Mi č rimasto uno zio soltanto e per le feste di Natale ha avuto un'ideona. Ha consegnato a ognuno di noi un dvd autoprodotto in cui ha raccolto immagini di un tempo andato che riguardano la nostra famiglia.
Sono perlopių vecchi filmati di cui ignoravo addirittura l'esistenza, anche se sapevo che quasi tutti i maschi della mia famiglia erano molto appassionati di fotografia & affini e anche se ricordavo molto bene qualche zio e mio padre con in mano quella che allora si chiamava pomposamente cinepresa, una specie di scatola nera fornita di manico che immortalava le nostre gite domenicali o i pranzi pasquali e natalizi.Forse non ero preparata a sufficienza, o forse sto veramente diventando vecchia e vergognosamente tendente al melodrammatico, fattosta che quando le prime immagini hanno cominciato a scorrere sul monitor, quel bianco e nero tanto caldo, quelle sagome familiari anche se cosė diverse da come restano fissate nei miei ricordi mi hanno provocato un vero e proprio terremoto emotivo.Le mie zie, elegantissime nei loro vestiti alla moda degli anni'60, con i capelli cotonati e il tacco a rocchetto, e poi mio fratello, mia cugina e io, piccola da fare tenerezza anche a me stessa, tenuta amorevolmente per mano, e ancora uno zio in piedi di fianco ad una bella auto bianca parcheggiata in una strada praticamente deserta.Un pezzo di neorealismo degno del miglior regista su piazza, che lasciava trasparire sorrisi autentici, vite rilassate e condivise, lunghe ore da trascorrere insieme in allegria con il piacere sincero di farlo.E poi all'improvviso sullo sfondo una figura alta e imponente che stentavo a riconoscere, avvolta in un impermeabile chiaro. Mi avvicino, guardo meglio. Riconosco i capelli ondulati, scuri e folti. Tiene una sigaretta nella mano destra.E il cuore mi si scoppia di sentimenti agrodolci nel riconoscere chi da dieci anni non č pių l'angelo custode della mia vita, il mio formidabile e insostituibile papā.