Latuaossessione

Post N° 100


OGGI E’ IL MIO COMPLEANNO.                                                                                 Avevo pensato di cancellare questo giorno dal mio personale calendario, vivendolo come tutti gli altri che sono venuti prima e che verranno dopo, senza enfasi, senza festeggiamenti, senza auguri.Poi ho pensato che non sempre si possono chiudere gli occhi e fingere che quello che non ci piace non esista.Così i festeggiamenti sono iniziati ieri sera con mezz’ora di anticipo e una sola candelina (non ci sarebbero state tutte sulla torta!!!!!!).E guai a parlare di bilanci. Oltre a non essere la mia specialità, credo non sia proprio nemmeno il caso di provarci. Un tempo, forse, avrei potuto. Oggi mi sforzo di vivere alla giornata, di prendere le cose come vengono. Ciò non toglie che stia male per un amico perduto o un amore che non nasce, che mi guardi allo specchio e trovi che molto di quello che vedo non mi soddisfa, che le parole sbagliate di qualcuno mi lascino l’amaro in bocca.Ma ci sono anche le frasi affettuose di chi mi vuole bene e mi apprezza per come sono: confusionaria, contraddittoria, piena di slanci e di buone intenzioni, un po’ seduttrice e un po’ bambina, provocatrice, incontenibile, refrattaria, allergica addirittura alla disciplina e alle strategie. Alla mia età dovrei ormai sapere come vanno le cose della vita e come affrontarle nel migliore dei modi. Soprattutto nei rapporti con l’altro sesso. Dovrei mettermi a tavolino, studiare alla perfezione le mie mosse, dosare i tempi, provocare attesa, nascondermi dietro mezze frasi, negare le mie intenzioni, centellinare il mio interesse e il mio entusiasmo.Ma non ci riesco.Nella classe delle seduttrici 40enni sarei quella perennemente in castigo dietro la lavagna, quella che a bocca aperta è testimone dei successi delle compagne e che nasconde vergognosa la sua pagella di fine anno piena di insufficienze.Mi vedo sbirciare da dietro l’ardesia nera i volti sicuri e navigati delle altre.Ma in fondo ci sto bene lì dietro.E anch’io, nel mio piccolo, quando l’ispirazione mi prende, riesco a fare miracoli. Sollevo un lembo di gonna, mostro il reggicalze e voilà, mi trasformo come d’incanto. Niente zucca per trasportarmi né topolini come cocchieri ma un’ossessione fasciata di nero che percorre le strade tortuose e piene di sorprese del Web…