Orosei

Donne in campo con i prodotti tipici


Agroalimentare Progetto della Cia Sardegna Il mondo agricolo, con il pensiero rivolto soprattutto alle donne, guarda con forte interesse agli incentivi del prestito d'onore. In particolare, come ha spiegato in una conferenza stampa il presidente della Cia Sardegna, Giorgio Piras, c'è piena sintonia tra i futuri mercati per la vendita diretta dei prodotti agricoli e gli investimenti ammissibili per le nuove ditte individuali. IL BANDO Sulle misure 3.10 e 3.11 del Por 2000-2006, la Regione ha messo a bando, sotto la voce “Prestito d'onore della Sardegna”, rispettivamente 22,2 e 9,3 milioni di euro, questi ultimi riservati alle donne. Tra le attività ammissibili, esclusa la produzione agricola, finanziata con altre misure del Por, c'è spazio per la trasformazione, che risulta tra le attività compatibili con i farmers market , i mercati per la vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli. Tra gli investimenti ammissibili, anche attrezzature e macchinari. «Il rilancio economico della Sardegna», ha detto Piras, «può partire dalle aree rurali. Con le donne protagoniste».LO SCENARIO Romina Congera, assessore regionale al Lavoro, ha ricordato che nell'isola il tasso di occupazione delle donne è del 38%, lontano dal 60% previsto dagli Obiettivi di Lisbona 2010. «Andranno valorizzate», ha aggiunto l'assessore, «le idee che si potranno effettivamente realizzare, tenendo conto che le nostre produzioni agroalimentari di nicchia hanno una valenza economica, imprenditoriale, culturale. Spaziando anche all'artigianato». Per l'assessore Congera è necessario ragionare «in un'ottica di sistema, di rete. Un esempio, banalizzando per chiarire il concetto: se c'è chi produce marmellate, ci deve essere anche chi fa i vasetti e i coperchi».VALORE AGGIUNTO Anna Maria Schirru, dirigente della Cia, azienda agricola a Decimoputzu, ha sottolineato che «i prodotti trasformati sono una fonte di reddito in più». Prodotti che, ha aggiunto Daniela Boi (azienda biologica ad Alghero, con carciofi e olio), dirigente nazionale dell'associazione Donne in Campo della Cia, «auspichiamo trovino un mercato anche in Sardegna». Giorgio Piras è sicuro: se le amministrazioni locali saranno in sintonia, i mercati agricoli saranno presto uno sbocco importante. Insieme alle aziende agrituristiche. A patto, ha aggiunto Piras, «che propongano davvero i prodotti del territorio. Altrimenti sarebbe giusto farle chiudere». ( e. d. )