oliviaspaghetti

METODI ANALITICI


Siamo al telefono!è risaltata la corrente ed è risaltata la seconta fantastica mail.. non così fantastica come la prima che avevo scritto prima che saltasse la corrente per la prima volta!!!sinceramente ti ho attaccato per l'ennesima volta in faccia perchè mi fai saltare i nervi con il tuo modo di parlare così calmo e petulante, non lo sopporto ed il mio indice automaticamente spinge quel simpatico bottoncino blu e tu non parli più!!!!! Per la terza volta ribadisco che odio quando ad una mail si risponde con un'altra mail dove compare il contenuto della prima mail sezionato a piacere e commentato sezione per sezione.... pessimo!!! Comunque.... per la terza volta tenterò di raccontarti quella volta quando escogitai un sistema veloce per analizzare e misurare le mie vere attitudini ma soprattutto per isolare quella principale sulla quale puntare tutto.  Era una sera... una sera d'inverno, forse era febbraio ma non me lo ricordo precisamente.. non è importante.Uscivo dalla Feltrinelli di Largo Argentina con in mano un libretto intitolato "PRIMA LEZIONE DI ARCHEOLOGIA", sinceramente non lo sapevo perchè lo avevo comprato ma deducevo che tutto fosse nato qualche giorno prima dentro an un'osteria accanto all'Ambra Jovinelli.Avevo lavorato lì come cameriera e c'era con me una ragazza laureata in archeologia marina... nonostante facesse la cameriera era orgogliosa dei suo studi e me li raccontava fiera e convinta di ciò che avrebbe fatto in futuro. Quella fierezza e quella convinzione mi trasportarono fino alla libreria e così credendo stupidamente che imitarla sarebbe stata la fine delle mie sofferenze comprai quel volumetto.Certo, cercavo una soluzione definitiva perchè ero stanca di quel sistema analitico per capire realmente che cosa avessi voluto fare, come sarei stata felice... per sempre. Il sistema analitico di cui parlo era tutto mio, mi aveva avviluppato e non ne sarei mai uscita se non forzandomi a fare una cosa, una sola ma quella. Era un sistema diciamo di sperimentazione: tutto, provare per decidere ma provare tutto senza un senso logico preciso. Così avevo fatto nell'ordine o più o meno nell'ordine: La seducente ma inaffidabilissima baristala gelataia bugiarda, l'hostess congressuale con le scarpe troppo strettela promoter poco abbindolatricela cameriera distrattala toelettatrice inesperta di qualunque tipo di animale.. che coraggiol'animatrice per compleanni di bambini esagitati mascherata da clown ebete..per nulla convincentel'istruttrice posticcia di aerobica e ginnastica dolce(ma poi che cos'è la ginnastica dolce???)la fioraia con il mito dei films di Chaplin dentro ad un chiosco di lamiera verde gestito da un egiziano, niente male, che mi insegnava ad intessere corone da morto e bouchet da maternità(non a caso il chiosco era sotto all'ospedale!!!)l'attrice che ce prova,la cantante che è meglio si nun ce prova pe nientel'allenatrice di minibasket..... e qui stendiamo un velo pietoso!! è facile da capire la mia confusione mentale ma anche fisica di quel momento e così mi butto speranzosa di trovare il mio futuro nella lettura di quell'inappetibile libretto sull'archeologia.... UN FLOP!!! PANICO, SUDORI FREDDI, DAVANTI E DIETRO DI ME SOLO IL VUOTO.STOOOPP!! mi fermo, immobile, trasfigurata in mezzo alla gente che rientra a casa dopo la giornata passata chissà dove, tutti di fretta, che corrono perchè hanno qualcuno che li aspetta o qualcosa da fare mentre io immobile in mezzo al turbinio con il libro in mano e gli occhi chiusi.All'improvviso mi domando: "CHE COSA COMPRERESTI CON I PRIMI SOLDI DOPO UN PERIODO DI MISERIA NERA, DI MAGRA.. MA PROPRIO MAGRA MAGRA??!" di getto: "UN LIBRO!!" 
Questa volta non era una scusa, era vero, ne avevo le prove:tutte le volte che me l'ero passata male per un po' appena nelle mie tasche ricominciava a circolare qualche soldino avevo sempre comprato un LIBRO.Non vestiti, da mangiare, un biglietto per il teatro... ma UN LIBRO.Certo dopo il libro mi sfondavo sempre di calzoni fritti annaffiati da un paio di bottigliette di vetro patinato di chinotto Neri, poi me ne andavo al cinema a vedere qualche film ma per prima scattava l'idea di comprare UN LIBRO, un'idea inarrestabile che si tramutava subito in azione!!!UN LIBRO, ma non un manuale di archeologia, una cosa brillante, uno di quei romanzi fatti di peripezie e dai risvolti ironici ma mai comici... qualcosa che ti faceva anche pensare e riflettere ma non un mattone irremovibile come Banana Yoshimoto nè un manuale di idiozie che lascia il tempo che trova. Perfetto, da lì mi si aprono mille pensieri; era vero; SCRIVERE era la cosa più bella del mondo per me e quindi di conseguenza leggere!!! Riflettendo mi vengono a galla tutti i momenti dedicati alla scrittura: praticamente sempre!! sull'autobus, nei negozi, nelle sale di aspetto, sul treno, per strada.. praticamente scrivevo ,o meglio appuntavo dappertutto e soprattutto su tutto: borse piene di scontrini con appunti su discorsi e sensazioni, stessa sorte per tovagliolini di carta stropicciati,più classici i blocchi ed i quaderni pieni fino alle copertine consumate,biglietti dell'atac(non miei!!!)pieni di commenti e frasi a colpo d'occhio assurde, inutili.Perchè non ci avevo pensato prima??? era facile... era SCRIVERE!!!! CASO ARCHIVIATO.AVANTI IL PROSSIMO!!! Magari!!!
quella verità scoperta in quel modo così semplice ma anche del tutto bizzarro mi dava fastidio. Non poteva essere vero?? no, assolutamente!!che ne sarebbe stato del mio tempo perso dietro a provini, copioni e agenzie di ogni genere?? per non parlare poi di fotografie e curriculum di ogno sorta e modello.. non poteva essere vero.. non ci credevo.Così dentro di me prese il sopravvento una piovra impossibile da manovrare, i suoi tentacoli si agitavano da una parte all'altra senza tregua e sibilava tentatrice e ruffiana: "no, non è vero, tu devi fare l'attrice, tu hai bisogno di apparire, di essere notata, la gente ti deve fermare per strada, i giornali, tutti devono parlare di te... non dare retta a quella sensazione trioppo chiara. La scrittrice??!! ma non farmi ridere... torna in te..." Quella piovra, quella voce ero io, non mi davo pace e soprattutto nelle notti, da sola abbracciata a qualcosa che non era mio ma che volevo in tutti i modi che lo fosse sentivo quelle parole echeggiare ossessionanti e quel fiato sul collo.. dovevo arrivare! dovevo correre! ma dove?? e poi di corsa è raro arrivare sicuri e salvi da qualche parte. Adesso la piovra non c'è più, ci sono io.SCRIVERE è quasi sicuramente quello che voglio fare, mi viene naturale e sono felice quando lo faccio!! del resto appena è saltata la corrente potevo andarmene e non scrivere più... invece ho insistito.testona!!Non so da che parte iniziare, penso che non ci sia un vero inizio, penso che già aver sistemato un po' di appunti per scrivere qualcosa o aver ricominciato a leggere (anche se la Yoshimoto è davvero pesante!!!)non sia così male.E l'attrice?no, non è morta ma ha deciso di studiare, di non fare più quella che si improvvisa. Per quanto riguarda le foto non ce la faccio più, venerdì devo farne alcune... ma stasera non ci vado: ci starei troppo male.Tirerò la cinghia per un po' e poi si vedrà. Ah, il corso!!quello resta.quello è solo una questione di sfide e di orgoglio.  già.... e tu?? tu. anche tu resti, se ti va!