Creato da oscar_turati il 30/11/2013
Mi descrivo? C'è qualcuno che riesce a descriversi senza raccontare bugie a se stesso e agli altri? Difficile. C'è un unico modo per cercare di conoscere qualcuno: frequentarlo.

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Oscar Turati e la riforma della scuola

Post n°112 pubblicato il 16 Maggio 2015 da oscar_turati

Non voglio entrare in una discussione tecnicistica sulla riforma della scuola, semplicemente esterno qui una mia personale riflessione che parte dalla fiera opposizione degli insegnanti, e non solo, a qualunque tipo di trasformazione in merito.

In mezzo all’attuale tentativo di cambiamento ci sono decenni di riforme e controriforme, puntualmente accompagnate da scioperi, proteste e occupazioni: tanto per le riforme Moratti e Gelmini, promosse da governi di destra, quanto per le Berlinguer e Fioroni, elaborate da governi di sinistra.

Mi viene così spontaneo accostare la scuola alla Costituzione: la più bella, libera, democratica e antifascista del mondo.

Ma … siamo così sicuri che sia corretto accostare questi aggettivi alla nostra scuola? E se no, siamo così sicuri che la responsabilità sia solo, unicamente o prevalentemente della politica? 

Ciao Oscar

 

 
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Commenti al Post:
oscar_turati
oscar_turati il 18/05/15 alle 16:51 via WEB
Quello che mi chiedo io Simona è come mai va tutto così male nella scuola e poi quando qualcuno, da destra come da sinistra, cerca di cambiare qualcosa a prescindere sbaglia e peggiora? Non è che ci sia “palesemente” una forma di conservatorismo ad oltranza? Personalmente questo dubbio ce l’ho, ed è un dubbio forte. Ciao O.
(Rispondi)
 
 
woodenship
woodenship il 18/05/15 alle 22:25 via WEB
Mi pare ovvio,mio caro Oscar che ci si opponga a questi tipi di riforma:non sono di quelli che permettono di avere realmente una scuola al passo con i tempi.Come già detto in precedenza,già veniamo da tempi in cui il potere era in mano ai dirigenti.Ancora adesso lo è.Ma non lo dice nessuno questo.Ovvero che molti dirigenti si formano il loro tiket e chi non si conforma è costretto a chiedere trasferimento.Dunque di cosa stiamo parlando?Il vero problema è che,a partire dalla riforma Berlinguer si è pensato di farla a costo zero.E anzi per potere effettuare tagli verticali di bilanci.Ma le riforme a costo zero non hanno senso,sempre che non si voglia fare fuori del tutto la scuola pubblica.Dunque che non vengano a raccontare favole:soprattutto a coloro che parlano di posto fisso nella scuola,vorrei fare presente che ci sono più di duecentomila precari che ogni anno non sanno se e quando lavoreranno.Non c'è nulla di simile in giro per l'Europa.Questa riforma promette di assumerne solo centomila,a prezzo di cedere qualsiasi autonomia didattica e di mettersi alla mercè di presidi padroni.Il problema vero e fondamentale,è che manca una visione d'insieme.Per averci una visione d'insieme necessita averci anche dei fondi da investire.Altrimenti sono tutte sciocchezze,fumo gettato negli occhi dell'elettorato:proprio come la riforma Renzi.E non si tratta di conservatorismo.Se mi permetti,già ai tempi della riforma Moratti e poi di quella Gelmini,si è detto che era l'ora di cambiare e che i veri freni erano i dipendenti.Perchè ogni volta si suona sempre lo stesso refrain?I professori riottosi che si ribellano.Ma le altre riforme che dicevano anch'esse di essere epocali,che fine hanno fatto?Anche quella delle tre I:impresa,inglese,internet?L'impresa quando c'è da cacciare soldi si eclissa,l'inglese,hanno tagliato le ore di insegnamento e pure dei fondi per i laboratori;resta che adesso si lavora ancor peggio di prima;per non dire dell'informatica:i costi delle connessioni li pagano i genitori,quando possibile e sempre che ci siano computer che funzionino.Ecco,si badasse a questo,a che ci fossero materiali didattici e personale gratificato a far funzionare il tutto.Non a pensare di mettere bacchette in mano ai dirigenti.Anche perchè in questo modo non si fa funzionare nulla.La scuola meno che meno,sempre che si voglia una scuola moderna........Un caro saluto.......
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oscar_turati
oscar_turati il 23/05/15 alle 23:34 via WEB
No W, non mi pare ovvio opporsi a questa riforma. Lo trovo legittimo ma non ovvio. Mi piace questa strana idea di chi crede cecamente nel valore della democra-zia senza non considerare democratico chi la pensa diversamente. Mi fa sorridere leggere che “questa scuola democratica” vive già lo strapotere dei dirigen-ti, e allora dove sarebbe la novità? Scrivi che si sono sempre fatte riforme senza metterci risorse. Ecco, in questa ci sono risorse ma … ma non bastano: ovvio. Ci sono 200.000 precari e in questa riforma ne ven-gono confermati 100.000 ma … ma non bastano: ov-vio. Ecco, credo che si sia alla ricerca della “scuola che non c’è” solo per non toccare nulla. Però mi viene spontaneo chiedermi a che pro? La cosa buffa è che conosco tanti contestatori alla riforma che quotidia-namente parlano della necessità del merito e, quella volta che si cerca concretamente di metterlo in cam-po ci si scandalizza. Come per dire: si, va bene, ma si, certo, però intendevo per gli altri … non per me: scherzavo. Il nuovo ruolo del Preside? Finalmente! Questa innovazione non solo la trovo giusta, ma do-verosa; trovo infatti doveroso che il preside si assuma fino in fondo la piena responsabilità dell’Istituto di cui deve rispondere. Dipendesse da me amplierei questo concetto ai primari ad esempio. Non è democratico? Ecco, facciamo una bella lotta di classe, un bel scon-tro antifascista: il modo migliore per fare in modo che non succeda mai nulla e che i fancazzisti, tanti o po-chi che siano, possano continuare a non fare nulla mortificando così quegli insegnanti seri, meritevoli e veramente responsabili. Ciao Oscar
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woodenship
woodenship il 26/05/15 alle 21:18 via WEB
Amico mio,permettimi di dirti ancora una cosa:come già detto,veniamo già da tempi in cui i direttori e i presidi avevano ed hanno già tutto il potere,cosa che già fanno,condividendolo con le loro consorterie.Dunque la riforma non è una riforma:è un ritorno al passato.Quando il preside mandava il docente a comprargli i francobolli.Vogliamo ancora questa scuola perchè pensiamo che quella di adesso non funziona?Va bene anche questo,però non si deve dire ai quattro venti che si sta investendo.Perchè non è assolutamente vero:gli stipendi sono stati bloccati da diversi anni.Non ci sono soldi nemmeno per la carta igienica o per la candeggina.E questo non lo si dice per non spaventare.Si sono fatti tagli,promettendo sempre nuovi fondi e investimenti.Tagli sempre verticali.Per non dire dei finanziamenti alle scuole privare che sottraggono risorse preziose alle poche già destinate.No.Quel che vorrei e mi piacerebbe,è che si discutesse senza lenti ideologiche o con pregiudizi:la storia non si ripete.Ciò che furono le proteste ed i movimenti studenteschi in passato non credo che si ripeteranno.Come penso anche che di democrazia nella scuola ce ne sia sempre meno.Ma perchè è nella società che ce n'è sempre meno.E la scuola non è altro che lo specchio della società:si crede di risolvere i problemi mettendoci a capo un"manager",come se i manager avessero risolto fino ad oggi i problemi dell'economia e del Paese.Invece di sprofondarlo sempre più nel degrado e nel disfacimento.Come s'è visto pure con le grandi opere pubbliche:fior di manager sempre pronti alla corruzione ed al malaffare.Il problema principale di questo paese non è che non ci siano comandanti o manager,bensì che,al momento opportuno,costoro si dileguano e declinano le loro responsabilità,scaricandole sul sottoposto.E'così in ogni ambiente,sia pubblico o privato.Lo sport principale è quello dello scaricabarile.La filosofia invece è sempre quella:cambiare tutto perchè tutto rimanga come prima.Renzi docet......Un caro saluto e grazie infinite per l'attenzione.........W.....
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oscar_turati
oscar_turati il 29/05/15 alle 12:17 via WEB
Certo, veniamo ... ma il passato e la paura del futuro non può frenare il cambiamento. Così come non si può pensare di "fare cose" solo con il consenso di tutti. Il modo migliore questo, e la storia di questo Paese lo testimonia, per non fare mai nulla. Ciao W. Oscar
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