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vertical stage


Tre balconi. Tre musicisti. Un piano di livello del suono di rombo verticale. Una facciata di un edificio su cui proiettare ma da cui emettere suoni, bassi, loop, basi elettroniche. Cos’è tutto questo? Una bella invenzione! Rendere fruibile la musica e trasformare una via di Milano in un grande dancefloor con tutti con il naso all’insù! Appunto: un vertical stage. Come liberare idee, essere leader dell’ispirazione di fare una cosa (la musica) e renderla fruibile in un modo diverso, non convenzionale. Ora la sfida è di fare un horizontal stage. Il gruppo sulla strada e il pubblico alla finestra. Cambiare il punto di vista. Solo che i balconi dovrebbero essere una marea disseminata su una facciata che,  di certo, esprimerebbe un gusto architettonico dubbio.O perché no fare un black out stage. Chiudere il rumore di rombo lasciando che la musica si diffonda nelle cuffie del pubblico (prima o poi Steve Jobs si inventerà anche questo), ma saprebbe da concerto in memoria di M. Jackson e quindi, forse, “ma anche no”Ma pensate se il vertical fosse stato fatto in una corte?! All’interno di un cortile dei navigli chiuso su 4 lati, con i membri del gruppo su tre lati contrapposti e non “complanari”, muovendo il suono come un grande wah wah? Che ne sarebbe stato? Che trip avrebbe creato sentire in fase e controfase il suono? Ribaltare il punto di ricezione e mandata? Se ci si pensa è tutto un gioco di prospettive e di piani di rappresentazione: semplicemente un gioco basato su regole “formali”. Ma chi ha detto che le regole rappresentino il gioco? E se tutto fosse come in una rappresentazione della Fura dels Baus, messo volutamente in discussione, facendo interagire il pubblico a ciò che sente o guarda modificando proprio le sue regole percettive? Come se a un sommellier si tappasse il naso e si chiedesse di esprimere il gusto del vino. Sarebbe impossibile, mancherebbero i presupposti per costruire la linea di percezione “comune”.  Il gioco ha poi un obiettivo normalmente: conquistare Parco della Vittoria, farsi le leggi ad personam, o mettere la palla a terra. Ma tutto può essere modificato e non è detto che sia meno interessante,costruire un gioco dove si possa fare delle leggi per tutti ad esempio…ma questo è un altro discorso, ma veniva bene per cui concedetemelo!Beh a me è proprio piaciuto sto gioco dei Motel Connection in via Stendhal. Certo un po’ debolucci con il sound ma efficaci nel rappresentarlo e come si sa talvolta la forma riesce a prevalere sul contenuto. Adesso mi invento una cosa simile in cucina. La cena all’incontrario, partendo dal digestivo per poi andare al caffè e poi via via per chiudere con l’aperitivo! Credo non avrebbe molto successo da Sadler però non sarebbe divertente partire con un Montenegro?