Otra Resistencia

Morire per la libertà e per il fascismo non è la stessa cosa...


Più che un intervento propositivo questo è un intervento volto a far riflettere tutti i pochi lettori sulle parole che troppo spesso sentiamo pronunicare in tv dai signori politici che vanno trasversalmente dal PDL al PD: si parla di "memoria storica condivisa". Ma chi deve condividere la memoria di chi? Chi deve adeguarsi all'altrui nostalgia? Berlusconi, Fini, La Russa continuano a ripetere che sarebbe giusto ricordare nella commemorazione del 25 aprile, Festa della Liberazione dal Nazi-fascismo, anche i morti della Repubblica di Salò. Cercano così di mettere sullo stesso piano chi è morto in nome della libertà e chi è morto per seguire il demoniaco disegno di folli che volevano assoggettare il mondo al loro volere. Fini ha detto che "soggettivamente" combattevano per quello in cui credevano, e per questo vanno ricordati e onorati. Ma caro presidente, anche le B.R. "soggettivamente" combattevano per quello in cui credevano,  così anche i terroristi di Al-Qaida. Sono quindi da commemorare e onorare anche loro? Ma cresce il disgusto quando nelle ospitate televisive e nelle interviste i signori "ombra" del PD (perchè ormai sono solo ombre dei movimenti del PDL che seguono senza pudore) annuiscono e approvano. La destra sputa sui partigiani e la finta sinista non la contrasta, elogia i repubblichini e tutti battono le mani e porgono il culo. Cari signori, sappiamo che proverete e forse riuscirete ad eguagliare gli eroi partigiani ai vergognosi traditori di Salò, ma sappiate che morire per la libertà e morire per il fascismo non è la stessa cosa.