Oracolo di Caorliega

Sede dell’oracolo di Caorliega di nome Angelo


Un oracolo (dal verbo latino orare) è un essere o un ente considerato fonte di saggi consigli o di profezie, un’autorità infallibile, solitamente di natura spirituale. Lo stesso termine può riferirsi anche ad una predizione del futuro dispensata dagli dèi attraverso oggetti o forme di vita. Nell’antichità molti luoghi guadagnarono la reputazione di dispensare oracoli: divennero noti anch’essi come “oracoli”, così come i pronunciamenti profetici stessi.Nella civiltà ellenica l’oracolo più noto era la Sibilla Delfica, o più esattamente la Pizia del tempio del dio Apollo a Delfi, da cui il detto l’oracolo di Delfi.Un aspetto caratteristico non solo della religione greca ma anche della società greca fu la grandissima diffusione degli oracoli, dei quali Delfi fu soltanto il più ricco e il più prestigioso. Santuari di consultazione oracolare sorgevano in ogni angolo del mondo greco, alcuni di importanza locale, altri noti e visitati da folle di pellegrini. Il fenomeno dunque fu durevole nel tempo: se talvolta un oracolo cadeva in rovina, altri nascevano, anche in epoca tarda. La risposta dell’oracolo era di solito espresso in termini allusivi, poco comprensibili nell’immediato.Oltre a Delfi, un importante e antichissimo oracolo fu quello di Dodonain Epiro, posto sotto la tutela del padre della famiglia divina, Zeus, e collocato in un posto misterioso e arcano. A gestire questo oracolo erano dei sacerdoti chiamati Selli (Σελλοί) sottoposti a varie forme di tabù (non potevano lavarsi i piedi e dovevano dormire sulla terra senza alcuna forma di protezione contro gli insetti, come un telo o una stuoia). I responsi venivano trattati interpretando lo stormire del vento nelle foglie di una quercia.