Genshiken Otaku Club

Manga Vs Fumetto


Nella discussione del precedente post mi ha colpito un' affermazione di Kagura, dove diceva che, se pigliasse un tema che in Giappone è stato strapoposto  e che ha avuto la sua buona dose di successo e lo proponesse a qualche editore italico quest'ultimo lo cestinerebbe  in  mezzo nanosecondo. Tempo fa feci una riflessione analoga: prendiamo uno dei successi commerciali più forti provenienti dal Sol Levante ossia Dragon Ball...la domanda è: se io avessi proposto le avventure di Son Goku a qualche editore italiano (Bonelli, Disney Italia o anche Star comics, quello che volete) avrei avuto la possibilità di vederlo pubblicato? Certezze assolute non le si possono avere ma, tanto per citare il grande Elle,son sicuro che al 99% il "mio" progetto sarebbe stato cestinato. E stiamo parlando di Dragon Ball, un successo commerciale senza pari conosciuto praticamente in tutto il mondo!
Questo perchè? Venire a capo del dilemma non è impresa facile: una delle prime risposte che mi vengono in mente si basa sulle differenze culturali. Quella di Dragon Ball è una storia che si basa su una leggenda cinese dello scimmiotto di pietra che...ehmmm CINESE, quindi straniera anche per i giapponesi...ma da loro ha funzionato alla grande....indi, movente che crolla immediatamente. Un' altro motivo potrebbe essere le differenze TECNICHE che intercorrono tra i due modi di fare fumetto: la differenza parte dal taglio della sceneggiatura che impone uno sguardo OGGETTIVO dell'inquadratura per quanto concerne quello italiano, e uno sguardo SOGGETTIVO per quello nipponico. Eppure i manga hanno attecchito benissimo nel nostro paese e noi lettori ci siamo abituati a questa differenza non badandoci più di tanto. Altra differenza la troviamo nei disegni: unico autore (couadiuvato da uno studio) per i giappi, staff di autori che si alternano alle matite garantendo L'INCOERENZA grafica al titolo del caso. Ma è una motivazione che non ha attinenza con quanto stiamo trattando...cosa può centrare l'elemento estetico con quello di forma strutturale?
La verità di base secondo me è tanto semplice quanto banale: escludendo il GRANDE fumetto italiano d'autore (vedi i vari Pazienza, Manara, Crepax, Battaglia, Toppi, Pratt...un'elenco che non finirebbe più) che ha goduto dell'autorevolezza che caratterizza i veri artisti ma, volente  o nolente, rivolto verso canali d'elite e non proprio popolari, il fumetto italiano è avvolto in una cappa di bigottismo notevole dove si riverbera una delle convinzioni dure  a morire che  vedono il prodotto manga quale un prodotto per bambini (o pornografico...è inquietante questa visione estrema) e quindi inadatto da proporre al grande pubblico. E per questo che il nostro fumetto popolare si basa su schemi rigidissimi per il quale abbiamo un'investigatore (dichiarato o meno) generalmente con spalla (meglio se comica) che deve necessariamente occuparsi di un settore specifico (horror, mistero, fantascienza ecc.). Anche se......anche se non guardare con occhi oggettivi il nuovo panorama fumettistico sarebbe stupido.
L'invasione manga è stata così massiccia e ha riscosso con così ampio successo che pian piano i vari editori han ben pensato di fare un'inversione di marcia. Probabilmente la prima a capire ciò è stata la DIsney Italia proponendo un tratto simil nippo-americano (sia dal punto di vsita grafico che strutturale)che da la giusta svolta a un settore che da troppo si era adagiato sui propri allori tronfio di un successo senza concorrenza (o quasi). E allora via alle W.i.t.c.h  (con tutti i suoi cloni, vedi le WINGS), ai Monster Allergy...e non venitemi a dire che quegli occhioni non vi ricordano qualcosa. E di li l'inversione di rotta di taante case editrici che hanno modificato il proprio status per stare al passo coi tempi.
Alcuni hanno finalmente messo termine alla "serializzazione infinita" che caratterizza le nostre serie popolari, altri hanno cercato "nuove vie" nel fantasy. Ma la verità è che siamo ancora lontani dall'abbattere barriere che dividono i fumetti dai manga dai comics americani, dai baloons francesi ecc...nella speranza futura che un domani possano esistere solo generi e stili e non per nazionalità