Post n°32 pubblicato il 27 Ottobre 2013 da funambolocieco1971
L’area ghiaccia sulle guance e brivido tiepido alla base dei polsi. Incenso ardente sulla pelle, clavicembalo per le mie dita.. Suadente fremito a ridestarne il velo, a toccar la nota estrema nel mio sbriciolarmi… Frantumato dinnanzi alle sue labbra, a fronte del suo mare che di tempesta effimera, come un canto d’ancestrale vociare, mi chiama a lei…. Mi allontana da lei….
Struggente desio: che t’abbatti di tenebra e moro divenire alle soglie dei miei giorni, possente, impetuoso, travolgente, rovinoso.
gitana la mia brama d’indossarne un brandello, di vestirne il respiro e condurlo alla mia foce, dove i suoni salmodiano il divenire e dove i silenzi hanno il profumo dei “Non ti scordar di me”… nel loro azzurro, fra l’abbraccio tenue della mia essenza, color dei fiori, Ch’io offro a TE… Mia Zigana…. Soltanto a Te.
Rouge |
Post n°31 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da funambolocieco1971
“IL GIOCO DELLE ANIME”
…L’ho afferrata per la gola infierendo con le mie unghie Alla sua giugulare…Desideravo fortemente vederla SANGUINARE ed IMPLORARE, ma non sanguinò e nemmeno la sentii implorare Ma come Diavolo ero arrivato a questo punto, come mai mi trovavo in quell’angusta situazione e come accidenti avevo fatto a trovarmi con le spalle al muro!...... La testa mi fa un male cane,un ronzio continuo come un alveare operoso fra le maglie nervose del mio cervello,ma che diamine era successo…
C’è silenzio ora, torno sui miei passi: un viaggio a ritroso nel tempo….il mio tempo che mi ha sempre dannato e resuscitato che mi ha portato così vicino a morirne e dopo un ultimo istante,scintillare a riviverne…. Ecco come ero giunto a quel punto.. Ipnotico andirivieni da un bar all’altro, da un bancomat all’altro. Sino al punto che sia uno che l’altro Non mi diedero più stima.. Alle locande ero oramai un alcolista attaccabrighe e moroso di debiti insoluti, nella banca,il cliente più squinternato e inaffidabile. Al punto che entrambi i miei punti di forza ( o di debolezza) mi mollarono definitivamente.
Senza più lavoro Senza più l’Amore Senza più fiducia Senza più appoggio…..Mi ritrovai desolato e allontanato dai più, scartato, Defecato da una società imperfetta. In quell’istante m’accorsi d’essere lì…nel limbo dei diseredati, degli affamati, dei reietti, dei barboni e dei delinquenti senza speranza…. Ero finito nel 2° Girone dell’inferno: ERO INVISIBILE. Ebbro e barcollante,senza una casa,senza un destino,e senza una lira, SCOPPIAI A RIDERE DI GUSTO!!!!
AHAHAHAHAHAH CHE IRONIA!!!! Il mondo è proprio comico, mi fa sbellicare dalle risate…
affrontai questo nuovo mondo, un gustoso parco giochi Per quest’anima a scuola di Dannazione. Poi un giorno mi destai dal mio giaciglio di stenti, su di una corrotta, madida panchina di un anonimo parco.. Barba lunga,occhi spenti e la follia che mi divorava l’anima… ERO AL LIMITE ESTREMO….. Alchè presi Tutto il mio oro.. Tutti i miei ricordi Tutte le mie speranze, radunai ogni mio vigore sparpagliato in quell’aria di tenebra.. Recuperai sangue e lacrime ed attesi che la Luna venisse al mio cospetto: MALEDII IL CIELO MALEDII LA TERRA E L’UOMO, MANDAI DIO A PROVARE UN POCO QUELL’INFERNO CHE AVEVA GENERATO, CON TANTO DI VAFFANCULO!! Accesi un fuoco e con i miei ingredienti, “tutta la mia vita”, Convocai la mia Anima Nera, in un ultimo estremo gesto di rabbia e di dolore.. Ma giunse a me l’anima bianca…che nel suo puzzo di ipocrisia Mi osservò con sufficienza e nella sua veste candida mi sussurrò Parole di scherno…come se io avessi perso anche la mia dignità e la fierezza di essere sopravvissuto.. In quell’istante…. IMMENSO…… mi ci scagliai contro per inglobarla Per annientarla e sentirla implorare…Ma tornò in me, si fuse irrimediabilmente ancora… Ed ancora,ed ancora ed ancora una volta di più Per questo cerchio ch’è la vita.. Ed allora il mio canto sarà Per sempre muto; perché è “inutile” gridare. L’uomo è una volta giglio E mille volte Bruto.
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Post n°30 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da funambolocieco1971
Il fuoco è la mia natura.. Insediato sul mio corpo come antica vestigia, la scintilla del cuore che arroventa ogni cosa che in sentir mio, io tocco... E allora sì!
Brucia per me..
brucia per la Fenice... E Scalda questo tempo che disperde il ricordo, Accendi la fiamma e rimembra ancor…
“il tempo degli eroi.” Perché codesto è un loco Di Fallimenti e di abdicazione. In quest’era Ove le genti protendono la mano alla Sconfitta.. Ritenendo dovuto il Sopruso, in questo luogo oscuro e senza spiraglio alcuno… In questo limbo nero pece, qui aprirei una breccia: a distillare della luna un raggio, a far penetrare di annosi ricordi, CHE UN TEMPO CI FU’!!! Una Clessidra alla rovescia, per rievocare la venuta degli Eroi, che per emblema di Vivere sino a Morirne… In questo tempo, in questo luogo, Eroe,immolato e martire, non ve n’è traccia.. Nessun segno e nessuna offerta. Siamo come meridiane appese alla Volta celeste;
Segniamo il tempo che ci scorre addosso, senza più speranze, senza attese.. Viviamo nutrendoci di noi stessi. E così io: che non vivo che del fuoco dei miei pensieri… Macerie, Cimiteri…
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Post n°29 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da funambolocieco1971
E’ nella terra che ritrovo la sacralità, è quando cado su me stesso e spezzo la linea delle gambe verso il basso,che mi ritrovo a contatto con il mio io più profondo.
Capita sai?...
Ho minuti che scivolano fra le crepe di una clessidra vetusta,originaria… In mio possesso dal momento in cui sono venuto al mondo, donatami dal cielo (…o dall’inferno..) per ricordarmi: “QUANTO SIA SABBIA ANCHE IL GIORNO PIU’ BELLO DEL MIO AMORE”. Crollo su me stesso per rammentare che Oltre ho un cielo che ha i miei occhi e nuvole nere che rispecchiano i miei pensieri, che nella tempesta Rinasco a mutevole umore e nella tormenta: RESISTO! Il mio ripiegarmi a origami, è un momento di Silenzio, un minuto in cui la certezza della mia dignità non ha eguali, un frammento di Me. Qui, sotto questo manto di stelle, sotto quest’apocalittica volta che mi culla, sotto questo cielo “oltre”…… Flesso al cospetto della terra Mi nutro di essa. Ed è qui, in questa Mia terra che mi sfamo, che divoro la mia anima corrotta, che sprofondo le mie dita fra sangue e sudore: Scavo nella mia vertigine Da funambolo, in una fierezza senza ipocrisia; perché è sotto questo cielo ed in questa Terra intrisa di Sudore e Sangue che un UOMO DIGNITOSO ha il diritto di scavare la propria fossa. |
Post n°28 pubblicato il 16 Ottobre 2013 da funambolocieco1971
A Me…. Soglia e chiave, coscienza cupa. Smerlato d’incubo e tormento, nel giogo degli abbagli; Sogno per non sognare E vivo nel Divenire.. Di caldo sangue sapor di ferro la mia bocca invita… Ardo di fiamme gelide, il vento ne sbriciola il confine e tormento d’acqua muta per le mie radici. Sotto le unghie un mondo razziato, scorticato alle labbra dell’esistenza, frustato per muta di pelle, soggiogando la fretta, calcando il rosso della terra Sono Io…
ROUGE |
Inviato da: prefazione09
il 20/05/2017 alle 20:16
Inviato da: prefazione09
il 13/12/2013 alle 16:43
Inviato da: prefazione09
il 13/12/2013 alle 16:21
Inviato da: funambolocieco1971
il 05/11/2013 alle 16:03
Inviato da: funambolocieco1971
il 05/11/2013 alle 16:02