Libertà di parola

Post N° 28


LE CARRESI : L'EPILOGOMi concedo un attimo di pausa,faccio riposare lo spirito e distolgo la mente del popolo dei blogger dai loro affanni, tristezze e pensieri quotidiani . Riprendo il mio post n° 24
in cui parlavo delle carresi e riporto la storia delle due gare , regolarmente svoltesi nei giorni indicati il 30 aprile e 3 maggio.  Si sono svolte nei due paesi vicini , S. Martino in Pensilis ed Ururi, ubicati nella zona pianeggiante del Molise, prossimi al mare ed al centro più grande ed importante:Termoli. Sono facilmente raggiungibili dall'autostrada, uscita Termoli , in meno di 20 minuti di macchina. 
La sfida tra carri trainati da buoi inizia dal paese dove dopo la benedizione si scende lentamente a passo , buoi sotto il giogo e cavalli con i cavalieri di lato, sino al punto di partenza. Si scende
in ordine inverso rispetto alle  posizioni di partenza  conquistate l'anno precedente perchè, una volta in prossimità del punto, viene dato il via con i carri a  testa in giu. Al colpo di sparo gli addetti fanno girare il carro e lasciano i buoi che partono di slancio ed i cavalieri si avvicinano e si mettono in formazione, due ai lati dei
due buoi altri dietro a spingere e altri a controllare: sono circa 20 cavalli.  La corsa più avvincente si svolge nel I° paese su un percorso misto, sterrato e asfalto per una lunghezza di circa 7km. e pertanto al 3° km si fa il cambio dei buoi. E' spettacolare e richiede coraggio ed abilità, dal carro che arriva di corsa è sfilato dall 'asta il giogo  a cui sono legati i due buoi che vengono  allontanati  e gli uomini portano  a mano correndo il carro, senza fermarsi, sino al punto dove altri hanno preparato la nuova coppia con un altro giogo, agganciano e via verso il paese.
E' un momento carico di tensione, urla, confusione specialmente se i carri arrivano uno
dietro l'altro. Lungo il percorso c'è tanta gente in attesa snervante e silenziosa e all'improvviso si avverte  e viaggia nell'aria  il tremore che diviene un grido quando si vedono spuntare i carri ed in breve attimo li vedi passare e si corre in paese per sapere chi ha vinto. Tutti sono coinvolti in questa sfida dove si mischiano stupendi cavalli montati da esperti cavalieri e buoi dalle corna maestose. Si allenano un anno intero, provano diversi buoi , investono tempo e
denaro ed alla fine scelgono e sperano di avere fortuna, perchè l'audacia, la fermezza, la dedizione e l'abilità sono scontate. I cavalli sono allenati per stare al galoppo per l'intero percorso e qualche volta disarcionano il loro fantino e prendono colpi, ma madidi di sudore arrivano sempre. La corsa di S. Martino vedeva tre partecipanti, nell'ordine
Giovanotti,con le casacche giallo-rosse, Giovani , bianco-celeste,e Giovanissimi, giallo-verde ed è stata vinta dai Giovanotti secondo i Giovanissimi e ultimi i Giovani sorpassati dal terzo carro. I buoi dei Giovani sono andati malissimo e quindi il carro è andato molto lenti: non c'è stata gara i distacchi sono stati abissali. Ad Ururi, tra l'atro paese di tradizioni albanesi dove  il dialetto è la vecchia lingua degli avi, corrono solo i due classici carri , nell'ordine Giovanotti e Giovani con gli stessi colori di S.
Martino.La corsa è avvincente e per l'intero tracciato sono uno dietro l'altro in un miscuglio di colori; viene decisa alla biforcazione che separa i
due al paese, prevale il se-condo : i Giovani. Terminata la gara i vincitori con la bandiera tricolore del paese, segno di vittoria, sfilano festanti per il paese. Tutto è andato bene ed gia si pensa e ci si prepara , dopo un breve riposo, per il prossimo anno.