PAPERE E PANNOCCHIE

...grazie Libero...


 Interessarsi di Diritto da tanti anni, forse troppi, in un certo senso fornisce di paraocchi e al di là del proprio limite non si va…si procede nei territori che si conosce bene, o che si crede di conoscere, e si finisce per bloccare la conoscenza verso altre realtà… Si ci confronta con l’ovvio e ciò che non è ovvio si preferisce nemmeno vederlo…poi casualmente si girovaga su Libero, in un sabato sera abbastanza triste e senza voglia di fare chissà che e ci si imbatte in una dimensione che non si credeva possibile, anzi che non si pensa possa essere vera…Ho visitato il blog di Pino Scaccia, consigliato da Libero come tra i più autorevoli e ho scoperto la realtà dei sepolti vivi, coloro che per una legge consuetudinaria esistente tra le montagne dell’Albania, sono condannati a pagare con la reclusione tra le pareti della loro casa per una colpa che non hanno commesso loro ma un loro parente…Il vero colpevole è in carcere e i suoi familiari sinchè dura la condanna devono stare in casa altrimenti possono subire la faida da parte dei aprenti della vittima del loro familiare…E’ un ragionamento contorto ma cerchiamo di fare ordine…La faida è uno di quei principi giuridici importati a Roma dai barbari assieme a duello, ordalia e guidrigildo e si concretizzava nella possibilità di riparare un torto subito attraverso la vendetta sui familiari del colpevole, una specie di giustizia fai da te allargata… E se in alcune zone dell’Italia, leggasi soprattutto Calabria, è un concetto abbastanza conosciuto seppure oggi soppiantato da metodi di vendetta più radicali e sbrigativi, l’idea che sia ancora in vigore in altri luoghi e che venga applicato in modo sistematico su decine di persone che devono patire una condizione da stillicidio fa una certa impressione…Albania…su Wikipedia mi riporta che è una repubblica parlamentare, eppure in alcune sue zone vige indiscusso il codice della montagna, il Kanun, che in via consuetudinaria si interessa di diritto civile e penale e disciplina numerosi istituti giuridici tra cui la famiglia, il lavoro il fidanzamento e il matrimonio, la proprietà privata e la successione, i prestiti e le donazioni, il giuramento e la besa, l’onore, il risarcimento dei danni, i delitti infamanti, la vendetta, il codice giudiziario degli anziani, i privilegi e le esenzioni. In origine voluto dal principe Lekè  Dukagjini, il Kanun è stato dapprima trasmesso oralmente  per poi essere trascritto in forma orale intorno al XX secolo dal rpete francescano Kostantin Gjecov e pubblicato nel 1933.  da: mara2003