Libertà di parola

Post N° 53


Sono stanco, testardo ma non sfiduciatoSi sta lentamente andando verso le primarie del Pd.
Tutto tace la stanchezza e la sfiducia sembrano prevalere, i soliti noti e ignoti, compari nel bene e nel male, si fregano le mani perchè tutto sta filando per il verso giusto e procede secondo le più rosee aspettative. La gente si dilegua e non parteciperà : è stanca. Gli amici eleggeranno con i soliti quattro gatti, senza scomodare le truppe cammellate e le schiere di servi, l'organico disegnato e preventivato. Tutto torna nella norma: come prima più di prima spavalderò. Vogliamo questo! Bene , pensiamo alle nostre cavolate, immergiamoci nei nostri pensieri, facciamoci sopraffare dai nostri dispiaceri e disinteressiamoci della politica. Schifati diciamo di non sporcarci o ingenui diciamo di non capirci. Cicaliamo bisbigliamo urliamo il nostro malumore ma guai a disturbare il manovratore e aspettiamo sempre che qualcuno faccia qualcosa per noi . Come pecore seguiremo il montone di turno e ci avvieremo stancamente verso il nulla: dove i nostri sogni svaniscono e la realtà ci opprime.Sediamoci mestamente sulla sponda del fiume ad aspettare il cadavere dei nostri nemici, lasciamo fluire il corso degli eventi, lasciamoci trascinare dalla corrente.Io dico no. ( maledetto cocciuto montanaro) Svegliamoci: le azioni determinano ed attestano l'esistenza di un individuo, lo rendono libero. Partecipiamo ma non per confermare le volontà ma per cercare di liberare e dar volo a qualche nostra idea. Veltroni nella sua corsa folle verso la vittoria arruola nani e ballerine, purchè famosi e pieni di denaro. Il popolo, il cittadino deve solo votare quello che vuolsi così colà dove si puote e più non dimandar. I castiti ( i discendenti della casta) pensano a dividersi le poltrone per conservarsi e perpetuarsi. Il povero Piero che rimarrà disoccupato deve fare il vice premier, altrimenti farà la fame: Poverino! Sono elementi speciali van bene per ogni buco, purchè di prestigio e ben remunerato. Guai a parlare di gratis, e onestà,  l'uno era un povero uomo che impagliava le sedie nel mondo lontano l'altra era una donna che portava il tino d'acqua sulla testa dalla fontana. Se vogliamo cambiare dobbiamo mobilitarci in massa credere nella nostra forza: individuale è inutile  insieme è dirompente. Portiamo Veltroni al 40 % sicuramente qualche compare sparirà. E se le seconde linee sono peggiori delle prime? Bhe! In qualcosa bisogna pur credere se no altrimenti ci resta solo spararci con una bottiglia di gassosa: non valiamo nemmeno per un proiettile.Il merlo, monotono sino al 14.