basta chiacchiere

La mazzetta: un amore mai sopito per i politici italiani


Ci risiamo dopo la famosa Tangentopoli del 1992, esplodono le inchieste della magistratura, ad orologeria o forse no, su Expo e Mose senza dimenticare quelle ancora in piedi sul G8 della Maddalena, sul MPS, etc etc.In realtà verrebbe da pensare che siano passati tanti anni felici dove i politici avevano imparato a comportarsi correttamente ma sappiamo benissimo che non è assolutamente così. L'inchiesta sul Mose è durata 5 anni prima che decidessero di passare agli arresti, forse anche perché era coinvolto un ex generale della stessa Guardia di finanza.E' clamoroso leggere e sentire le cifre ancora ufficiose, che le persone coinvolte ricevevano. Cifre a parecchi zero come se le loro entrate abituali non bastassero a fargli vivere una vita già più che decente. Come insegnano i buoni vecchi proverbi, l'appetito vien mangiando. Chi già guadagna molto per sua bravura o per sua fortuna, sembra non riuscire ad accontentarsi e si trova morso dal desiderio di accumulare sempre di più. Si perché a differenza delle donne che sono nella stragrande maggioranza, più portate a spendere e quindi a reimmettere in circolo le somme percepite illegalmente creando in maniera non voluta, un circolo comunque positivo, gli uomini tendono invece ad accumulare e a investire i soldi all'estero su fondi o su aziende che devono fornire profitto, cioè altro guadagno.Probabilmente sono atei o credono che il Creatore, chiunque esso/essa sia, li giudicherà per i soldi e i beni accumulati.A parte quest'ultimo aspetto puerile, l'aspetto che più mi ferisce, aldilà delle loro dichiarazioni standard del tipo "sono sereno", "attendo che la magistratura certifichi la mia piena estraneità" o "è il marito più onesto del mondo", sono gli anni che trascorrono con questi personaggi che vivono e godono di immensi benefici. Anche dopo le inchieste e talvolta anche dopo le condanne.Della serie mi sento cornuto e mazziato.