PABLITO PACHITO

IL PERCHE' DELLE COSE


Mi chiedo se esista un perchè alle cose che ci accadono. Un nesso. Oggi ho superato  un mio piccolo, grande limite e con esso si è riaperto un mondo che avevo chiuso. Fino a due mesi fa correvo nel bosco davanti casa con costanza e gioia. Non vincevo gare ma era un modo bello e gioioso per dipanare le ansie quotidiane e ricaricarmi.Poi il freddo, le giornate di pioggia, la tosse e gli attacchi di asma mi hanno riportato alla mia pur naturale e conosciuta pigrizia. Mi sono rinchiusa nel fredd  statico, dove il massimo era arrivare nella piazza adiacente  casa e lasciarmi culllare dal tran-tran quotidiano. Poi stamattina, all'improvviso, un'illuminazione.
Ho rivisto il bosco che ogni giorno, ogni minuto mi appare dal balcone. La solita cancellata che dista dalla mia casa pochi minuti. E sono andata. Mi sono lasciata andare a quella meravigliosa sensazione. Libera ho camminato un ora. Meraviglioso  respirare quell'aria pura fatto di  terra baganata, foglie e muschio. Così da un semplice gesto ho ritrovato quella me stessa che in parte conosco e che fino a quealche anno fa era capace di trascorrere interi mesi in viaggio da una città all'altra o da un paese all'altro. Una me stessa che in  sette anni si è sedentarizzata, accettando un vincolo ambientale legato al lavoro ed all'età. Il mio periplo vitale è diventato quello del mio comune e quella me stessa di ieri mi sembra un'altra persona con la quale condivido  ricordi lontani. Anche nella sedentarizzazione c'è stato un valore, grande ed immenso quanto il sacrificio di fermarsi un pò: la mia nuova famiglia. [26/1/2008]