabù, come  i reggipetti e gli assorbenti: frutto del terrorismo psicologico del ciliegio bello folto di mia mamma.-Attenta bellina - mi ammoniva sentenziosa - basta poco e sei fregata per tutta la vita- come se  il suo fosse un Karma contagioso o, peggio, una maledizione familiare che si tramanda inevitabilmente di generazione in generazione. La Linda, era rimasta incinta di me a diciotto anni, nemmeno il tempo di mettere il naso fuori di casa e, nonostante lo spassionato 'suggerimento' di mia nonna di lasciar perdere, decise di tenermi, perché per lei avere una figlia così giovane senza nemmeno essere sposata era meno vergognoso che abortire. Per questo è stato quasi naturale, obbligatorio, scontato: a diciotto anni e due minuti mentre con una mano brandivo il bicchiere con lo spumante con l'altra già impugnavo quella ricetta come questa mattina.Così sono entrata in farmacia e come di consueto, senza dire una parola, ho consegnato il foglio scritto a mano dalla dottoressa di famiglia, che non sento almeno da dieci anni, nelle mani candide della farmacista che, sorridendomi gentile, si è diretta verso un microfono a metà del bancone e per tutti i due piani del negozio si è sentito forte e chiaro: - Securgin, Pasquale! - all'improvviso, come fosse vero, ho visto l'integerrimo supereroe  con mantello rosa e blister d'ordinanza scendere in volo dal piano di sopra  verso di me:-Sono Securgin, Securgin Pasquale, il supereroe della contraccezione orale! -  (continua..)
Olivia