Luigi mi ha fatto tornare in mente un'episodio.. di qualche anno fa, una breve storia fra l'amoroso ed il culinario.Ero in un ristorantino, non ero lì per caso, diciamo pure che ci lavoravo per pagarmi gli studi e l'affitto. Era un periodo complicato ed io, lontana da casa e stanchissima camminavo veloce fra i tavoli attenta alle richieste di tutti quei signori petulanti: "E' troppo cotta questa pasta... Ma no, no, la volevo al sangue la bistecca...Oddio, ma io avevo chiesto gli spaghetti non le penne!" e giù tragedie e lamentele come se gli fosse morto il parente più caro!Ovviamente nessuno si sarebbe mai accorto dei miei pensieri e di quegli occhi lucidi un po' per la malinconia un po' per il fumo della cucina; continuavo tra un tavolo e l'altro, tra una tovaglia messa e una tolta, fra un bicchiere pulito, uno sporco ed uno rotto senza la forza di fiatare, senza alcuna voglia di discutere finchè.......Entrarono due occhi blu, ma blu blu blu.. frastrornata per 10 secondi, immobile con una pila accatastata molto precariamente fra le mani. "C'è posto? siamo in 4!" ".....si si dove vuoi..mm.. dove volete prego!" e si siedono al tavolo accanto alla finestra grande; prima che si tolgano le giacche io sono già lì con il blocchetto delle comande in mano pronta a scrivere qualunque numero..mm.. portata mi fosse stata dettata. Anche lui mi guarda e mi riguarda: la tentazione di trascinarlo fuori, ovunque pur di averlo è molto forte ma resisto...... durante la cena riesco a rompere qualche bicchiere, ad inciampare frequentemente e a dimenticarmi molte richieste di quei cagacazzi seduti a tavola... sono abbagliata, paralizzata, imbavagliata e bendata dalla sua presenza.Riesco a farci due parole al momento di chiedere il conto e poi lui ha un'idea, quasi dal nulla, così: prende un tovagliolo benchè non fosse di carta e ci scrive su il suo numero, immediatamente io faccio lo stesso ma, haimè... Io ho messo in tasca il mio e lui il suo!Olivia
GALEOTTO POTEVA ESSERE IL TOVAGLIOLO SE LORO NON FOSSERO STATI DISTRATTI...
Luigi mi ha fatto tornare in mente un'episodio.. di qualche anno fa, una breve storia fra l'amoroso ed il culinario.Ero in un ristorantino, non ero lì per caso, diciamo pure che ci lavoravo per pagarmi gli studi e l'affitto. Era un periodo complicato ed io, lontana da casa e stanchissima camminavo veloce fra i tavoli attenta alle richieste di tutti quei signori petulanti: "E' troppo cotta questa pasta... Ma no, no, la volevo al sangue la bistecca...Oddio, ma io avevo chiesto gli spaghetti non le penne!" e giù tragedie e lamentele come se gli fosse morto il parente più caro!Ovviamente nessuno si sarebbe mai accorto dei miei pensieri e di quegli occhi lucidi un po' per la malinconia un po' per il fumo della cucina; continuavo tra un tavolo e l'altro, tra una tovaglia messa e una tolta, fra un bicchiere pulito, uno sporco ed uno rotto senza la forza di fiatare, senza alcuna voglia di discutere finchè.......Entrarono due occhi blu, ma blu blu blu.. frastrornata per 10 secondi, immobile con una pila accatastata molto precariamente fra le mani. "C'è posto? siamo in 4!" ".....si si dove vuoi..mm.. dove volete prego!" e si siedono al tavolo accanto alla finestra grande; prima che si tolgano le giacche io sono già lì con il blocchetto delle comande in mano pronta a scrivere qualunque numero..mm.. portata mi fosse stata dettata. Anche lui mi guarda e mi riguarda: la tentazione di trascinarlo fuori, ovunque pur di averlo è molto forte ma resisto...... durante la cena riesco a rompere qualche bicchiere, ad inciampare frequentemente e a dimenticarmi molte richieste di quei cagacazzi seduti a tavola... sono abbagliata, paralizzata, imbavagliata e bendata dalla sua presenza.Riesco a farci due parole al momento di chiedere il conto e poi lui ha un'idea, quasi dal nulla, così: prende un tovagliolo benchè non fosse di carta e ci scrive su il suo numero, immediatamente io faccio lo stesso ma, haimè... Io ho messo in tasca il mio e lui il suo!Olivia
