FrastuoniD'esistenza

Giogo


         “IL GIOCO DELLE ANIME”   …L’ho afferrata per la gola infierendo con le mie unghieAlla sua giugulare…Desideravo fortemente vederlaSANGUINARE ed IMPLORARE,ma non sanguinò e nemmeno la sentii implorare Ma come Diavolo ero arrivato a questo punto,come mai mi trovavo in quell’angusta situazione e come accidenti avevo fatto a trovarmi con le spalle al muro!...... La testa mi fa un male cane,un ronzio continuo come un alveare operoso fra le maglie nervose del mio cervello,ma che diamine era successo…  C’è silenzio ora,torno sui miei passi:un viaggio a ritroso nel tempo….il mio tempo che mi ha sempre dannato e resuscitato che mi ha portato così vicino a morirnee dopo un ultimo istante,scintillare a riviverne….Ecco come ero giunto a quel punto..Ipnotico andirivieni da un bar all’altro,da un bancomat all’altro. Sino al punto che sia uno che l’altroNon mi diedero più stima..Alle locande ero oramai un alcolista attaccabrighe e moroso di debiti insoluti,nella banca,il cliente più squinternato e inaffidabile.Al punto che entrambi i miei punti di forza ( o di debolezza)  mi mollarono definitivamente. Senza più lavoroSenza più l’AmoreSenza più fiduciaSenza più appoggio…..Mi ritrovai desolato e allontanato dai più,scartato,Defecato da una società imperfetta.In quell’istante m’accorsi d’essere lì…nel limbo dei diseredati,degli affamati,dei reietti,dei barboni e dei delinquenti senza speranza….Ero finito nel 2° Girone dell’inferno: ERO INVISIBILE.Ebbro e barcollante,senza una casa,senza un destino,e senza una lira,SCOPPIAI A RIDERE DI GUSTO!!!!  AHAHAHAHAHAH CHE IRONIA!!!! Il mondo è proprio comico, mi fa sbellicare dalle risate…  affrontai questo nuovo mondo,un gustoso parco giochiPer quest’anima a scuola di Dannazione. Poi un giorno mi destai dal mio giaciglio di stenti,su di una corrotta,madida panchina di un anonimo parco..Barba lunga,occhi spenti e la follia che mi divorava l’anima…ERO AL LIMITE ESTREMO…..Alchè presi Tutto il mio oro.. Tutti i miei ricordiTutte le mie speranze,radunai ogni mio vigore sparpagliato in quell’aria di tenebra..Recuperai sangue e lacrime ed attesi che la Lunavenisse al mio cospetto:MALEDII IL CIELOMALEDII LA TERRA E L’UOMO,MANDAI DIO A PROVARE UN POCO QUELL’INFERNO CHE AVEVA GENERATO, CON TANTO  DI VAFFANCULO!!Accesi un fuoco e con i miei ingredienti,“tutta la mia vita”,Convocai la mia Anima Nera,in un ultimo estremo gesto di rabbia e di dolore..Ma giunse a me l’anima bianca…che nel suo puzzo di ipocrisia Mi osservò con sufficienza e nella sua veste candida mi sussurrò Parole di scherno…come se io avessi perso anche la mia dignità e la fierezza di essere sopravvissuto..In quell’istante…. IMMENSO…… mi ci scagliai contro per inglobarla Per annientarla e sentirla implorare…Ma tornò in me,si fuse irrimediabilmente ancora…Ed ancora,ed ancora ed ancora una volta di piùPer questo cerchio ch’è la vita..Ed allora il mio canto saràPer sempre muto;perché è “inutile” gridare.L’uomo è una volta giglioE mille volte Bruto.