PAPAVERI E SOGNI

Post N° 13


LuiQuesta sera, amore! Mi ritrovo a pensare a te, con dentro di me un grosso magone. Mi chiedi perchè? Tu dovresti saperlo. Ci si conosce, ci si ama e poi tragicamente ci si ritrova a ferirci con parole ed atteggiamenti che aproni sanguinanti ferite e... silenzio. Ci si chiede scusa, si rifà la pace ma dentro al cuore resta tristezza, per aver ferito, per essere restati feriti.... Sappiamo quanto bene e quanto amore ci unisce ma come è altrettanto facile fare di tutto un grande falò e ridurre a cenere quanto pazientemente avevamo costruito.... Tra noi c'è amore per questo ora c'è tristezza  e sofferenza. Non riusciamo a voltarci le spalle perchè ciò che ci unisce è più di più, bello e tenero, di quello che ci divide e che ancora dobbiamo costruire. Contro di noi resta un nervosismo, razionalmente giustificato ma che costituisce un grosso ingombro tra noi. Non possiamo far finta che non ci sia perchè c'è. Il chiederci scusa non basta, occorre qualcosa in più. "Cosa?", tu mi chiedi. Il coraggio dell'accoglienza, il coraggio di un amore che accetta la legge della crescita e i tempi della maturazione. Il coraggio di guardarci fisso negli occhi non con ira, non con risentiemento ma con dolcezza ed affetto sincero, con amore ritrovato e rigenerato come rinato dalla nostra fragilità. Ti tendo le braccia, ti sussurro amore dolcissimo ed attendo da te il sorriso rigeneratore, le braccia che si proptendono accompagnate da: "amore mio", non per far pace ma per riconoscere quanto è grande e profondo l'amore che ci tiene uniti ed è capace di aiutatarci a superare ogni fatica e dolore di oggi e...  sperimo di sempre.