PAPERE E PANNOCCHIE

Riprendo da Lenin


Inviato da raspberry07 il 28/10/06 @ 16:54 via WEBeheheh tu la butti sempre sull'ironia sessuale... però io sono contro ai gay e quant'altro!!!!Inviato da raspberry07 il 28/10/06 @ 17:07 via WEBtroppo facile il motto "vivi e lascia vivere".... ormai sono i soliti "detti"... e le regole servono... più che altro mi fa skifo quando uno ostenta la sua diversità e quando x una minima cosa bisogna sempre polemizzare, andare a fondo... chi lo ha chiesto? :-PInviato da raspberry07 il 28/10/06 @ 17:50 via WEBe pensi facciano bene a fregarsene? io penso di no... anzi penso sia da presuntosi questo atteggiamento... perchè la gente normale deve vedersi prevalere anche da persone che tanto normali non sono??? non si può legalizzare tutto solo xkè esiste... allora legalizzate anche la morte... le guerre... la camorra... Rispedite allo/a scriventemi permetto di indicarvi questo post che non è mio ma pone domande....COMMENTOmi sono permesso di copiare un post di amaretradire...come momento di discussione, io non sarei all'atezza di sostenenerla Mauro.Messaggio N°80 Tags: Il linguaggio dei sentimenti 24 Agosto 2006 - 11:49IL LINGUAGGIO DEI SENTIMENTI I sentimenti hanno un loro linguaggio: un linguaggio un po' speciale. Molte volte, ad esempio, il sentimento non usa dei linguaggi, bensì delle modalità espressive che possono manifestarsi, per esempio, attraverso gli occhi. Esiste tutta una letteratura intorno al linguaggio dei sentimenti: a quale linguaggio vogliamo far riferimento? In genere, quando si parla di sentimenti, ci si riferisce al linguaggio emotivo, che si genera tra due persone che si vogliono bene. Volersi bene è un fatto misterioso. Ad un certo punto noi diventiamo necessari per un'altra persona e un'altra persona diventa necessaria per noi: allora sono proprio quelle braccia che noi vogliamo, braccia che non sono intercambiabili con altre. Questo avviene perché ha luogo un processo attraverso il quale noi diamo un significato. In altre parole quella persona ci interessa in quanto è significativa, cioè carica di un processo, carica di una serie di dimensioni che sono tutte nostre, che noi adattiamo a questa persona, che allora diventa come un nostro organo. Questo è talmente vero che quando, come fatalmente spesso avviene, c'è una frattura fra me e la persona che io amo, che desidero, io ho l'impressione che mi venga strappato qualcosa. Lo dicono anche le canzoni melodiche, le canzoni che parlano del sentimento: "tu che mi hai portato via il cuore, tu che mi hai strappato l'anima". Tutte queste dimensioni, che sembrano piuttosto spicciole, di poco conto, in realtà alludono a esperienze psicologiche molto importanti. La vita emotiva è legata a un linguaggio, che è poi significatività. Allora quel colore degli occhi, quell'espressione del viso, quel colore della pelle, quel modo di muovere i capelli, diventano per me un linguaggio che va letto e interpretato. Certo la psicanalisi ci dice che in fondo questo mondo, che io vivo in questo momento e che sembra non avere riferimenti, in realtà ha un riferimento molto antico. Non sorprende che possa esser vero il fatto che in fondo, se le prime esperienze di sentimento sono state fatte nell'ambito della famiglia, è chiaro che queste esperienze si ripercuotono poi nella vita di tutti i giorni, da adulto. E allora sembra che una persona, se cerca degli occhi, uno sguardo, cerca in fondo lo sguardo della madre. Ma questo è tutto sommato poco significativo: così come ho imparato un linguaggio attraverso il quale mi esprimo, così ho imparato poi un nuovo linguaggio, che è quello dei sentimenti, della carezza. Durante l'analisi è interessante vedere che alcune persone, quelle che noi comunemente definiamo "sfortunate in amore", non conoscono la grammatica del linguaggio amoroso. Quindi succede che non sanno interpretare le parole, i segni, e sbagliano sempre. Naturalmente questa mancanza di capacità interpretativa ha ragioni psicologiche ben profonde: ed è su queste ragioni psicologiche che fa leva il lavoro dell'analista..Aldo Carotenuto - interviste 1996 .Inviato da: amaretradireCommenti: 0  copiato da mauropersonalmente non sono contro gli/le omessuali non per un ideale politico, ma per la mia etica e moralità,mi sembra che queste regole siano dettate da paura, paure che magari abbiamo in tanti ma che in qualche maniera cerchiamo di affrontare.un'altra cosa la delegittimazione delle persone è la più crudele delle armi, e la differenza fra noi sta nel fatto che io vi rispondo e rispondendovi vi leggittimo nella vostra esistenza e nei vostri pensierei....voi fate il contrario....mauro