MA CHE VUOI

Post N° 63


Presidente. Finalmente. Ora ci sei tu possiamo stare tranquilli. La tua esperienza, la tua autorevolezza, mi rassicurano. Ma ancor pių mi rassicura il tuo credo politico. Ora mi sento in una botte di ferro. Non ho lavoro.  Sono una disgraziata. Ho fame. Sono mal vestita e non posso comprarmi nemmeno i cerotti per i calli. Ho un figlio dislessico, che non č riconosciuto come handicappato e quindi gravano su di me tutte le spese di visite ed esercizi, nonchč i problemi quotidiani. La sera ceniamo con la sola luce della tv, per risparmiare un po'. Mangiamo pane e patate, a volte del prosciutto spalla e una volta al mese, di domenica, una bistecchina di tacchino. La tv mi conforta, Vedo che tu, comunista, e vicino quindi ai problemi della povera gente, ora stai in un gran bel palazzo!Chissā come ti sentirai a disagio,. Qualcosa forse perō puoi condividere lo stesso. Certo tu sei importante e hai l'Italia come responsabilitā mangi bene, filetto e chissā cos'altro. E sai che qualcosa di decente servirebbe anche a me, a mio figlio, la nostra vita č dura, anche se sono la portiera del palazzo in cui vivo, ho le mie reasponsabilitā,  mi serve forza per lavare le scale,e poi il figlio con problemi. Insomma, abbiamo fame. Tu che capisci, puoi invitarci a pranzo qualche volta? Perchč č di questo che i poveracci hanno bisogno prima di tutto. Di Mangiare.