Il mio tempo libero!

La preghiera di qualità!


Spesso ci si chiede, siamo ancora capaci di riconoscere la Sua voce, sommersi come siamo da un mare di altre voci e altre parole che ci raccontano altri fatti, giudizi sui fatti e anche fatti senza giudizio? Frastornati da trilli e squilli d'ogni genere e specie, dai transistors ai telefonini; collegati in reti (volevo dire irretiti...) che avvolgono l'intero pianeta; bombardati da infiniti messaggi trasmessici da altrettanti infiniti mezzi di comunicazione. Poi quando per un attimo si rimane da soli ci si accorge che mai prima d'ora c'era stata così tanta solitudine e così poca comunione! Perché? Perché abbiamo perso i contatti con l'eterno. Tiriamo fuori allora questa pazienza nelle avversità, la perseveranza nella preghiera, la speranza nell'aiuto divino e la preghiera della fede.
Pazienza nelle avversità per questa umanità provata dalle contrarietà della vita: omicidi, adulteri, pedofilia, usura, malattie, abbandoni, divisioni, morte prematura, incidenti, offese subite e procurate, fallimenti… etc. Alcune volte le avversità sono causate dalle persone, altre volte dalla natura. La perseveranza virtù che non deve essere intesa come una forma di testardaggine che si deve adottare per cercare di piegare Dio a fare, o meglio, a concedere ciò che io voglio. Speranza nell'aiuto divino. Tutta la storia della salvezza è un aiuto che Dio offre all'uomo; una mano tesa all'umanità afflitta dal peccato e dalle sue miserie. Tutta la storia è un parlare continuo di Dio. Per cui, una preghiera, che gode della pazienza e della perseveranza, porta alla certezza che Dio esaudirà i desideri che albergano in ogni cuore... perché il Signore è Fedele al suo progetto d'amore per l'umanità.Preghiera della fede. La preghiera autentica nasce dalla fede e porta alla fede. Nasce dalla fede in Qualcuno e corrobora la fede dell'orante. La preghiera esige una fede forte e salda… da una fede del genere ci si accorge che non si può evitare di pregare: fede e preghiera sono inscindibili. Insistere nella battaglia che, quotidianamente, dobbiamo affrontare, come Mosè che prega per vincere. Insistere. Ma non è della preghiera che vi voglio parlare. Ma di quell'ultima, indigesta, bastarda domanda di Gesù che mi martella nelle tempie: "Quando tornerò, troverò ancora la fede sulla terra?"A dire che forse dobbiamo, come cristiani, fare meno teoria e discorsi astratti, e chiederci se la nostra fede è maturata o no. Se il dono di Dio è stato accettato con amore, oppure è stato collocato in qualche angolo sperduto della nostra vita e ce ne siamo dimenticati, accantonato perché semplicemente dono "scomodo". ma la preghiera del cuore ha fatto ciò che umanamente era impossibile… È tempo di fedeltà, di non mollare, di non demordere. Proprio perché i tempi sono caliginosi. Oggi, durante le nostre assemblee, con la nostra presenza, la nostra vita, il nostro desiderio, potremo dire: sì, Signore, Maestro, se oggi verrai, se ora è la pienezza, troverai ancora la fede bruciare. La mia.