Latuaossessione

Post N° 68


Mi chiedo spesso se questo mio girovagare da un uomo all’altro come un’ape di fiore in fiore (o meglio come un pellegrino di stazione in stazione di quella che sembra a volte assumere per me i contorni di una vera e propria via crucis) mi abbia portato a qualcosa.Come spesso mi accade, non trovo risposte. Ho soltanto maturato alcune riflessioni. Come dicevo in un post precedente, non ho più paura e questo mi sembra già un ottimo risultato. Ricordo perfettamente la sensazione che irrazionalmente si è impadronita di me la prima volta che un ragazzo mi ha invitato a cena a casa sua. Non ero esattamente una bambina, perlomeno dal punto di vista anagrafico, eppure mi ha preso il panico. E tremando ho rifiutato cortesemente.Ricordo che ogni volta che un maschio travalicava i confini del mio spazio vitale con un gesto di troppo o anche con una sola battuta mi chiudevo a riccio in un rifiuto ostinato e immusonito.Oggi fortunatamente riesco a ribattere con ironia, addirittura a giocare sul filo della leggerezza senza preoccuparmi troppo del suo essere invasivo. E mi è capitato che anche il tocco di un uomo sgradevole diventasse piacevole sensazione sulla pelle…Conosco anche un pochino di più la psicologia maschile. Ma non sono sicura che questo sia un bene. Mi porta innanzitutto a pericolose generalizzazioni e ha contribuito a creare in me un atteggiamento disilluso che finisce col pregiudicare la serenità di rapporti con l’altro sesso.Devo per correttezza ammettere che in barba al motto honni soit qui mal y pense nella stragrande maggioranza dei casi le mie idee prefabbricate hanno trovato conferme troppo scontate. Parlo per esempio della tendenza a sparire, che trovo sia sempre molto in voga tra il sesso forte. Sicuramente chi scrive ha buona parte di colpa nel fenomeno, ma non posso fare a meno di chiedermi perché si scelga sempre quella via e mai, nemmeno per sbaglio, quella della spiegazione – per quanto falsa, ipocrita, assurda possa risultare.Così quando mi capita molto raramente di ritrovarmi a tu per tu con un uomo che, dentro o fuori dal letto, non risponde perfettamente ai canoni che nella mia testa ho ormai dato per scontati resto sbalordita e spiazzata. Penso sia un alieno piombato da chissà quale pianeta oppure un evaso da un manicomio criminale o ancora un maschio nell’apparenza e non nella sostanza.Ma, per quanto rifletta, tragga conclusioni, sia sfiduciata, irrisolta, sbalordita, senza speranze, rassegnata, devo fare una confessione pubblica.Non posso fare a meno di voi uomini, razza che in quelle sere in cui vedo tutto nero e mi sento tirare giù verso quello che poeticamente chiamo il gouffre stramaledico con tutto il fiato che ho in corpo e altre volte invece benedico e invoco come una sacerdotessa inginocchiata con gesto sacro e rispettoso all’altare marmoreo della virilità.