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Post n°7 pubblicato il 21 Gennaio 2010 da patacri
La fantasia è il gate verso nuovi mondi. immaginari e immaginifici la patafisica è un'attitudine dell'intelletto, se volete la possibilità di trovare modi in mondi diversi di dare spiegazione alle cose, anche quando queste non necessariamente ce la devono avere. il mondo dove tutto è possibile, ma anche no cosa c'è di più esteticamente anarchico e libero di questo, nel senso di non avere senso della costrizione, del pensiero senza confini? non è una disciplina necessariamente filosofica, o meglio lo è perchè esercizio del pensiero, ma non lo è come strumento. Io spero che su queste pagine arrivi prima o poi il contributo di uno dei maggiori Satrapi viventi della patafisica, un certo Filo che riesce anche a rendere quadrato un piatto di tortellini in brodo, a mischiare sapori impossibili di caffè con linguine etc. Lui si che ci porterà in universi nuovi e inesplorati, come se fossimo in Blade Runner. Speriamo che il suo Genio si faccia sentire nelle ns pagine. Ma anche la matematica è capace di sconfinare. Noi siamo abituati a pensare ai numeri come entità assolute dotate di un "modulo" una sorta di quantità, privi di segno. Già il fatto di essere riusciti a rappresentarli non solo da sx verso dx ma anche da dx verso sx, è stato un primo volo patafisico, che ha permesso di pensare anche a un universo in espansione da un punto centrale, lo zero, che è anche punto di collasso. in questo modo si spigenao molti fenomeni, fisici, ma anche della vita comune. Ma è con la domanda: può esistere un numero che moltiplicato per sè stesso dia un numero negativo che DPVPELS ma esiste la radice quadrata di un numero negativo? la risposta è stata per lungo tempo NO...poi qualcuno ebbe l'immaginazione di creare un mondo nuovo e di pensare che i numeri si potessero estendere e rappresentare su una sorta di superficie con una parte Reale (sensibile) e una "immaginaria" e nacquero così i numeri irrazionali...anche questo era un "salto" che ci ha poi consentito di esprimere anche fenomeni importanti...ma se anche non lo facesse, patafisicamente ...farebbe lo stesso. Comunque finisca il vostro ragionamento andrà sempre bene, certo se riuscite ad articolare le risposte in modo volutamente complesso e decisamente divertente risulta autogratificante se non addirittura terapeutico. |
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Grazzie!
Inviato da: Bébés et parents
il 31/07/2013 alle 09:57
io ci credo, eccome se ci credo!
Grazie di avermelo...
Inviato da: Babi
il 15/01/2011 alle 23:38
assolutamente no! anzi è un'onore
Inviato da: gmetti
il 04/10/2010 alle 00:25
Cara Francesca, la questione è davvero complicata, ma...
Inviato da: gmetti
il 04/10/2010 alle 00:13
gran bello sfogo, caro Pataluc, sincero e pulito, senza...
Inviato da: franci62dgl
il 03/10/2010 alle 23:58
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il 31/07/2013 alle 09:57
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«La fantasia è il gate verso nuovi mondi» (Pataluc). «E' la ricerca pura che fa scoprire l'imprevisto; se io faccio una ricerca finalizzata, ho già in mente quello che devo scoprire: allora l'imprevisto è solo la ricerca pura» (Danilo Mainardi, etologo). «Un consiglio sui treni… l’importante non è dove vanno l’importante è decidere di prenderli…» (dal Film Polar Express). Tre affermazioni tra di loro estremamente diverse, per argomento, contesto, autore… ciascuna, però, significativa circa quanto mi pare di aver inteso essere l'essenza della Patafisica: un moto dello spirito verso l'inesplorato, l'imprevisto, l'ignoto. Non importa il punto di partenza: quello che conta è l'atteggiamento, "l'attitudine dell'intelletto", come scrive il mio personal Patatrainer. Fantasia, ricerca senza un fine (e senza un con-fine), assenza di scopo e di meta; sono forse questi, in sintesi, gli elementi che caratterizzano il Patafisico: in altre parole, si tratta del semplice desiderio di esplorare l'imprevisto con la fantasia. C'è qualche cosa di geniale in questo, anche se poi si corre il rischio di venire considerati dei pazzi: la genialità molto spesso nella storia è stata confusa (o si è fusa) con la pazzia. Considero però questo tipo di atteggiamento tra i più naturali possibili, intendendo con ciò che si tratta di un modo di essere intrinsecamente proprio alla natura umana. Chi ha esperienza di episodi vissuti con bambini nei loro primi anni di vita (o si ricorda della propria infanzia) potrà certamente intuire a cosa mi riferisco. L'esordio della vita è caratterizzato dal "pensiero senza confini" o "pensiero liberato" (e non "in libertà"): liberato dagli stereotipi, dalle classificazioni consuete, dalle definizioni, dalle regole, da ogni elemento che lo comprime, che lo confina: chi meglio di un bambino ci può insegnare la Patafisica? L'esempio della matematica è certamente illuminante: cosa c'è, nel pensiero comune, di meno fantasioso della matematica; regole, teoremi, dimostrazioni, logica, causa, effetto… eppure, ad un certo punto, l'imprevisto: qualcuno ha fatto il salto nell'irrazionale. I "numeri irrazionali": solo l'accostamento dei termini "numero" e "irrazionale" ha un vago sapore di eresia. Tuttavia, anche in questo caso, vedo la manifestazione di una logica più generale e del tutto naturale: non vi pare che "il desiderio di esplorare l'imprevisto con la fantasia" sia il motore fondamentale dell'intera evoluzione? se la natura non fosse stata fantasiosa nel suo moto continuo, se non si fosse "divertita" ad esplorare nuove possibilità, se non avesse pensato "senza confini" saremmo qui ora a scrivere e leggere di Patafisica? credo di no. Se tutto quanto precede ha un senso (ma a questo punto è doveroso un: "ma anche no" ), allora dobbiamo rivendicare per la Patafisica il ruolo di atteggiamento del tutto naturale, forse l'atteggiamento più naturale possibile. Concludo questo intervento che non stento a definire DPVPELS, citando un attore, autore che penso si possa considerare a buon diritto un convinto sostenitore della Pataletteratura. Mi riferisco ad Alessandro Bergonzoni: un campione nel giocare con le parole, scovare nuovi (doppi, tripli ecc) sensi nelle frasi semplicemente modificando gli spazi, gli accenti, i contesti. Trovo questo atteggiamento intellettuale assolutamente Patafisico, allo stesso modo dei numeri irrazionali. Semplicemente geniale: «E la madre gli disse: "Non essere ingenuo, non credere a tutto quello che ti dicono; sappi che il miglio non è l'unità di misura dei canarini, che i malati di mente vanno pazzi per certe caramelle, che Pino Daniele è il nome proprio di un albero e che fa diesis non è musica ma matematica, e cioè la somma di cinques più cinques! Abbi fiducia in te stesso! Applicati ma non inchiodarti"». "Io sono per la chirurgia etica: rifacciamoci il senno" : guardatevi questo video e ditemi se non è un manifesto della patafisica:
scusate ma non riuscivo a postare il link. Spero ora..