Ommdepreja

DIETRO L'ANGOLO...


Cosa c'è dietro l'angolo? Spero vivamente, anzi ne sono quasi sicuro, così almeno mi suggerisce il mio inguaribile ottimismo, che dietro l'angolo ritroveremo il senso della nostra storia comune, i valori che ci hanno consentito di costruire una civiltà grandissima, mai statica, ma capace di affinarsi e di progredire. Tuttavia, ogni cammino sconta delle pause, incontra degli ostacoli che vanno superati e, a volte, si manifesta la necessità di fare un passo indietro per riprendere il proprio slancio vitale. Forse è così che va interpretato questo momento di oscuramento della ragione e di vuoto culturale.Ma è proprio nei momenti di tempesta che bisogna avere ben salda la bussola della nostra direzione, affinchè il nostro cammino, nonostante l'oscurità, non subisca deviazioni fatali: i nostri valori, i valori della nostra civiltà, devono guidarci come un raggio di luce al termine della sera, là dove il sole torna a risorgere.La nostra civiltà è figlia di un percorso bimillennario e oltre, di una cultura greco-romana-giudaico-cristiana, senza la quale il "mondo occidentale" non sarebbe; soprattutto siamo figli della più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuta: il cristianesimo. B.Croce, ateo, nel famoso saggio del 1942 "Perche non possiamo non dirci cristiani", così la definisce. "...così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall'alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo."  Così continua: "...E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni....non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, a cui spetta il primato perchè l'impulso originario fu e perdura il suo." "La ragione di ciò è che la rivoluzione cristiana operò nel centro dell'anima, nella coscienza morale e...parve che le acquistasse una nuova virtù, una nuova qualità spirituale, che fin allora era mancata all'umanità. Gli uomini, i geni, gli eroi, che furono innanzi al cristianesimo, compierono azioni stupende, opere bellissime, e ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensieri e di esperienze; ma in tutti essi si desidera quel proprio accento che noi accomuna e affratella, e che il cristianesimo ha dato esso solo alla vita umana.""...E serbare e riaccendere e alimentare il sentimento cristiano è il nostro sempre ricorrente bisogno, oggi più che non mai pungente e tormentoso, tra dolore e speranza. E il Dio cristiano è ancora il nostro, e le nostre affinate filosofie lo chiamano lo Spirito, che sempre ci supera e sempre è noi stessi; e, se noi non lo adoriamo più come mistero, è perchè sappiamo che sempre esso sarà mistero all'occhio della logica astratta e intellettualistica, immeritatamente creduta e dignificata come =logica umana=, ma che limpida verità esso è all'occhio della logica concreta, che potrà ben dirsi =divina=, intendendola nel senso cristiano come quella alla quale l'uomo di continuo si eleva, e che, di continuo congiungendolo a Dio, lo fa veramente uomo."Ecco, quando ritroveremo questi valori, abdicati e derisi in nome di un multiculturalismo fasullo, da avanspettacolo, ritroveremo la nostra identità e il cammino della civiltà potrà riprendere con nuovo slancio.