basta chiacchiere

FORCONI: un rimedio alla crisi della politica?


Mentre scrivo i Forconi continuano a mietere nuove vittime nel senso che la loro presenza sulle strade principali di Italia e solo in alcuni casi, nelle piazze principali, sta gettando un po' nel caos il traffico italiano.Anche io avevo teorizzato che si doveva arrivare ad un punto in cui disoccupati, cassaintegrati e imprenditori stretti dalla crisi avrebbero dovuto mettersi insieme e posizionarsi davanti al Parlamento senza farli uscire e obbligarli a restare finché non avrebbero fatto le riforme che tutti, e dico tutti, ci aspettiamo.Purtroppo alcuni di loro hanno scelto una forma diversa di manifestare e ci obbligano, a noi che in qualche modo ancora riusciamo nel bene o nel male a produrre, a forti rallentamenti o addirittura a blocchi del traffico.E' un controsenso. Se la manifestazione è contro la politica, la corruzione, il malgoverno, l'inefficienza dei politici, non è bloccando quei pochi o tanti che siamo, e che riusciamo ancora a generare economia che risolveremo i problemi.Tanto vale andare per le strade a danneggiare i negozi e fare scattare l'anarchia. Non è questo, a mio parere il modo di manifestare il malcontento. Bisogna non confondere gli obiettivi e i mezzi.L'obiettivo è fare cambiare linea al Governo o farlo cadere per sostituirlo con uno più efficiente in tutti i sensi. I mezzi, lo ripeto, sono quelli di manifestare i propri pensieri e le proprie idee senza limitare la libertà di altri lavoratori, commercianti e imprenditori.