Carissimi amici, buongiorno a tutti.. Mi sembra che sia il caso di riprendere in mano "carta e penna" per commentare la sonora batosta che l'Opossum ha subito ieri sera sul campo del Castrum, una sconfitta meritata e senza appello. Ma non è il caso di fasciarsi troppo la testa, in fondo si tratta solo di una partita, però è bene trarre degli spunti importanti su cui riflettere e considerare questa rullata come un punto di partenza della nostra avventura.Le prime tre partite, inutile nasconderlo, sono state una passeggiata nel parco per noi (anche se i segnali mandati dalla squadra erano comunque abbastanza preoccupanti…): ieri sera affrontavamo il primo vero esame della stagione e mi sembra di poter dire che lo abbiamo fallito in pieno: ricezione balbettante, poca grinta in campo, muro poco meno che inesistente, grande difficoltà in attacco (specialmente per me che sono stato imbarazzante, come direbbe la mia torre gemella), insomma c'è ben poco da stare allegri. Anche se, è bene ricordarlo, avevamo davanti i campioni in carica che non perdono da piu di un anno, una squadra che gioca a memoria, con un palleggiatore fuori categoria, e una difesa di ottimo livello. Però se abbiamo qualche velleità di vincere questo benedetto campionato non è che possiamo sperare che anche il Castrum si sciolga come hanno fatto gli amici del Sala, dobbiamo imparare a vincere anche questo genere di partite, dove non basta fare il "minimo sindacale" per portare a casa una vittoria.Contro questi (cosi come contro il 3 Cuori o la Zinella, che a mio parere saranno sempre le nostre avversarie principali), per avere qualche possibilità, bisogna giocare una partita ben migliore di quella di ieri sera, di cui salverei il primo set, dove siamo partiti piuttosto bene, e poco altro.Ma siamo davvero capaci di giocare meglio di cosi? La risposta appare abbastanza scontata: si, ne siamo capaci. Però….però…..bisogna che cresciamo, sia dal punto di vista tecnico che tattico. Da quanto abbiamo visto nelle prime quattro partite (e ricordiamoci che oltre al Castrum abbiamo giocato contro due neopromosse e contro il Castenaso che si è salvato all'ultima giornata lo scorso campionato), siamo la squadra che in questo momento gioca la pallavolo più scontata del Campionato, e se per caso incappiamo in una serata decisamente storta in ricezione ci ritroviamo in braghe di tela…le ali sono costantemente marcate a due a muro, e anche se Piero ci mette tanto del suo per capitalizzare al meglio palloni difficili, per forza di cose le percentuali calano drasticamente: e contro una squadra forte questo non te lo puoi permettere….E allora io provo a indicare un paio di strade che secondo me potrebbero aiutarci a migliorare, a diventare ancora di più squadra, senza dimenticare che si è trattato comunque di una sola partita, e che il campionato è ancora tutto da giocare!! E su queste mi piacerebbe poi ascoltare le opinioni di tutti..durante i time out, è il caso di parlare di pallavolo, di coperture, di muri, e di cosa fare per portare a casa la partita: va bene caricarsi a vicenda dicendo che non è finita e che ce la possiamo fare, ma questo lo sappiamo già perfettamente. Secondo me è più utile darsi suggerimenti pratici, specialmente perché abbiamo in squadra gente che mastica pallavolo da anni che deve per forza aiutare gli altri a capire dove sta sbagliando e dove può fare meglio. Poi per l'amor di Dio, ogni tanto è utile usare anche un time out di rottura come quello chiamato da Steve (!!!) e il Coach a inizio del terzo set, dove non servono le parole ma solo guardarsi negli occhi per capire che bisogna dare tutti di più…a mio avviso (anche se è facile parlare col senno di poi, ma ripeto si tratta solo di una riflessione magari da utilizzare in futuro) sarebbe stato il caso, quando la partita ci stava scivolando via dalle mani (ovvero dalla metà del secondo set), di tentare la carta del palleggiatore unico (uomo o donna che sia) visto che stavamo soffrendo terribilmente a muro sul loro attacco in banda: sono certo che il contributo dell'opposto sarebbe stato rilevante sia in difesa che in attacco, anche perché vi assicuro che stare in seconda linea ed essere presi a cannonate non piace a nessuno, sembrava di essere in Normandia durante lo sbarco degli alleati….Ieri sera eravamo otto attaccanti in squadra fra martelli e centrali (io, Piero, er Mutanda, la Vecchia, Steve, Titto, Simo e Sandro), vuoi dire che un'opposto in serata buona non lo trovavamo??bisogna che in campo assolutamente ci parliamo di più: fortunatamente nessuno di noi è muto, abbiamo il dono prezioso della voce e dobbiamo usarla! Ieri sera non ci siamo parlati, non chiamavamo i palloni, non chiamavamo mai una palla fuori: in pratica, non ci siamo aiutati e ognuno andava per conto suonel terzo set ho notato una rassegnazione generale, e dopo tre secondi si è capito che potevamo anche non giocarlo quel terzo parziale. E non parlo dei tre che sono entrati a freddo, che hanno fattto del loro meglio per dare una scossa, ma di tutti. Non dico che bisogna mandarsi a fanculo tra di noi, quello non serve, ma cazzo nessuno era arrabbiato con se stesso? Nessuno aveva voglia di sbucciarsi le ginocchia per recuperare un pallone perso? Nessuno pensava che vincendo il terzo set la partita poteva cambiare? Nessuno pensava di tirare una cannonata talmente forte da far fare due giri al muro avversario tipo omino del biliardino?? Niente….musi lunghi, silenzio, sguardo basso…. Questa è la cosa che mi fa più arrabbiare: non abbiamo reagito, abbiamo continuato a subire il loro gioco e ci siamo trascinati fino alla fine della partita come se il nostro destino fosse già segnato. Ma non è cosi eh?? I set per vincerli bisogna arrivare a 25, e spesso anche piu in la, può sempre succedere di tutto, basta crederci e noi NON ci abbiamo creduto.faccio una proposta: a ogni punto, riepeto A OGNI PUNTO, tutti insieme al centro del campo, sempre. Non importa mettere la mano e fare l'urletto, basta un abbraccio ed essere li, tutti: questo carica.Mi piacerebbe che ci confrontassimo tutti quanti su questi temi, per chi ha tempo sia via etere che poi faccia a faccia venerdi sera ad allenamento. Dove spero che saremo in tanti, con voglia di rimboccarci le maniche e di lavorare bene, perché martedi ci aspetta il San Giorgio, una partita storicamente ostica per noi, ma che rappresenta anche l'immediata opportunità di riscattarci e di scaricare su di loro (non vorrei essere nei loro panni) l'arrabbiatura che abbiamo rimediato ieri sera…Voi ci credete in questo Opossum? Io si.A domani seraIl 10
GAZZETTA DELL'OPOSSUM NR.1 - STAGIONE 2008/2009 - IL TRACOLLO
Carissimi amici, buongiorno a tutti.. Mi sembra che sia il caso di riprendere in mano "carta e penna" per commentare la sonora batosta che l'Opossum ha subito ieri sera sul campo del Castrum, una sconfitta meritata e senza appello. Ma non è il caso di fasciarsi troppo la testa, in fondo si tratta solo di una partita, però è bene trarre degli spunti importanti su cui riflettere e considerare questa rullata come un punto di partenza della nostra avventura.Le prime tre partite, inutile nasconderlo, sono state una passeggiata nel parco per noi (anche se i segnali mandati dalla squadra erano comunque abbastanza preoccupanti…): ieri sera affrontavamo il primo vero esame della stagione e mi sembra di poter dire che lo abbiamo fallito in pieno: ricezione balbettante, poca grinta in campo, muro poco meno che inesistente, grande difficoltà in attacco (specialmente per me che sono stato imbarazzante, come direbbe la mia torre gemella), insomma c'è ben poco da stare allegri. Anche se, è bene ricordarlo, avevamo davanti i campioni in carica che non perdono da piu di un anno, una squadra che gioca a memoria, con un palleggiatore fuori categoria, e una difesa di ottimo livello. Però se abbiamo qualche velleità di vincere questo benedetto campionato non è che possiamo sperare che anche il Castrum si sciolga come hanno fatto gli amici del Sala, dobbiamo imparare a vincere anche questo genere di partite, dove non basta fare il "minimo sindacale" per portare a casa una vittoria.Contro questi (cosi come contro il 3 Cuori o la Zinella, che a mio parere saranno sempre le nostre avversarie principali), per avere qualche possibilità, bisogna giocare una partita ben migliore di quella di ieri sera, di cui salverei il primo set, dove siamo partiti piuttosto bene, e poco altro.Ma siamo davvero capaci di giocare meglio di cosi? La risposta appare abbastanza scontata: si, ne siamo capaci. Però….però…..bisogna che cresciamo, sia dal punto di vista tecnico che tattico. Da quanto abbiamo visto nelle prime quattro partite (e ricordiamoci che oltre al Castrum abbiamo giocato contro due neopromosse e contro il Castenaso che si è salvato all'ultima giornata lo scorso campionato), siamo la squadra che in questo momento gioca la pallavolo più scontata del Campionato, e se per caso incappiamo in una serata decisamente storta in ricezione ci ritroviamo in braghe di tela…le ali sono costantemente marcate a due a muro, e anche se Piero ci mette tanto del suo per capitalizzare al meglio palloni difficili, per forza di cose le percentuali calano drasticamente: e contro una squadra forte questo non te lo puoi permettere….E allora io provo a indicare un paio di strade che secondo me potrebbero aiutarci a migliorare, a diventare ancora di più squadra, senza dimenticare che si è trattato comunque di una sola partita, e che il campionato è ancora tutto da giocare!! E su queste mi piacerebbe poi ascoltare le opinioni di tutti..durante i time out, è il caso di parlare di pallavolo, di coperture, di muri, e di cosa fare per portare a casa la partita: va bene caricarsi a vicenda dicendo che non è finita e che ce la possiamo fare, ma questo lo sappiamo già perfettamente. Secondo me è più utile darsi suggerimenti pratici, specialmente perché abbiamo in squadra gente che mastica pallavolo da anni che deve per forza aiutare gli altri a capire dove sta sbagliando e dove può fare meglio. Poi per l'amor di Dio, ogni tanto è utile usare anche un time out di rottura come quello chiamato da Steve (!!!) e il Coach a inizio del terzo set, dove non servono le parole ma solo guardarsi negli occhi per capire che bisogna dare tutti di più…a mio avviso (anche se è facile parlare col senno di poi, ma ripeto si tratta solo di una riflessione magari da utilizzare in futuro) sarebbe stato il caso, quando la partita ci stava scivolando via dalle mani (ovvero dalla metà del secondo set), di tentare la carta del palleggiatore unico (uomo o donna che sia) visto che stavamo soffrendo terribilmente a muro sul loro attacco in banda: sono certo che il contributo dell'opposto sarebbe stato rilevante sia in difesa che in attacco, anche perché vi assicuro che stare in seconda linea ed essere presi a cannonate non piace a nessuno, sembrava di essere in Normandia durante lo sbarco degli alleati….Ieri sera eravamo otto attaccanti in squadra fra martelli e centrali (io, Piero, er Mutanda, la Vecchia, Steve, Titto, Simo e Sandro), vuoi dire che un'opposto in serata buona non lo trovavamo??bisogna che in campo assolutamente ci parliamo di più: fortunatamente nessuno di noi è muto, abbiamo il dono prezioso della voce e dobbiamo usarla! Ieri sera non ci siamo parlati, non chiamavamo i palloni, non chiamavamo mai una palla fuori: in pratica, non ci siamo aiutati e ognuno andava per conto suonel terzo set ho notato una rassegnazione generale, e dopo tre secondi si è capito che potevamo anche non giocarlo quel terzo parziale. E non parlo dei tre che sono entrati a freddo, che hanno fattto del loro meglio per dare una scossa, ma di tutti. Non dico che bisogna mandarsi a fanculo tra di noi, quello non serve, ma cazzo nessuno era arrabbiato con se stesso? Nessuno aveva voglia di sbucciarsi le ginocchia per recuperare un pallone perso? Nessuno pensava che vincendo il terzo set la partita poteva cambiare? Nessuno pensava di tirare una cannonata talmente forte da far fare due giri al muro avversario tipo omino del biliardino?? Niente….musi lunghi, silenzio, sguardo basso…. Questa è la cosa che mi fa più arrabbiare: non abbiamo reagito, abbiamo continuato a subire il loro gioco e ci siamo trascinati fino alla fine della partita come se il nostro destino fosse già segnato. Ma non è cosi eh?? I set per vincerli bisogna arrivare a 25, e spesso anche piu in la, può sempre succedere di tutto, basta crederci e noi NON ci abbiamo creduto.faccio una proposta: a ogni punto, riepeto A OGNI PUNTO, tutti insieme al centro del campo, sempre. Non importa mettere la mano e fare l'urletto, basta un abbraccio ed essere li, tutti: questo carica.Mi piacerebbe che ci confrontassimo tutti quanti su questi temi, per chi ha tempo sia via etere che poi faccia a faccia venerdi sera ad allenamento. Dove spero che saremo in tanti, con voglia di rimboccarci le maniche e di lavorare bene, perché martedi ci aspetta il San Giorgio, una partita storicamente ostica per noi, ma che rappresenta anche l'immediata opportunità di riscattarci e di scaricare su di loro (non vorrei essere nei loro panni) l'arrabbiatura che abbiamo rimediato ieri sera…Voi ci credete in questo Opossum? Io si.A domani seraIl 10