Scritto sul corpo

Conosci il tuo partner?


La domanda non vuol essere l’introduzione di un test, ma una domanda vera, che si aspetta una risposta altrettanto vera e sincera. Penso che molti risponderebbero sì, qualcuno non lo so, qualcuno risponderebbe no? Eppure, la risposta “vera” sarebbe proprio questa, no. Immagino che qualcuno stia già lì a dire tra sè e sè: ma questa cosa pensa di saperne, qualcun altro, mi auguro, invece potrebbe pensare: perchè scrive questa cosa? Presto detto: pensate che, quando una coppia affronta una situazione emozionalmente difficile o un trauma, la possibilità di separazione aumenta. Questo perchè entrambi avrebbero bisogno di sostegno e non riescono a sostersi a vicenda. Il nodo cruciale è la comunicazione: chi non comunica, sta male e se la prende con chi gli sta vicino. Chi comunica solo per scaricare all’esterno il proprio stato interiore, sta comunque male e se le prende con gli sta vicino. Ma non c’è bisogno di arrivare alle situazioni di crisi per rendersi conto che le persone, anche se parlano, se si conoscono, se condividono una vita, non necessariamente si conoscono: vale per i genitori ed i figli, e vale anche per i partners. Certo,  sapete l’altro come la pensa su certe cose, cosa gli piace, cosa no, cosa lo fa arrabbiare, cosa lo rallegra. Ma conoscersi veramente è altro. Vuol dire riuscire a prevedere, anche a lunga distanza, le conseguenze che ciò che diremo o faremo avranno sull’altro. Vuol dire sapere come sta l’altro in quel momento esatto, regolandosi di conseguenza. Una simile abilità riduce sensibilmente le tensioni, facilita la comunicazione, il contatto, rende i rapporti umani più equilibrati e soddisfacenti. E si può metterla in pratica nella nostra vita. Ma, per tornare al punto da cui siamo partiti, perchè non sempre riusciamo a conoscere davvero chi ci è vicino? Non conosciamo davvero gli altri perchè spesso non conosciamo del tutto neanche noi stessi. Perciò cambiamo domanda: conosci te stesso?