L'Oltremondo

Post N° 39


Ciao a tutti, innanzitutto mi presento, sono Giulio Nicolai, ho 22 anni e vivo a Livorno, sono stato uno degli organizzatori del No Berlusconi Day di Livorno e, per via di alcuni disguidi, sono finito per aiutare (con molto piacere comunque) anche i comitati locali di Ferrara, Pontedera e Pisa. Ho sempre creduto in quello che facevo, la mia passione è tanta e le energie che ho speso per portare qualche centinaio di persone a Roma sono state energie ben spese. Il progetto era magnifico, una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di un Presidente del Consiglio disonesto, arrivista, imperialista e, forse, mafioso. Una Manifestazione nata dalla rete, senza l'aiuto dei media televisivi e cartacei, se non qualche sporadica presenza che spesso veniva oscurata o, peggio, mostrata come una pagliacciata. Ma nonostante ciò siamo riusciti a portare migliaia di persone in piazza. 500.000? 90.000? 1 milione? Non importa, anche nelle peggiori delle ipotesi c'erano quasi 100.000 persone indignate, incazzate, deluse e sopratutto oneste che manifestavano la loro voglia di trasparenza, libertà, legalità. 100.000 persone che credevano, e credono tutt'ora, nelle istituzioni e per questo hanno dato tanto per smuovere le coscienze di tutti coloro che sono stati manipolati per anni dai media nazionali. Finita la manifestazione c'era il bisogno di una nuova organizzazione, di mantenere attivo il fermento e la voglia di fare di chi si era impegnato tanto e c'era ancora più bisogno di trovare ulteriori volenterosi che si unissero alla causa, così da trasformare il Popolo Viola nel "partito apartitico" del popolo deluso ma onesto. All'inizio c'era questo fermento, la gente, di qualunque classe sociale o economica, partecipava ai dibattiti, faceva proposte, dava nuove idee e proponeva iniziative. Poi però la cosa ha preso una strada inaspettata. Il Popolo Viola si è trasformato in un carro il cui motto è "O con noi o ti fotti", in cui chiunque voglia esprimere una critica si vede tacciare di trollismo, berlusconismo, bullismo, feticismo vaffanculismo e apostrofato con poco lusinghiere parafrasi. Si è perso il senso partecipativo e di autocritica che dovrebbe essere la forza maggiore di un movimento popolare, in cui ognuno ha il diritto di esprimere il dissenso per le decisioni prese. Diritto pari a quello di vedersi dare risposte educate, con argomentazioni più valide di un "se non ti piace il Popolo Viola allora perchè ci sei iscritto", risposte che abbiano come primo fondamento il rispetto di TUTTE le persone che esprimono le loro perplessità o, anche, il loro supporto all'iniziativa. Certo, esistono i disturbatori, i detrattori, gli sciacalli, ma non è facendo di tutta l'erba un fascio che si risolve il problema. Bensì mostrandosi superiori, dando risposte serene e prive di malizia, accettando le critiche, chiedendosi da cosa derivino e cercando di porre rimedio, se possibile ed intellettualmente accettabile, allo scontento. Non dico che tutte le critiche abbiano fondamento, so benissimo che non è così, ma ritengo ingiusto e profondamente sbagliato vedere sistematicamente attaccare chiunque ponga questiti o faccia domande. Stiamo diventando come chi cerchiamo di combattere, che taccia di "comunisti" chiunque non la pensi come lui. Ci stiamo omologando, stiamo diventando arroganti e poco simpatici e stiamo, troppo velocemente, perdendo lo spirito di collaborazione reciproca, di rispetto, di amicizia intellettuale che erano alla base dell'Opera Prima. Io, da modesto partecipante quale sono, ritengo che si debba fare un passo indietro, che sia arrivato il momento di fermarsi a riflettere su quale sia il modo di interagire con noi stessi e con gli altri perchè altrimento andiamo in contro ad una rovinosa caduta, in cui le critiche, sempre più feroci, diverranno imbarazzanti verità. Non è questo che voglio e, come me, penso che tutti coloro che credono nel progetto del Popolo Viola vogliano rivedere quello spirito giovanile ed innovatore che tanto ci aveva elettrizzato. L'idea iniziale era GENIALE, una ventata fresca di libertà, sicuramente tutti gli ex-sessantottini hanno rivisto per qualche giorno il fermento giovanile, la politica (nel suo significato primo) popolare, la collaborazione piena di entusiasmo tra persone che il giorno prima non si conoscevano neanche di quei tempi così carichi di significato intellettuale. Si capisce che c'è una grande volontà di tornare ai vecchi fasti della lotta popolare, per chiedere a gran voce che la "casta" diventi il primo garante, onesto, dei cittadini, dall'Onda studentesca al Popolo Viola questi sono tutti segnali di ripresa, ma faremmo il più grande sbaglio della nostra esistenza se continueremo ad andare avanti coi paraocchi, senza un minimo senso di autocritica. Spero di aver reso l'idea e, sopratutto, che non fraintendiate le mie parole come purtroppo, troppo spesso, è successo. Dovete prendere le mie parole come quelle di un amico che vi guarda negli occhi e, a differenza degli altri, non vi dice che va tutto bene per farvi contenti e prendersi la vostra simpatica in maniera gratuita, ma vi dice per filo e per segno quello che pensa di voi perchè, forse, è un dei pochi che vi vuole veramente bene. Giulio Nicolai giulionicolai@gmail.com