Creato da rimescolareilvolga il 28/10/2006

PAPERE E PANNOCCHIE

O PAPERE E PANNOCCHIE...

 

 

STRANEZZE.....

Post n°2360 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

 
 
 

RIPORTO....

Post n°2359 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

Protesta e denunce sul social network. Improvvisamente hanno cambiato
nome e finalità sezioni dedicate ai terremotati d'Abruzzo e al Made in Italy
Facebook, il giallo dei gruppi pro Berlusconi
Nati in una notte trasformando altre pagine
Decine di migliaia di persone si sono trovate a sostenere cause in cui non credono
Gli utenti protestano, accusano gli amministratori e si cancellano
di CARMINE SAVIANO

Uno dei siti

- E' polemica su Facebook per i gruppi pro-Berlusconi. Sono centinaia di migliaia gli utenti che nelle ultime ore si sono trovati, a loro insaputa, iscritti a pagine che manifestano solidarietà e vicinanza al premier. Gruppi che fino a oggi avevano nomi e finalità diverse.

E' il caso di "Solidarietà a Silvio Berlusconi": due milioni di persone che sul social network avevano aderito ad una campagna per il terremoto in Abruzzo e che, da un momento all'altro si sono trovati "iscritti" a una pagina completamente diversa. O quello di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia", 400mila fan del Made in Italy, ora inconsapevoli sostenitori del presidente del Consiglio. Altro esempio: il gruppo "No a Facebook a pagamento", trasformato in un gruppo di solidarietà al premier.

E il popolo di Facebook grida al complotto e minaccia denunce: "Sono stato truffato, mi rivolgerò alla polizia postale", "gli amministratori di questo gruppo devono vergognarsi". Per poi dar vita alla più digitale delle vendette: lasciare il gruppo in massa al ritmo di diverse migliaia all'ora.

Tutto è iniziato nelle prime ore del mattino. Fino alla mezzanotte di ieri, infatti, digitando la parola 'Berlusconi' nel motore di ricerca di Facebook, il gruppo più numeroso risultava quello del "No B Day", con 376mila iscritti. Questa mattina alle otto ecco spuntare "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia", 380mila adesioni. Troppe in una sola notte, anche per la più efficiente macchina organizzativa. E l'arcano viene subito svelato dagli utenti: "Non mi sono mai iscritto a questo gruppo, qualcuno ne ha cambiato il nome". E ancora: "Vi denuncio, non è questo il modo di mostrare la solidarietà che Berlusconi raccoglie in questo momento".
Un semplice cambio di nome. Tecnicamente si tratta di un'operazione che da alcuni mesi è diventata su Facebook abbastanza semplice. Per gli amministratori, basta semplicemente digitare il nuovo nome e il gioco è fatto. E andando a sbirciare tra le informazioni condivise dall'amministratore di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia" si scopre che l'account con cui è stato registrato il gruppo - kingbid. it - appartiene ad un sito di aste online. Che con ogni probabilità attira possibili utenti attraverso temi sensibili all'opinione pubblica. Prima il Made in Italy e ora l'aggressione al premier. E desta molte domande tra gli utenti la foto scelta come immagine personale del gruppo: un poster di Azione Giovani contro Walter Veltroni.

Macroscopico il caso del gruppo "Solidarietà a Silvio Berlusconi". Due milioni di utenti che fino a ieri pomeriggio credevano di essere iscritti ad un gruppo dedicato alle vittime del terremoto in Abruzzo. Verso le 14 di oggi pomeriggio via al cambio di nome. E scattano polemiche e sospetti: " Siete dei truffatori, cancellatemi immediatamente da questo gruppo!!!". E i sospetti cadono sul partito di Berlusconi: "C'è qualcuno che è stato pagato dal Pdl per fare questi giochetti all'insaputa delle persone". Un utente, Luca Adami, è attonito: "Torno da lavoro e un'amica dice che mi hanno messo dentro un gruppo pro-Berlusconi. Le rispondo che è impossibile, poi controllo. Ma chi può essere talmente malato da creare un gruppo con questa finalità?".

Ma gli utenti di Facebook non ci stanno. In molti dopo aver lanciato l'ultimo, arrabbiato post, lasciano il gruppo e invitano gli altri a fare altrettanto: da quasi due milioni si arriva in pochi minuti a un milione e ottocento novantamila iscritti. E c'è chi vuole capire: "Chi c'è dietro lo scandaloso cambio di nome dei gruppi più numerosi in favore del Presidente del Consiglio? E' un atto illegale e mistificante, che non deve ripetersi".


ROMA

 

 

 
 
 

ENEL...RICEVO E PUBBLICO

Post n°2358 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

La politica dell’Enel
Inviato da redazione il Mer, 09/12/2009 - 10:54 
 
Massimo Serafini (Comitato scientifico Terra)
I
N FONDO. L'Enel ha stabilito quali saranno i siti per le centrali nucleari in Italia proprio mentre a Copenaghen si cerca di raggiungere un accordo mondiale per la lotta ai cambiamenti climatici.
Dunque l’Enel ha già deciso i siti dove si materializzerà l’angoscioso ritorno al nucleare di questo Paese. Lo ha dichiarato il presidente dell’Enel Conti, aggiungendo, con arroganza, che si guarda bene dal comunicarli. Stupisce che nessuno, nemmeno nell’opposizione, si sorprenda e gridi allo scandalo di fronte a questa evidente dimostrazione che la politica energetica italiana non viene decisa né dal governo, né dal Parlamento, né dalle Regioni, ma nei consigli di amministrazione delle imprese energetiche, Enel ed Eni in testa. Stupisce anche che le dichiarazioni del presidente dell’Enel siano state fatte proprio nei giorni del vertice sul clima di Copenaghen.
 
Questa coincidenza dovrebbe colpire soprattutto le opposizioni, che invece tacciono. E' noto, infatti, che al centro di un eventuale e auspicato accordo sul clima vi sono proprio le scelte energetiche necessarie per realizzare una riduzione dei gas serra, dato che una parte consistente di questi è prodotta dalla combustione di petrolio, carbone e metano per produrre elettricità e far circolare le automobili. Ma a ben pensarci non è una coincidenza casuale, nel senso che il presidente dell’Enel, con le sue dichiarazioni, forse voleva solo ricordare alla delegazione italiana il mandato per cui è a Copenaghen: boicottare qualsiasi accordo vincolante e tentare di inserire il nucleare fra le fonti utili alla lotta ai cambiamenti climatici.
 
Queste posizioni fanno del nostro Paese la palla al piede dell’Europa che, come è noto, si presenta a Copenaghen forte delle sue decisioni unilaterali con cui impegna gli Stati membri, Italia inclusa, a ridurre entro il 2020 i gas serra del 20%. E, soprattutto, gli chiede di realizzare questo obiettivo aumentando l’efficienza energetica del 20% e sviluppando le rinnovabili di un altro 20%. Non risulta che vi siano direttive in cui si chiede di ricorrere al nucleare, che solo l’Italia vuole realizzare. Il 12 dicembre da oltre cento piazze italiane “in marcia per il clima”, la sigla che riunisce ben 57 fra associazioni, sindacati, espressioni del volontariato, dei consumatori e del mondo agricolo, a cui aderisce anche Terra, manifesterà contro questa politica suicida, chiedendo invece che il vertice si chiuda con un accordo che vincoli il mondo a lottare contro il riscaldamento globale. L’auspicio è che il popolo del No B Day sia in queste piazze, a chiedere che Berlusconi si dimetta. Anche perché è climalterante.

 
 
 

Ad hoc!

Post n°2357 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da stelladanzanteforeve

buona domenica Mauro !

 
 
 
 
 

DA REPUBBLICA, GENOVA

Post n°2355 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga

No-B day, l´affondo di Genova
"In piazza contro i veri eretici"

Il popolo della Rete si infiamma per don Farinella. Pochi politici, molta gente comune: tra gli oratori Nando dalla Chiesa. Centinaia davanti alla Prefettura, poche bandiere rosse, nessun palco. Solo un microfono e qualche altoparlante. Tanti bimbi: "Silvio, fai solo il nonno"
di Ava Zunino
«Berlusconi oggi è partito per Panama mentre sarebbe ora che partisse per San Vittore»: l´audio, in largo Lanfranco battutto dal vento, è pessimo, ma il popolo della rete che ieri pomeriggio è accorso al "No B day" genovese, questa battuta l´ha colta comunque. E ha dimostrato di apprezzare, scatenandosi in un applauso scrosciante all´indirizzo di Don Paolo Farinella, il prete che ha lanciato il passaparola e insieme agli amici di Beppe Grillo ha chiamato a raccolta i genovesi a chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del consiglio. L´appuntamento era in cima a via Roma nello slargo davanti alla Prefettura che a partire dalle quattro del pomeriggio ha cominciato a riempirsi. Una manifestazione autoconvocata dal popolo della rete, quattro-cinquecento persone incuranti del freddo.

Niente palco. Solo un microfono e qualche altoparlante, con gli oratori sullo scalino dell´ingresso della Prefettura. Parlano in tanti. Tra gli altri, parla Don Farinella, parlano i rappresentanti degli Amici di Grillo, parlano il giornalista Marco Preve e Pierfranco Pellizzetti, opinionista di Micromega. Parla Nando Dalla Chiesa. In piazza pochissime bandiere rosse (Rifondazione e i Comunisti Italiani), molti cartelli con la scritta "Adesso basta" e qualche sciarpa e qualche berretto di colore viola, il colore di questa protesta. A reggere le insegne di Legambiente è Andrea Agostini, leader delle battaglie contro i parcheggi all´Acquasola e le case sul mare di corso Italia. Il professor Giunio Luzzatto distribuisce volantini che invitano a un dibattito sul processo breve, a nome di Libertà e Giustizia e del Comitato per lo stato di diritto: in Prefettura il 10 dicembre. Tra la gente anche Rifondazione Comunista che volantina per un altro dibattito "La città portuale" con Don Gallo, mercoledì al teatro degli Zingari.

Il mattatore è don Farinella. Come è suo costume va giù duro con tutti. Con il premier («sicuramente non risponderà alle dieci domande di Repubblica ma dovrà rispondere di attentato alla dignità di un popolo») e con il clero. Dice, tra l´altro: «poiché qualcuno mi accusa di essere eretico voglio tranquillizzare: le cose che dico sono nella dottrina della chiesa cattolica. Anche i vescovi se lo dimenticano: gli eretici sono loro».

I politici scarseggiano. Dopo le cinque del pomeriggio arriva Nicolò Scialfa di Italia dei Valori. Tra la gente Stefano Quaranta e Simone Leoncini di Sinistra e Libertà. Manuela Cappello, consigliere comunale del Pd. Nelle retrovie Luigi Castagnola e Mario Calbi, protagonisti della vita politica genovese ai tempi del Pci.

(06 dicembre 2009)

 
 
 

l'ho copiato e lo pubblico. Mauro Miotto

Post n°2354 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga

Per favore, leggete questo articolo ATTENTAMENTE!
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Svago - Assolutamente casuale
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Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite. Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa e finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco". Mamma, la sua voce sembra così lontana... Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà". Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire... Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di a papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quel
ragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre piu debole e incomincio ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio. Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato. Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza. Se questo messaggio è arrivato fino a te e lo cancelli... Potresti perdere l'opportunita, anche se non bevi, di far capire a molte persone che la tua stessa vita è in pericolo. Questo piccolo gesto può fare la differenza. Non ti costa nulla: mettilo sulla tua descrizione grazie

 
 
 

RICEVO E PUBBLICO

Post n°2353 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
 
Foto di rimescolareilvolga

inoltro volentieri, con saluto.
----- Original Message -----
Sent: Friday, December 04, 2009 11:32 AM
Subject: Malattia: Prevenzione dell'influenza A, per molti ma non per tutti


 
 
 

RICEVO E PUBBLICO

Post n°2352 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
 
Foto di rimescolareilvolga

da ilsalvagente.it
dicembre 2009
 
Dalla lattina nel piatto, l'impotenza può arrivare dal Bisfenolo
Effetti nocivi anche per i bambini, ma le autorità europee sottovalutano i pericoli.
Barbara Liverzani
I pericoli legati alla chimica nel cibo non risparmiano nessuno. Una ricerca pubblicata on line sulla rivista "Human reproduction" lega l'impotenza maschile all'esposizione al bisfenolo A. E proprio a questa sostanza il settimanale il Salvagente ha dedicato un approfondimento nel numero in edicola il prossimo giovedì. Il legame tra il bisfenolo A e le disfunzioni sessuali maschili è sostenuto da uno studio della fondazione Kaiser Permanente di Oakland (California), che ha indagato per la prima volta gli effetti diretti della sostanza sull’apparato riproduttivo maschile umano, arrivando alla conclusione che un’alta esposizione al Bpa aumenta i rischi di disfunzione erettile.

La ricerca ha coinvolto gli operai dell'industria chimica
L’indagine è stata condotta su 230 operai cinesi impiegati nel settore della plastica a Shanghai e su un campione di controllo di 404 concittadini lavoratori di altri settori. La ricerca ha mostrato che i dipendenti delle fabbriche di Bpa sono quattro volte più soggetti a disfunzione erettile e calo del desiderio sessuale e sette volte più portati ad avere difficoltà di eiaculazione rispetto agli altri.
Va sottolineato che i livelli di esposizione dei lavoratori cinesi delle fabbriche di Bpa sono 50 volte superiori a quelli medi cui è esposta la popolazione di Shanghai.Precedenti ricerche avevano già associato, soprattutto in cavie, l’esposizione al Bpa a un aumento dei rischi di tumori della prostata e del seno, diabete, malattie cardiache, problemi al feto e sterilità. Il nuovo studio aggiunge un altro tassello alle informazioni sui rischi della sostanza. “Sono necessarie altre indagini che esaminino gli effetti sull’essere umano e aiutino a stabilire strategie di prevenzione e politiche regolatorie”, ha detto De-Kun Li, coordinatore della ricerca ed epidemiologo presso la Kaiser Permanente secondo cui, però, la disfunzione erettile, più di altre malattie difficili da studiare, è un indicatore molto sensibile di un’esposizione non sicura.
La reazione dell’industria chimica americana non si è fatta attendere. “Questo studio sugli operai della plastica fornisce nuove interessanti informazioni, ma la sua rilevanza per la media dei consumatori, che usano prodotti contenenti minime percentuali di Bpa, è limitata”, ha detto Steven Hentges dell’American Chemistry Council.

Bisfenolo A, pericolo in lattina
Si parla di bisfenolo A e si pensa ai biberon e all’esposizione dei bambini a questa sostanza chimica pericolosa, dimostrata essere un interferente endocrino. Vero, ma non sono solo i più piccoli a essere esposti in larga misura a questo pericolo. Il bisfenolo, utilizzato per produrre i contenitori in policarbonato per alimenti e le resine con cui sono rivestite le lattine, è praticamente “ovunque” nella nostra cucina e in grado di contaminare cibi e bevande che consumiamo quotidianamente.
Vecchie paure
L’allarme sui rischi del Bpa era scattato la prima volta nel 2008. Prima il  National Institute of Health (Nih) aveva dimostrato i preoccupanti effetti nocivi della sostanza, anche a dosi contenute, sullo sviluppo delle ghiandole prostatiche e mammarie dei roditori. Poi uno studio indipendente, condotto da un insieme di organizzazioni sanitarie e ambientali statunitensi e canadesi, aveva verificato il rilascio di Bpa nel latte (fino a 8 parti per miliardo) da parte dei biberon, specie se riscaldati.
È da allora che questa sostanza ha destato l’attenzione delle Agenzie per la sicurezza alimentare americane ed europee. Con esiti parzialmente differenti. Il Canada inizialmente  ha  bandito la sostanza dagli oggetti destinati all’infanzia e poi, quest’anno, ne ha vietato l’impiego in tutti i contenitori per alimenti. La Food and Drug Administration (Fda) e l’Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa) si sono attestate, invece, su una linea più blanda: pur accettando la pericolosità della sostanza, entrambe hanno rilevato che i livelli di esposizione al bisfenolo non sono tali da preoccupare e hanno fissato la dose giornaliera tollerabile a 50 microgrammi per kg di peso corporeo.

Nuovo capitolo
Eppure il capitolo bisfenolo è tutt’altro che chiuso. Ad aprire un nuovo fronte anti-Bpa è stata, tra l’altro, una recentissima ricerca condotta da Consumer Reports, il mensile dell’Unione consumatori statunitense. La rivista ha sottoposto a test 19 alimenti in scatola (zuppe, tonno, verdure, mais, salsa di pomodoro) di alcune delle principali marche presenti sul mercato americano: Nestlé, Progresso, Campbell’s, Chef Boyardes e Del Monte.

L’analisi, realizzata su tre esemplari di ciascun tipo di prodotto, era tesa a verificare i livelli di migrazione del Bpa dalla lattina al suo contenuto.I risultati sono rilevanti in quanto dimostrano l’estensione della potenziale esposizione al bisfenolo A. Secondo quanto rilevato dalla rivista americana, solo mangiando una porzione di zuppa di verdura in scatola si potrebbe ingerire circa il doppio di quella che attualmente l’Fda considera la tipica esposizione giornaliera media.

Peggio di tutti le verdure in scatola
Il più alto livello di bisfenolo è stato trovato nella zuppa vegetale Progresso (da 67 a 134 parti per miliardo, ppb) e nei fagiolini tagliati freschi in scatola Del Monte i cui livelli di Bpa rinvenuti vanno da 35,9 a 191 ppb. Decisamente troppo per gli esperti scientifici dell’associazione che raccomandano addirittura un’esposizione giornaliera di 0,0024 microgrammi per kg di peso corporeo.
Questo studio, insieme a quelli recenti che hanno collegato il bisfenolo A ad anomalie riproduttive, a un elevato rischio di cancro alla prostata, al seno, al diabete e alle malattie cardiache, non hanno lasciato indifferente l’Fda che a giorni dovrebbe ripronunciarsi sull’argomento fissando i nuovi livelli massimi di esposizione al Bpa. E, proprio in questi giorni, un senatore statunitense, Charles Schumer, ha proposto una legge per bandire in tutta la nazione (gli Stati del Minnesota e della California lo hanno già fatto) l’additivo “incriminato” nei contenitori destinati ai bambini sotto i tre anni.

L'Efsa non si preoccupa
In Europa sono soprattutto i francesi ad alzare la voce e a tenere alta la soglia d’attenzione sul bisfenolo A. Un gruppo di esperti e scienziati che si è dato il nome di Antidote Europe ha lanciato una massiccia campagna di informazione sulla sostanza e una raccolta di firme a livello europeo, e ha scritto una lettera al presidente del Parlamento europeo nella quale si chiede di intervenire per bloccare l’utilizzo del Bpa nella produzione di contenitori per alimenti e in particolare nei biberon. L’associazione ambientalista Réseau Environnement Santé, invece, ha fatto pressioni, con successo, sull’Agenzia  francese per la sicurezza sanitaria degli alimenti. A ottobre l’Afssa ha riaperto il dossier bisfenolo dando incarico a un gruppo di lavoro di esaminare i nuovi studi scientifici e valutare se ci sono gli elementi per una rivalutazione della posizione dell’Agenzia. Da l’Efsa, invece, non arriva nessun segnale.

 
 
 

ZANZARE ED IN CAZZATI

Post n°2351 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

vimeo.com
si parla di leggi sulla giustizia, del caso Mills ecc. Cruciani dice che gli atti dei processi vanno interpretati. Giusto. Il verbale qui linkato, che è il documento chiave del processo contro Mills ...
Si parla di leggi sulla giustizia, del caso Mills ecc.
Dice Cruciani Che gli atti dei processi VANNO interpretati. Giusto.

Il verbale qui linkato, Che è il documento chiave del processo contro Berlusconi e Mills per Corruzione in atti giudiziari, merita molta Attenzione perchè Spiega, meglio di Ogni commento, L'Importanza di questo processo e l'affanno del Governo per Evitare Che abbia completa Celebrazione.
issuu.com/bastiano/docs/interrog._mills_19-7-2004_verb._orginale
Credits

 

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Giuliano Bastianello ieri sera tornavo dal solito lungo viaggio di lavoro e ascoltavo Cruciani su Radio24.... si parlava di giustizia e di processi e non ho resistito
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Giuliano Bastianello ll cav. Silvio Berlusconi non è un imprenditore, non è un industriale. Il cav. Berlusconi è solo un affarista, un avventuriero che ha sempre avuto bisogno di qualcuno che gli desse una manina. E quando questi qualcuno sono mancati (ma siamo davvero sicuri di ciò?) ha pensato bene di farsi gli affari propri entrando in ...politica, altrimenti, ammesso da lui stesso, sarebbe stato rovinato.
(http://iltafano.typepad.com/Files/Dossier_Banca_Rasini.doc )
issuu.com
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S O N N O

Post n°2350 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

TANTO SONNO, 14 - 16 ORE AL GIORNO SONO TROPPE...NOTTE, MAURO

 
 
 

PER UN AMICO...CON UN PO' DI RITARDO. ME NE SCUSO

Post n°2349 pubblicato il 30 Novembre 2009 da rimescolareilvolga

Sull'intervento vaticano contro i firmatari dell'appello "per la libertà sul fine-vita"

Oggi abbiamo scritto questa lettera al direttore de il Gazzettino:

Signor Direttore,
abbiamo letto sul suo giornale di oggi 4 settembre a pag. 2 un profilo di don Albino Bizzotto. Siamo amareggiati per la unilateralità e la non correttezza dell’articolo a firma di Léon Bertoletti.
Don Albino non intende aprire alcuna polemica, anche se ci sarebbero gli estremi della diffamazione.
Per un dibattito e un dialogo costruttivo, per far capire di che cosa si sta parlando ci pare sia giusto e doveroso far conoscere il documento incriminato.
Le chiediamo cortesemente di pubblicarlo con lo stesso rilievo.
Cordiali saluti.
Gli amici di don Albino Bizzotto di "Beati i costruttori di pace" di Padova
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L’articolo de il Gazzettino:
Padova. Don Bizzotto prete ribelle, l Vaticano ha perso la pazienza

 

Convocato dal vescovo per un intervento su Micromega a favore della "libertà sul fine-vita" contrario alla dottrina

PADOVA (4 settembre) -«Vescovo Mattiazzo, metti in riga don Albino». Le parole non sono esattamente queste, ma il contenuto corrisponde perfettamente a quanto chiede una lettera che il Vaticano ha spedito alla curia padovana. Il documento, partito ad agosto dalla Congregazione per la dottrina della fede e indirizzato alla guida della Chiesa locale, l’arcivescovo Antonio Mattiazzo, contiene un ordine preciso: convocare don Albino Bizzotto, richiamarlo all’ordine, se necessario punirlo.

Il sacerdote, ordinato nel 1963, a fine settembre compirà 70 anni ed è l’anima storica del movimento “Beati i costruttori di pace”. Gode di una certa notorietà, soprattutto negli ambienti di sinistra, per le sue battaglie progressiste al confine con l’ortodossia. Fresco reduce da uno sciopero della fame di fronte alla base americana di Vicenza, don Albino passa il suo tempo tra proclami radiofonici, cortei, manifestazioni di piazza, "battaglie civili".

La lettera che sollecita monsignor Mattiazzo a intervenire, rendendo chiaro almeno implicitamente che il Vaticano non guarda affatto con favore e benevolenza all’interventismo civile del prete incardinato nella diocesi padovana, fa parte di un “pacchetto” di missive che la Congregazione per la dottrina della fede ha inviato ai vescovi diocesani e ai superiori provinciali di 41 sacerdoti e religiosi italiani.

L’accusa mossa a tutti è unica e precisa: aver firmato, oltre cinque mesi fa, un appello “per la libertà sul fine-vita” promosso dalla rivista MicroMega dopo la morte di Eluana Englaro e durante la discussione in Senato del disegno di legge sul testamento biologico (approvato il 26 marzo).

Questo gruppo di presbiteri “ribelli”, tra i quali appunto don Bizzotto, ha dato la propria adesione a un testo considerato contrario alla dottrina cattolica, dal momento che ammette la possibilità di rifiutare alimentazione e idratazione, come ha spiegato anche l’agenzia Adista che parla di mondo cattolico e fatti religiosi. Oltretutto, è comparso su una rivista laicista e anticlericale.

Don Albino è in buona compagnia, si fa per dire. Tra gli altri firmatari dell’appello figurano infatti preti no-global (come don Vitaliano Della Sala), preti gay, preti operai, preti marxisti, preti sposati, preti spretati. Insomma, un conosciuto e vasto campionario di sacerdoti che fanno di tutto: politica, giornalismo militante, lotta di classe. Toccherà a ciascun vescovo e superiore di questi 41 sacerdoti e religiosi decidere in quale modo dare seguito alla sollecitazione vaticana.

Così all’arcivescovo Mattiazzo spetta stabilire un contatto formale con don Albino Bizzotto, manifestare le perplessità di Oltretevere se non le proprie, sentire le ragioni del sacerdote. Tuttavia, a giudicare dal tono poco conciliante del documento vaticano, appare difficile che tutto si risolva con una chiacchierata, anzi. Il richiamo potrebbe spingersi fino alle estreme conseguenze della sospensione a divinis.

Intanto in attesa degli eventi, don Albino prenderà parte domenica sera a un’iniziativa di protesta contro il decreto sicurezza varato dal governo Berlusconi. Organizzata proprio dai Beati i costruttori di pace, la “festa dei popoli” (così è chiamata) si svolgerà a Padova in piazza delle Erbe dove gli oganizzatori sperano di radunare un migliaio di partecipanti. Per dire con forza che «con il pacchetto sicurezza e il reato di clandestinità l’atmosfera si fa tesa» ha tuonato don Albino, e che «bisogna fare obiezione di coscienza di fronte a questa legge».


 

L'Appello pubblicato su Micromedia:
41 preti per la libertà sul fine-vita

La legge sul testamento biologico che il governo e la maggioranza si apprestano a votare imprigiona la libertà di tutti i protagonisti coinvolti al momento supremo della morte. Definendo il nutrimento e l’idratazione forzati come cura ordinaria e obbligata e non più come intervento terapeutico straordinario, la legge annulla ogni possibilità di valutazione sull’accanimento terapeutico. L’interessato, i familiari e il medico stesso sono impotenti di fronte ad una volontà esterna che impone un protocollo che è solo politico e non morale. La vita deve essere rispettata sempre e senza condizioni, finché resta vita umana nella coscienza, nella dignità e nella forza di sostenerla.

La morte è un appuntamento naturale a cui tutti siamo chiamati; per i credenti poi è il vertice della vita vissuta, la soglia che introduce all’eternità. La decisione di porre fine ad una parvenza di esistenza è di pertinenza esclusiva della persona interessata che ha il diritto di esporla preventivamente in un testamento, oppure alla famiglia di concerto con il medico che agisce in scienza e coscienza.

Con la forza della ragione e la serenità della fede ci opponiamo ad un intervento legislativo che mortifichi la libertà di coscienza informata e responsabile in nome di principi che non sono di competenza dello Stato e tanto meno di un governo o di un parlamento che agiscono in modo ideologico sull’onda emotiva e la strumentalizzazione di una dolorosa vicenda (Eluana Englaro).

Come credenti riteniamo che chiunque come è stato libero di vivere la propria vita, così possa decidere anche di morire in pace, quando non c’è speranza di migliorare le proprie condizioni di esistenza umana.

don Paolo Farinella (Genova), don Vitaliano della Sala (Sant’Angelo a Scala, Avellino), don Enzo Mazzi (Firenze), don Raffaele Garofalo (Pacentro, l’Aquila), padre Fausto Marinetti (Sinigaglia, Ancona), don Andrea Tanda (Oristano), don Ferdinando Sudati (Paullo, Milano), don Adolfo Percelsi (La Loggia, Torino), don Giovanni Marco Gerbaldo (Modena), don Pierantonio Monteccucco (Voghera), don Chino Piraccini (Cesena), don Marcello Marbetta (Albano Laziale, Roma), padre Tiziano Donini (Trento), don Aldo Antonelli (Antrosano, l’Aquila), don Roberto Fiorini (Mantova), don Luigi Consonni (Pioltello, Milano), don Angelo Cassano (Bari), don Renzo Fanfani (Firenze), don Nicola De Blasio (Benevento), don Goffredo Crema (Cremona), don Guglielmo Sanucci (Roma), dom Giovanni Franzoni (Roma), padre Benito Maria Fusco (Bologna), padre Pierangelo Marchi (Caserta), don Paolo Tornambè (Avezzano, l’Aquila), don Carlo Sansonetti (Attigliano, Terni), don Franco Brescia (Napoli), don Carlo Carlevaris (Torino), padre Nino Fasullo (Palermo), don Andrea Gallo (Genova), don Angelo Bertucci (Rovereto), don Alessandro Santoro (Firenze), don Franco Barbero (Pinerolo), don Giorgio De Capitani (S. Ambrogio in Monte di Rovagnate, Lecco) don Francesco Capponi (Itaberai, stato di Goias, Brasile), don Alessandro Raccagni (Bergamo), don Salvatore Corso (Trapani) don Riccardo Betto (Vigodarzere, Padova), don Albino Bizzotto (Padova), don Sandro Artioli (Sesto San Giovanni), padre Gino Barsella (Roma).
(23 marzo 2009)

 
 
 

S U I N I...E PORCI

Post n°2348 pubblicato il 27 Novembre 2009 da rimescolareilvolga

Influenza A, la truffa suina

 

 

Influenza A: la truffa Suina

Attenzione: Aggiornamento martedì 17 novembre.
  Abbiamo recuperato il contratto secretato, siglato il 21 agosto 2009 tra il Ministero del Lavoro, delle Politiche Sociali e della Salute e la Novartis Vaccines and Diagnostics S.r.l. Scaricalo qui: Contratto sull'acquisto di 24 milioni di dosi di vaccino
 (*)Grazie al Codacons, a Carlo Rienzi e a Ivano Borsato per la segnalazione

 Gennaio 2009. I laboratori della Baxter situati a Orth-Danau sintetizzano materiale virale, presumibilmente destinato alla produzione di vaccini contro l'influenza A, inoculandovi una miscela tra il virus influenzale stagionale H3N2 e il virus H5N1, altrimenti detto: aviaria. Una vera e propria bomba ecologica, perché il virus dell’aviaria uccide sul serio, ma ha una bassa capacità di contagio, mentre l’H3N2 fa ridere i polli, ma si diffonde con la velocità di un raffreddore: la ricombinazione genetica tra i due selezionerebbe la mutazione più favorevole, per il virus. La popolazione umana invece ne uscirebbe con tutta probabilità decimata. A meno che, certo, non fosse già pronto un bel vaccino sugli scaffali. Da comprare. Le quotazioni in borsa della Baxter volano letteralmente.

 Febbraio 2009. La Avir Green Hills Biotechnology, di stanza a Vienna, riceve grossi quantitativi del materiale virale e lo gira a ditte subappaltatrici in Repubblica Ceca, Slovenia e Germania. Caso vuole che il laboratorio ceco non si fida ed inocula il materiale della Baxter ai furetti che sono soliti fare da cavia. I furetti muoiono, tutti. Le quotazioni in borsa della Baxter crollano.

  Sotto indagine, la Baxter rifiuta di dare spiegazioni dettagliate. Dice che sarebbe costretta a svelare troppi segreti industriali. Io non posso usare neppure un algoritmo di criptaggio troppo sofisticato perché non è legale, e se arrivano i carabinieri possono sequestrarmi pc, hard-disks, chiavette usb, il forno a microonde e qualsiasi aggeggio sospettato di poter immagazzinare dati. Le case farmaceutiche, che giocano con la vita di miliardi di persone, possono invece rifiutarsi di parlare in nome dei segreti industriali? 
 Sì, possono. Tanto che proprio la Baxter risulta essere uno dei produttori di vaccini contro l'influenza suina, la A/H1N1. I cechi, che non ci vedono ma non sono per niente fessi, si rifiutano di comprarli, motivando che alla Baxter non sono in grado di garantire che il vaccino sia sicuro e che non si capisce chi dovrebbe farsi carico dei rischi per i possibili effetti collaterali. Effetti collaterali di cui non esiste traccia da nessuna parte. Tutti i farmaci ne hanno, dai più gravi ai più lievi. Quelli più innocui, piuttosto che niente ti provocano il solletico, così: giusto per non sfigurare. Invece i vaccini contro la suina sono il farmaco perfetto: non hanno nessun effetto collaterale, o perlomeno i governi seri, che si informano preventivamente per garantire la salute dei proprio cittadini, non sono riusciti a farseli consegnare.

 In compenso, lo Stato italiano ha chiuso un contratto da oltre 24 milioni di euro con la Novartis e si rifiuta di mettere a disposizione di tutti il contratto di fornitura. Tutto quello che si sa è che manca un parere tecnico, che i 24 milioni saranno pagati anche se la Novartis non dovesse ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione o se la consegna dovesse tardare, che non è prevista nessuna penalità per la Novartis e che il contratto è stato secretato, sottoposto alle stesse emergenze previste per eventi calamitosi di natura terroristica. La vaccinazione, inoltre, è stata tolta dalle mani del Ministero della Salute e messa in quelle di Bertolaso.
 Tutto questo per una banale influenza più leggera di quella stagionale, che ha causato in tutto il mondo un numero infinitamente inferiore di morti? Conosco barzellette migliori. Cosa si diranno la sera, a tavola, il Ministro Sacconi e la moglie Enrica Giorgetti, Direttore Generale di Farmindustria? Potremmo, in via cautelativa e prudenziale, essere indotti a esprimere una lieve perplessità, da addurre con formula dubitativa, esitativa, interrogativa e sbalorditiva, circa l'eventualità che si possano individuare gli estremi per pensare ad un ipotetico ...conflitto di interessi? Ecco, l'ho detto...

 La Corte dei Conti il 21 settembre 2009, nel tentativo di fare un po' di chiarezza, ha emanato la delibera n.16/2009/P. Ha rilevato una serie di irregolarità, ma si è scontrata contro la trattativa riservata e il muro di gomma della secretazione. Perché tutto questo mistero? Cosa c'è da nascondere? Vogliamo sapere dove finiscono i nostri soldi, perchè e a quali condizioni. E non sarebbe male anche sapere perché le vaccinazioni sono snobbate perfino dal personale medico e infermieristico. Qualcuno ricorderà che anche Paolo Grossi, infettivologo di chiara fama, aveva dichiarato a Byoblu.Com che non avrebbe fatto vaccinare i suoi figli.
 
 Nel frattempo, a testimonianza di come dovrebbe operare un Ministero della Salute serio, eccovi l'intervento di Ewa Kopacz, omologo del nostro Sacconi al parlamento polacco.

 Io voglio un ministro della salute così.

Intervento del Ministro della Sanità  al parlamento polacco: Ewa Kopacz5 novembre 2009

  Vorrei dire che la mia priorità durante i miei vent'anni di pratica medica è sempre stata : "prima di tutto non fare del male". Ho portato con me questa regola al Ministero della Sanità. Se mi dovessi trovare nella situazione di raccomandare un farmaco a qualcuno, credo come ogni altro medico, penserei: darei questo farmaco alla mia anziana madre, oppure a mio figlio? E’ esattamente questo modo di ragionare che mi rende estremamente cauta e mi spinge sempre a compiere doppie verifiche su qualsiasi informazione che riguardi un farmaco che il Ministero della Salute si accinge a raccomandare ad ogni cittadino polacco, a milioni di cittadini polacchi che non hanno la preparazione, nel campo della medicina, che ha un ministro e che ha un esperto, il professor Brydak, che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni.

  Il professor Brydak lavora in uno dei 189 centri di ricerca sull’influenza sparsi in tutto il mondo. Uno di questi è proprio in Polonia. Chi potrebbe dunque accusarci di non avere sufficienti conoscenze sull’influenza? E’ possibile dubitare dell’opinione di un professore che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni, e non certo su un solo tipo di influenza, e che ha pubblicato centinaia di articoli sulla materia? Ho più che altro una sola fondamentale domanda: vogliamo combattere la pandemia di influenza?

  Oggi conosciamo bene gli accordi che altri, i governi di paesi più ricchi del nostro, hanno stipulato con i produttori di vaccini. Sappiamo anche cosa è stato proposto alla Polonia. Le trattative sono in corso e non posso parlarne adesso, ma posso dire una cosa: il nostro dipartimento legale ha trovato almeno 20 punti dubbi in questi accordi. Ora, qual è il dovere di un Ministero della Sanità? Concludere accordi che facciano l’interesse dei cittadini oppure siglare accordi che facciano l’interesse delle case farmaceutiche?

  So che ci sono tre vaccini disponibili oggi sul mercato, realizzati da tre produttori diversi. Ognuno di loro ha una differente quantità di sostanze attive, non è strano che siano trattati tutti alla stessa stregua? Non è dunque ragionevole che il Ministero della Salute e i suoi esperti nutrano alcuni dubbi in proposito? E’ possibile che uno di questi, magari quello con una quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla quale attribuiamo il potere di curare l’influenza? Dovremmo pagare per questo? Abbiamo già altri esempi: la Germania ha acquistato 50 milioni di dosi, di cui solo il 10% è stato finora utilizzato. Solo il 13% dei tedeschi vuole assumere questa cura miracolosa subito, ma è un dato fortemente atipico perché i tedeschi hanno una percentuale di cittadini che si vaccinano molto alta, cioè se in Polonia si vaccinano 52 persone ogni 1000 abitanti, in Germania lo fanno in 238, ovvero il 23%. Quindi, come mai solo il 13% dei tedeschi vuole farsi iniettare il vaccino contro la suina e non il 23% come accade solitamente per l’influenza stagionale? Il loro governo ha comprato il vaccino, lo ha reso disponibile gratuitamente e loro non lo vogliono? Cos’è successo? Questo dato potrebbe indurci ad un ripensamento sull’acquisto del vaccino, un farmaco pressoché segreto, oppure no?

  Ci sono siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione. Le vaccinazioni in Europa sono iniziate il 1° di ottobre 2009. Vi invito a visitare uno qualsiasi di questi siti web e a trovare un qualsiasi effetto collaterale indesiderato. Cercate la conseguenza più trascurabile, trovatene anche solo una, come una piccola reazione allergica sulla pelle. Può succedere anche utilizzando il farmaco più sicuro al mondo. Non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto! E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la completa responsabilità? Perché non dicono “Meraviglioso! E’ un farmaco totalmente sicuro, quindi me ne assumerò io la responsabilità, lo metto sul mercato e tutto sarà chiaro e trasparente”, invece di addossare questo peso sulle nostre spalle, le spalle degli acquirenti?

  Non abbiamo risultati di test clinici, nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo - controlli molto brevi a dire il vero – e ancora non abbiamo queste informazioni. Inoltre, il controllo sulle persone è stato molto piccolo: un tipo di vaccino è stato testato solamente su 160 volontari tra i 20 e i 60 anni, non infetti. Un altro tipo di vaccino è stato testato su 600 volontari tra i 18 e i 60 anni, tutti in perfetta salute. E’ un buon metodo questo? Mi rivolgo specialmente ai dottori presenti in questa sala: per me non è abbastanza sicuro. Io voglio essere molto sicura nel raccomandare questo vaccino. E’ una nostra competenza: durante la fase di negoziazione dobbiamo prenderci il tempo che ci serve ed utilizzarlo per scoprire quanto più possibile su questo farmaco. Poi, se la commissione sulla pandemia accetterà il vaccino, allora e solo allora lo compreremo.

  Inoltre, ci sono 1 miliardo di persone con l’influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione di persone muoiono ogni anno, sempre per l’influenza stagionale, su scala mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti in anni ed anni di osservazioni. E’ mai stata annunciata una pandemia a causa dell’influenza stagionale? Tra l’altro, l’influenza stagionale è molto più pericolosa di quella suina: causa molti più decessi e complicazioni più gravi. E’ mai stata dichiarata una pandemia per questo? A quelli che mi spingono a comprare il vaccino voglio chiedere: come mai non avete gridato e sbraitato l’anno scorso, due anni fa e nel 2003? Nel 2003 abbiamo avuto 1 milione e 200mila polacchi con l’influenza stagionale. In quell’occasione, per caso qualcuno in quest’aula ha gridato “Compriamo il vaccino per tutti!”? Non riesco a ricordarmene.

  Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa.

di  Claudio Messora http://www.byoblu.com/page/chi-sono.aspx

 
 
 

MI CONSENTA....

Post n°2347 pubblicato il 26 Novembre 2009 da rimescolareilvolga
 
Foto di rimescolareilvolga

le battute finali tratte da un film che non ricordo mi lasciano un "pò" perplesso....
 
 
 

ORARI PESANTI...

Post n°2346 pubblicato il 26 Novembre 2009 da rimescolareilvolga
Foto di rimescolareilvolga

anarchiconapoletano

sinistrasempre                

La giungla del lavoro precario e sottopagato ...DI c.battimelli@alice.it

  La giungla del lavoro precario e sottopagato dove è finita dopo la campagna elettorale  ne avete più sentito parlare?Ho da qualche mese fatto una specie di indagine personale,profittando delle mie conoscenze nell’ambito della cgil,sul mondo delle cooperative o presunte tali partendo dal dato più semplice di analisi :le buste paghe.Ho poi spedito queste mie analisi a vari giornali ,e devo dire che solo Liberazione  ne ha pubblicato le conclusioni.Mi sono reso conto,quindi,che a parte i discorsi di circostanza,è una situazione che non interessa quasi nessuno,anche se coinvolge milioni di lavoratori.Non mi spiego altrimenti la mancanza di una legislazione che regoli non solo i rapporti di lavoro con contratti “chiari”,ma soprattutto le modalità e i limiti di concorrere agli appalti di presunte cooperative(spesso create dagli stessi committenti attraverso dei prestanome),verificando quanto,in questa corsa al ribasso dei costi,venga pagato dai lavoratori in termini economici e di diritti contrattuali.Alcuni esempi :portierato,pulizie,vigilanza,assistenza,vengono retribuiti da 4,65 euro lordi l’ora a 6,70; operai qualificati (tornitori,fresatori ecc.ecc.) da 5,70 a 7,75 euro lordi l’ora.Vi lascio il compito di calcolare quante ore si è costretti a lavorare a scapito della qualità e della sicurezza di cui si fa tanto “parlare”,per portarsi a casa 900 euro netti al mese.È molto probabile che il disinteresse parta dal fatto che sia negli enti pubblici che nei privati si devono mantenere i costi in una spesa “preventiva” anche se in questa spesa sono inclusi i mega stipendi dei burocrati,le liquidazioni “d’oro”,i costi della politica ,aumentati negli ultimi anni del 30% (magari fossero aumentati gli stipendi dei lavoratori e dei pensionati dello stesso incremento).A questa situazione che definire “giungla”è un ottimismo,va aggiunto tutto il mondo del precariato,quello nato da una interpretazione e un applicazione unilaterale della legge Biagi,diventata legge 30 durante il secondo governo Berlusconi e che durante il governo attuale ha rafforzato abolendo la legge delle assunzioni dei precari dopo due (o tre ?) contratti.È inutile dire che si è rafforzato il potere di un capitalismo italiano sempre più “anarchico “ e “pirata” ,che vuole convincere questi milioni di “precari” che non devono avere più rappresentanze parlamentari,che i “comunisti” non hanno più diritto di parola se questa parola va contro le regole che impongono le “caste”,così chiaramente schierate e definite in parlamento dopo le ultime elezioni contro i lavoratori . 

L'ARTICOLO NON è MIO MA RENDE BENE LA SITUAZIONE DELLA MIA REALTA

di "la vita come viene " ho preso

Matto e Bagatto
Post n°919 pubblicato il 22 Novembre 2009 da ventodamare
 



Negli Arcani maggiori il Bagatto e' la carta che segue il Matto.
Quasi a dire che il Matto decide il cambiamento, ma e' il Bagatto con la sua razionalita' ed applicazione a realizzarlo.
E non e' una strana dicotomia, ma l'integrazione perfetta fra due opposti, il desiderio e la ragione.
Non si puo' lavorare duramente senza un sogno, un desiderio che renda piu' lieve il lavoro.
E non si puo' realizzare un sogno, un desiderio senza lavorare seriamente per raggiungerlo.
Il Matto ed il Bagatto sono inscindibili l'uno dall'altro, per sempre.



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