Libertà di parola

I MISTERI


Domenica 10 giugno, giorno di Corpus Domini per la chiesa cattolica, è festa grande per
Campobasso. Da un antica tradizione ,che si tramanda dalla metà del settecento,  si usa portare in processione per le strade del centro una rappresentazione di varie scene religiose del vecchio e nuovo testamento.  I quadri viventi composti con figure umane “mettevano in scena “ i Misteri  della Chiesa rendendoli accessibili e comprensibili al popolo. 
Questa forma di sentita religiosità è andata con il tempo attenuandosi  perdendo il suo profondo significato di fede , solenne e tenebroso. E’ sfumata verso una  devozione più aperta  e non opprimente dove emergono  forte i connotati di un sano folclore popolare in una raffigurazione teatrale , pur conservandosi in una suggestiva sfilata che ha pochi eguali in Italia e nel mondo. Ogni composizione è montata su “macchine” o “ingegni” costituite da robuste pedane in legno da cui emergono strutture particolari in ferro fucinato che si ergono in alto diramandosi in rami che terminano in incavi  e bretelline per realizzare comode posizioni , atte a portare i bambini. I ragazzi
legati con cinghie sono vestiti con antichi costumi che nascondono le strutture.  Rappresentano, santi, angeli diavoli e madonne. Sembrano sospesi in aria e danzano al ritmo cadenzato dei portatori.
Dalla base di legno del “mistero”   fuoriescono travi  che permettono ai “facchini”, in numero variabile  da un  minimo di 12 sinoad un massimo di 20, di  impugnarle e portarlo  a spalla  per tutto il tragitto cittadino. Intorno a tutta questa rappresentazione  ruotano 77 figuranti, circa 250
addetti al trasporto, 26  alla vestizione, 4 artigiani e 100 bandisti. Questi ultimi sono suddivisi in 5 bande dislocate lungo la sfilata e danno il ritmo con un motivo apposito. Una marea di folla , venuta da diversi luoghi , fa ala al loro passaggio. I bambini sono la parte più bella perché donano sorrisi e gioia dalle loro posizioni, a volte scomode: sono per un giorno i protagonisti principali della loro città.