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Proust?
Ma va la'...
Su questo si e' gia' detto molto. Il senso del tempo perduto: la
malinconia, il non potersi guardare indietro, vivere di deja-vu, il
susseguirsi delle cose.
I rituali. Simboli e gesti che si ripetono secondo uno schema. Il tutto
regolato da sequenze che definiscono il tempo.
Ma oggi il senso del tempo e' anche alzarsi dalla sedia dell'ufficio e
capire che un quarto d'ora non e' sufficiente per depositare le liste
elettorali e quel quarto d'ora, per chi vive il momento, vorresti dilatarlo
a un'ora o semplicemente a quello che basta. E cosi il tempo assume un
significato ilare, di scherno, e tramuta un rituale, quello di depositare
un nome di lista e dei candidati, in qualcosa che dire comico e surreale e'
poco! Ma ancor più' surreale e' l'effetto: gente che urla al complotto,
alla pajata, al pericolo per la democrazia, chiede al garante dell'unita'
nazionale, il Presidente della Repubblica di intervenire con forza a
garanzia della pluralita', senza rendersi conto che e' proprio a lui che
ride per primo il buco del culo! Perche' la situazione e' cosi ridicola che
non si puo' che buttarla nella trivialita' di un Paese dove la classe
dirigente politica e' cosi inetta, incapace di esprimere professionalita'
proprio perche' antepone alla preparazione e al sacrificio, le poltrone per
opportunita' di rappresentanza e lobby. Quest'ultima ben lontana per chi
scrive da risultare una cosa necessariamente negativa. La dichiarazione
degli interessi e' fatto di per se' giusto, perche' consente la dialettica
trasparente tra le parti ma se rivolta all'interesse pubblico, ovvero alla
cosidetta "pubblica utilita'". E qui partirebbe anche il ragionamento se
per "pubblica utilita" si associ il concetto "per tutti" nel senso di "a
favore di tutti, per il bene di tutti". Su questo ho i miei personali
dubbi. E' come dichiarare "Prada per tutti o Hermes per tutti", ma se lo
fosse, il valore elitario ne verrebbe meno. E quindi perche' siamo arrivati
qui?
Perche' il non arrivare in tempo a presentare delle liste equivale, a mio
modo di vedere, a chi non fa il lavoro per cui e' pagato, chi e'
fannullone, gioca sulla dispersione della responsabilita' per non essere
responsabile di nulla semplicemente perche' qualcuno certamente fara' la
sua parte. Il valore dell'individuo abbassato, mediato al livello
inferiore. Valore meritocratico rasente allo zero.
Pertanto, il PdL dovrebbe essere concentrato a espellere il pirla piuttosto
che chiedere la leggina per salvarsi dal pasticcio, urlare al pericolo
democratico etc. Fare con rigore una cosa semplice: mandare a casa questo
signore che pregustava la Paiata o l'abbacchio. La responsabilita' passa
anche dall'azione di dare segnali forti, ampiamente condivisi, perche' la
"pubblica utilita" e' rappresentata dalla "utilita' personale" di non
sentirsi defraudati anche del diritto di votare per il nano a Roma e di
indossare consapevolpente le scarpe di Prada che per fortuna non sono per
tutti.
Detto cio' rido e mi compiaccio di questa bellissima figura di merda!
Bellissima! E spero non sia l'ultima
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