basta chiacchiere

Sanremo: il luogo delle opinioni


Parte Sanremo ed è noia totale ma io non sono né un critico musicale e nemmeno un esperto.Subito si fa notare per la presenza di (H)Elton John, la cui pronuncia di Carlo Conti è molto toscana con una acca non meglio identificata ed aspirata. Ma questa star della musica non dice nulla sullo scontro politico italiano riguardante il DDL sulle unioni civili.Ci pensano però cinque cantanti/gruppi sui dieci presenti, a movimentare il tutto presentandosi sul palco muniti di un nastro multicolore, simbolo della comunità LGBT (trattasi di una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).In realtà se non avessi sentito la radio questa mattina, lo confesso, non me ne ero nemmeno accorto.Praticamente sta divampando una polemica se gli artisti (cantanti, musicisti, gruppi,...) possono esprimere una loro opinione aldifuori della canzone che presentano e che all'interno del testo potrebbe già trattare tematiche politiche, sociali o di altro genere.Non vedo perché stupirsene, non sono i primi e non saranno gli ultimi, certo che in una manifestazione canora sotto forma di "gara" che esprimerà un vincitore grazie ai voti che l'artista o la canzone (non ho mai capito bene chi vince tra i due) colleziona tra la giuria popolare e quella tecnica, mi sembra un modo di infrangere un'etichetta probabilmente mai scritta.Mah!