come ti vorrei

RAZZISMO


Caro Walter,            ho letto che hai definito “razzismo” : "ogni atteggiamento di insofferenza, pregiudizio o discriminazione, verso gruppi di persone che vengono identificate attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche." Ora cercherò di essere onesta e dichiarerò verso quali gruppi di persone nutro insofferenza, pregiudizio o discriminazione:      1)      I credenti assolutisti quelli che riguardo alla loro religione,               qualunque essa sia, nutrono l’assoluta convinzione che sia               la sola strada salvifica per noi esseri umani.2)      Gli eterosessuali che considerano gli omosessuali   dei malati o dei pervertiti3)      Gli omosessuali che sono convinti di essere   migliori degli eterosessuali4)      Gli uomini convinti di essere migliori delle donne 5)      Le donne convinte di essere migliori degli uomini Mi fermo qui non perché il mio personale elenco sia terminato, ma solo perché lo ritengo sufficiente per definirmi, e con dolore, razzista. Eppure io non mi considero razzista, allora torno alla definizione: insofferenza, pregiudizio o discriminazione, credo sia lì l’errore, ritengo sia umano e come tale accettabile, essere insofferenti verso alcuni nostri simili, nutrire il pregiudizio che siano assolutamente cretini, discriminarli evitandoli.Credo che la definizione dovrebbe essere: chi si sente superiore per cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche. Ecco sì, credo che così funzioni. Aggiungerei, per ulteriore chiarezza, chi si sente superiore al punto di sentirsi legittimato ad intervenire, direttamente o indirettamente, con la forza sia fisica sia di leggi discriminatorie. Con questa definizione posso dormire sonni tranquilli: non sono razzista.