..."SOTTOVOCE"...

...NON SI PUO' O FORSE SI...


Non si può avere il viso rigato di lacrime alle 9 di mattina... solo perchè leggi una mail... una mail che ti fa collegare al sito del tuo Artista preferito...LUCIANO LIGABUEMi è arrivata la mail che venerdì 9 marzo uscirà il suo libro "Sulla Sua Strada" dove uno scrittore ed un fotografo ripercorrono la sua vita la sua carriera... partendo proprio da Correggio dalla nostra Emilia Romagna....Non si possono trattenere le lacrime... io lo adoro... torna presto in mezzo a noi con i tuoi concerti... ne ho bisogno... ho bisogno di quelle emozioni, che ti porti dentro per sempre, di quella musica dal vivo... di quegli stadi pieni... che assieme a te cantano ed urlano... urlano contro il cielo! Insomma URGE concerto di Luciano Ligabue... se poi penso alla canzone con cui chiudevi i tuoi concerti... mamma mia mi viene la pelle d'oca solo a pensarci!!! Quella stupensa canzone in sottofondo... mentre i tuoi Fans ordinatamente lasciano stadi, palazzetti, teatri... li vedi piangere, ridere, abbracciarsi, coppie che si baciano...  vedi le luci che si abbassano... tutto segna che lo spettacolo è finito, si è finito per quella sera indimenticabile... ma non nel mio cuore!! Tratto dal suo libro...Lo abbiamo seguito lungo questi ventimilacinquecento chilometri, cogliendo lo spirito del tour come spunto narrativo per ripercorrere la sua storia, al singolare. Ma il quadruplo giro d'Italia è diventato il prologo per un viaggio ancor più avvincente sulle tracce delle sue storie, al plurale.La prima tappa di questo road book è la cronaca di un anno vissuto su e giù da un palco, tra logge di teatri e piste di atletica, abitacoli di minibus e camerini.E quei momenti di vita pubblica e privata sono diventati, a loro volta, punti di partenza per nuovi percorsi che si sono diramati lungo miriadi di altre vie, incrociando la musica con la vita, la narrazione con la realtà.Siamo scesi dal tourbus e abbiamo proseguito con i nostri mezzi, facendoci a piedi i vicoli del Borgo, fendendo la nebbia della Via Emilia coi fari della nostra macchina, rompendo il silenzio notturno della Bassa Padana coi nostri pesanti accapì, pedalando a ritroso lungo il sentiero che ha portato Luciano al successo, sorvolando un’America immaginaria e ancora affascinante, seguendo il pellegrinaggio dei fan, soffermandoci a guardare il cielo e a sbirciare dentro l’armadio della rockstar.Percorrendo da casello a casello le sue vie, le sue verità, la sua vita.Provando spesso la sensazione di esserci già stati, in qualche modo.Lungo il cammino abbiamo incontrato guide impreviste e graditissime che nonostante i nostri accenti "stranieri" e le nostre facce poco raccomandabili, ci hanno aperto le porte di casa e quelle del cuore: hanno esteso ulteriormente il nostro piano di viaggio, offrendoci un sorso di vino e spunti per nuove pagine da scrivere con parole e immagini. Incontri che soltanto uno sguardo superficiale potrebbe attribuire al caso o alla fortuna.In tutto questo, Luciano è stato un compagno di viaggio invisibile quanto affidabile, esattamente come sa esserlo per migliaia di uomini e donne che hanno scelto la sua voce robusta e le sue parole schiette come presenza rassicurante al loro fianco.Perché certe notti, la radio che passa il Liga sembra avere capito chi sei.E noi abbiamo avuto la fortuna di tenere la radio accesa e di beccare la frequenza giusta senza perdere il segnale. Le sue canzoni sono state la guida e il nostro istinto ha fatto il resto, conducendoci là dove Luciano era già passato, facendoci trovare indizi insperati lungo il percorso: ci hanno permesso di non perdere mai la rotta e di ritrovarlo, alla fine del viaggio.Sempre sulla sua strada.