Sfiorarsi

Post N° 38


Un prato grande, l’erba alta e la voglia di silenzio,mi abbandono supino con lo sguardo al cielo, conto le nuvole che mi passano sopra,vedo una farfalla che mi danza intorno voluttuosamente e senza disturbare,s’appoggia sulla mano,apre le sue ali grandi mostrando incroci di colori bellissimi,resta pochi secondi e riprende il suo volo leggero alla ricerca della prossima meta,sento la natura abbracciami con la forza di un padre ma allo stesso tempo con la dolcezza di una madre,un ciuffo d’erba mi sfiora la fronte quasi a volermi coccolare e farmi capire che c’è ed è presente,una cicala smette di frinire e lascia il silenzio, s’avvicina, mi guarda. e se ne va lasciandomi solo nella sua grande ed accogliente casa,stormi d’uccelli passano nell’azzurro del cielo, girano, ruotano, planano, non rompono mai la formazione, e così come sono arrivati s’allontanano mentre un soffio di vento muove l’erba,nuovi profumi si spandono nell’aria generando una sorta d’oblioil cuore batte, batte forte, è l’effetto dell’infinito che è grande e naturale al tempo stesso,le nuvole bianche lasciano il posto a quelle scure,scendono le prime gocce a bagnare il mio viso,la pioggia non m’infastidisce anzi…mi fa comprendere che è l’ora di tornare alla realtà quotidiana,quella fatta di solitudine e pensieri…quei pensieri che restano nella mente fino divenire inquietudini e malinconie,quelle che ti lasciano il segno,quelle che lasciano un vuoto incolmabile,quelle che restano indelebili come le cicatrici del tempo.