Il mio tempo libero!

Tutto è difficile prima di essere facile !


Quando hai un obiettivo, va avanti con tutto te stesso. Se credi in qualcosa, non farti deviare da niente: vai deciso per la tua strada e perseguila. Se qualcosa ti ha fatto vibrare il cuore, ti ha ridato vita, ti fa vivere, non lasciarlo per nessun motivo.  
Non farti fermare dal dolore o dalla sofferenza. Quante volte le persone dicono. “E’ difficile!”. E’ vero, tutto è difficile prima di essere facile!E’ meglio soffrire un po’ all’inizio che soffrire tutta la vita. Si usa “odiare” per indicare che in certe situazioni non si può venire a patti, a compromessi: bisogna proprio rifiutare la situazione e bisogna essere radicali, decisi e risoluti. Il punto è che spesso tutto questo è inconscio o poco consapevole. Allora tutti questi “legami”, questi genitori interiorizzati, questo super-io dentro di noi, queste autorità che ci sono dentro di noi, come dei giudici, come dei tiranni, ci costringono a fare e a vivere delle cose che non vogliamo e che non sono per noi.  Una volta piangere era segno di debolezza, la regola era che mostrare i sentimenti è “male” e che si soffre in silenzio, credo che invece piangere sia normale, un po’ come la pioggia: anzi è bene che ogni tanto piova così la terra (il cuore) si ammorbidisce. Credo che essere duri nel tempo fa diventare insensibili, allora, per me, ben venga la “mollezza”, il pianto e la vulnerabilità. E quando accade non mi vergogno più. Se altri invece la vivono, non li giudico, perché è la loro vita.   Quando vivi la tua vita e non ti sottrai a tutto ciò che vi è in essa, e devi confrontarti con le tue paure e i tuoi mostri, con il vedere cose che non vorresti vedere di te, e devi diventare adulto, responsabile e devi andare per la tua unica e irripetibile strada, non chiedendo approvazione e conferma da nessuno, si soffre, si fatica, si piange, è dura.  Allora: odiare padre, madre, moglie e chiunque altro vuol dire che più nessuno, se non che io, sono il responsabile della mia vita. Costruisciti la tua vita, smettila di piangerti addosso e di accusare gli altri, la società, la vita, gli amici, la famiglia che non ti ha dato quello che ti doveva dare, prendi la tua vita, modellatela, costruiscitela, vivila e segui la tua missione”. Non c’è nessuna autorità a cui devi obbedire se non che a te e al Dio che c’è in te. Sei il pieno e unico responsabile della tua vita.A chi piace essere rifiutato? A chi piace essere trattato come un pazzo? A chi piace essere deriso? Diventare adulti vuol dire rimanere da soli, ma bisogna che sia così: quando sono solo, non posso che fare questa strada solamente, perché è la strada del mio cuore e per nessun altro motivo. Se non si è in grado di stare nella solitudine non si può essere autonomi.  La domanda non è solo: “Cosa voglio fare/essere?” ma anche: “Lo posso fare/essere? Ne ho la capacità?”. Perché se non ce l’ho è inutile iniziare ciò che poi non posso affrontare.  Siamo noi che facciamo. Non funzionerà: e poi quella è la nostra vita, la loro se la costruiranno loro! “E se ti sbagli?”. “Nessuno dice che sarà così… E poi ..........  solo chi ci prova, sbaglia”.  Le cose non cambiano: siamo noi a cambiare. M.P.