Creato da ladymiss0 il 12/07/2008

Scritto sul corpo

c'è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce, quello che si è accumulato nel corso della vita.In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in Braille.Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti, mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. (J. Winterson)

 

*

Post n°54 pubblicato il 11 Luglio 2009 da ladymiss0

Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.

 


 
 
 

Neda.Otre la Libertà negati anche i funerali!

Un ex blogger di qua è in Iran, seguo le vicende degli scontri perché da sempre lì gli ayatollà organizzano votazioni truffa.

Ho letto qui e visto questo: la èpovera Neda, la studentesa uccisa e divenuta già un simbolo

Ma com'è che qui non ci si degna manco di andare a votare

mentre in Iran si fanno ammazzare per difendere il sacrosanto diritto di voto?

Il coraggio di Tienamen  questo mi ha ricordato, pochi coraggiosi martiri epr la libertà, i ragazzi Iraninai non volgiono essere trasparenti.

Mentre noi? Non chiedamo forse di meglio , nascosti nelle nostre case, mentre i partiti decidono tutto.

Anche la nostra democrazia sembra in pericolo e forse non sarebbe nenanche necessario morire, solo svegliarsi.

Credo che andrò pigramente e molemente a votare, senza troppo entusismo e schifata dagli interessi dei partiti

i referendum costano una fortuna e non avremo probabiklmente neanche raggiunto il quorum; che tristezza!

 

 
 
 

ALTRO CHE COMPUTER, STA DIVENTANDO UNA TENDENZA PERSONALIZZARE IL CORPO, CON LA TECNOLOGIA

Post n°52 pubblicato il 15 Giugno 2009 da ladymiss0

LEGGEVO UN VECCHIO HACKER JOURNAL  sul modding corporeo e in rete ho trovato questo:guarda

(Radio Frequency IDentification)

A quando un RFID su per il c..o mentre magari mi appisolo un attimo dopo pranzo??


- E' il momento dell'uomo bionico o il chip sottopelle è soltanto la moda del momento che svela una nuova tecnologia che con le mode ha poco a che fare? Negli stati Uniti - racconta la Rete - tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcircuiti che permettono ai sensori posti dietro la porta di casa di riconoscerti e farti entrare.

Niente chiavi dunque ma solo una mano che si avvicina all'uscio. Un giovane canadese addirittura nel suo blog racconta di due impianti e della sua ragazza che ha fatto lo stesso, risparmiandosi la fatica di inserire password sui personal computer.

Oppure, è il caso di una discoteca spagnola: lì i clienti entrano senza passare dalla cassa. A riconoscerli è sempre un chip indossato sotto la pelle. In Gran Bretagna poi, Kevin Warwick, uno dei pionieri di queste ricerche, sta cercando di far dialogare sistema nervoso e silicio in modo tale da trasmettere direttamente i suoi comandi cerebrali in maniera digitale.

Impazza insomma la Radio Frequency IDentification (RFId) la tecnologia hi-tech da impiantare: che permette il riconoscimento automatico di persone, ma anche oggetti e animali.

In sintesi un microchip che contiene dati (tra cui un numero univoco universale scritto nel silicio) e una antenna che permette di ricevere e di trasmettere con radiofrequenze i dati. Una carta di identità sempre a vista, indistruttibile e a prova di truffe. E che domani secondo i profeti del cyborg potrebbe fare chissà cosa grazie a tecnologie come l'RFId.

Interrogativi a cui Giovanni Miragliotta, l'ingegnere a capo dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che si occupa del monitoraggio del mondo italiano dell'RFId, preferisce però rispondere con grande cautela: ''Perché sono cose che colpiscono, ma è roba da fantascienza. Mentre noi siamo ingegneri. E ci sembra già un grande passo in avanti quello di potersi liberare dalla necessità dell'identificazione ripetitiva che contraddistingue il nostro quotidiano''.

L'ingegnere del Politecnico spiega a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, gli obiettivi attuali della RFId: ''Piuttosto che l'applicazione del chip sottopelle, su cui personalmente ho delle riserve, credo che l'RFId possa invece permettere di migliorare la qualità della vita''.

Cioé, facendo un esempio: ''Quando mi reco in Comune per avere dei certificati, se ho un chip in una carta che tengo nel taschino potrei riuscire a non avere più bisogno della compilazione di tanti moduli, che mi chiedono sempre le stesse informazioni, per esempio anagrafiche, e rivolgermi direttamente allo sportello per ottenere ciò che mi serve''.

Questo, aggiunge l'ingegnere del Politecnico, ''è quello che intendo per liberarsi dalla 'ripetitività della identificazione'''. ''E questo vale in Comune, ma anche in tantissimi altri posti: dall'ospedale ai mezzi del trasporto pubblico. In Italia l'RFId è sviluppato, e ci sono, restando al sistema dei trasporti, a Brescia e a Milano, solo per citare due casi, già abbonanamenti che permettono il riconoscimento del titolare che viaggia tramite chip basati sulla tecnologia RFId''.

Tornando al discorso del chip sottopelle, che la stessa Authority per la privacy ha giudicato inammissibile, Miragliotta ricorda come ''in Italia c'era stato un progetto ospedaliero che prevedeva, in accordo con il Garante per la protezione dei dati personali, l'inserimento di chip nei tessuti per una categoria di malati, quelli in stato di incoscienza''.

Ma anche in questo caso ''il progetto è rimasto sulla carta''. Al di là delle realtà più di frontiera, più legate a cibernetica e uomo bionico, più da film che da laboratorio (attuale), Miragliotta punta l'attenzione sugli usi che già vengono fatti in Italia delle RFId. L'Osservatorio del Politecnico infatti fa un monitoraggio continuo delle applicazioni. Presenti nel settore manufatturiero, dove permettono di 'taggare' i prodotti in lavorazione, e in quello agricolo, dove invece i chip permettono di identificare e raccontare la storia dei capi d'allevamento.

Oppure ancora alcune stazioni sciistiche che danno ai loro clienti card con chip che permettono risalite e discese''. Oltre al monitoraggio l'Osservatorio analizza con le aziende interessate i casi d'uso di questa tecnologia, aiutando i manager a scegliere le strategie. ''Come nel caso della Dafne, consorzio farmaceutico che sta valutando con noi RFId per controllare i carichi di farmaci in lavorazione''.

Una tecnologia che è di buon livello, in alcuni casi già utilizzata a regime, ma non ancora all'altezza degli Stati Uniti e del Giappone, dove le tecniche di identificazione col chip sono già più diffuse e soprattutto vengono associate alla possibilità di micropagamenti.

''Negli Usa e in Giappone chi dispone del chip può fare anche dei micropagamenti che utilizzano il conto corrente di chi è già stato identificato correttamente dalla tecnologia a radiofrequenze. Ma si tratta -aggiunge- di realtà ancora sperimentali che avranno bisogno di tempo per essere messe a punto e diventare veramente utili''.

(Adnkronos)

da:

Sandro

Pascucci

 

 
 
 

Verso il tuo orizzonte

Post n°51 pubblicato il 11 Giugno 2009 da ladymiss0


  Wild nights - Wild nights!
  Were I with thee
  Wild nights should be
  Our luxury!

  Futile - the winds -
  To a Heart in port -
  Done with the Compass -
  Done with the Chart!

  Rowing in Eden -
  Ah, the Sea!
  Might I but moor - tonight -
  In thee!

   Notti selvagge - Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!

Futili - i venti -
Per un Cuore in porto -
Via il Compasso -
Via la Mappa!

Vogare nell'Eden -
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare - stanotte -
In te!




Emily DickinsonCome una vela contraria al vento che non si fa trascinare... ma trascina

 
 
 

Cosa è successo al mio povero, addormentato cuore?

Post n°50 pubblicato il 14 Maggio 2009 da ladymiss0

 
 
 

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A MIO FIGLIO

Mio figlioc'è una Goccia che non cade ecresci, fiore

 

ritarda la Tua guarigione.

[come un'ultima frase da terminare]
[Come un rumore sospeso che non esplode]



domani il Tuo viso sarà più leggero.
senza pianto.

solo Acqua e Cielo.

filgio mio

 

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