woodenship il 16/05/15 alle 19:00 via WEB
Io,mio caro Oscar,so soltanto una cosa:quando la politica cerca di mettere mano alla scuola,non riesce a fare altro che disastri.Ne sono prova tutte le riforme messe in campo negli ultimi decenni:a partire dalle pensioni,dal lavoro,per arrivare agli stessi partiti e rappresentanze istituzionali.E qua il discorso si farebbe interminabile.Dovessi fare gli esempi di fallimenti,a partire dall'abolizione dei vitalizi,dal prolungamento dei termini di prescrizione,arrivando alla legge elettorale e "l'eliminazione" del senato...Ma,per quanto riguarda la scuola,bisognerebbe fare ulteriore chiarezza,poichè,a mio parere,non se n'è fatta abbastanza.E gli esperti,come giornalisti e politici non esplicano a sufficienza,spesso con colpevolezza lampante.Le cose che non vanno bene nella riforma proposta da Renzi sono anzitutto due,a mio modestissimo parere:il cinque per mille da assegnare all'istituto di preferenza e l'eccessiva autorità conferita ad un preside,grazie al potere di chiamare direttamente al servizio gli insegnanti.Partiamo dal cinque per mille:le scuole non servono bacini di utenza omogenei.Spesso si suddividono tra realtà con prevalenza di un certo ceto sociale e quindi con determinate entrate.Il fatto permete che ci siano scuole con finanziamenti super ed altre alla canna del gas.Il cinque per mille di un avvocato,ingegnere,medico o giornalista,non è lo stesso di quello di un dipendente.Dunque le scuole che annoverano una maggioranza di ceto medio avranno un finanziamento molto più sostanzioso,quindi contraddicendo il dettato costituzionale che prevede per tutti parità di opportunità assicurate dallo stato.Per quanto riguarda i presidi,io ricordo di un tempo in cui erano i presidi a chiamare i supplenti per l'istituto.E ricordo che il preside mandava l'insegnante a prendergli il caffè al bar.Mentre il bidello andava a fare le pulizie in casa del direttore.Cosa fa pensare che i tempi siano cambiati?E che non si possano ripresentare simili situazioni?Ho conosciuto diverse persone che lavoravano nella scuola e tutte mi hanno raccontato di come già ci siano situazioni in cui lo strapotere dei dirigenti è tale,poichè si basa su veri e gruppi di interesse che si coalizzano proprio intorno al direttore,condizionandone le politiche e la didattica,per non dire la gestione del personale.Ho sentito moltissimi racconti di come ve3niva privilegiata non la professionalità,bensì l'adesione acritica ai voleri della dirigenza.Dal momento che si dovesse tornare a dare il potere ai presidi,non sarebbe tanto una cosa nuova e dunque di quale riforma si sta parlando?Semplicemente si parla di tornare a tempi in cui, se non eri nella manica di tizio o di caio, non potevi sperare di entrare nella scuola,come in un qualsiasi ente pubblico.Dunque dove sta la novità della riforma di Renzi,se non in un ritorno al passato che finirebbe per disegnare due e più sistemi scolastici?In un primo sistema si avrebbero scuole finanziate abbondantemente da genitori facoltosi che,in armonia con il dirigente,le gestirebbero a proprio profitto e vantaggio.In un secondo sistema si collocherebbero quelle scuole che servono bacini di utenza dai redditi medio bassi.Mentre il terzo sarebbe il girone infernale degli incapienti.In cui comunque l'unico trionfante sarebbe il dirigente,poichè metterebbe a tacere qualsiasi voce disenziente e mirante ad un più diverso approccio alla socialità e didattica,attraverso l'autoritarismo e la possibilità di ritagliarsi i suoi sostenitori,grazie alla riforma Renzi...Quel che mi preme sottolineare,non è tanto la refrattarietà alle innovazioni da parte del corpo docente,bensì l'insipienza e l'incapacità della politica e della società di comprendere l'importanza e la delicatezza della politica scolastica.La scuola la si rivoluziona con razionalità e capitali.Cosa che non mi pare proprio faccia Renzi con la sua riforma.Semplicemente lui segue linee già tracciate da altri.Linee che prevedono una scuola che ritorni al classismo di un tempo.Del resto,cosa serve avere un gran numero di laureati se poi non si riesce a dare ad essi adeguato sbocco lavorativo?Dunque si cerca di rivoluzionare le cose in modo da fornire ad alcuni una formazione ottima,a tutti gli altri una infarinatura sufficiente ad affrontare la bassa specializzazione che richiedono il lavoro che si troveranno a svolgere..........Perdona se sono stato prolisso ed un caro saluto............W........
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Inviato da: cassetta2
il 01/08/2020 alle 17:00
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il 19/06/2018 alle 12:31
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il 28/08/2017 alle 12:00
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il 03/07/2017 alle 11:42
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il 27/05/2017 alle 17:15