pensierandoi

il profumo del mare


IL PROFUMO DEL MARE Eravamo io e il gabbiano che, immobile guardava fisso chissà cosa...ma ora che ci penso..forse guardavamo la stessa cosa, cioè scrutavamo il mare. Lui bianco, statuario ...ma pure io...caspita, seduto li con le ginocchia all'altezza del mento eravamo incantati dal quel primitivo paesaggio. La brezza fresca mi accarezzava il viso, quasi mi infastidiva costringendomi ad alzare il colletto del leggero giubbino ...lui invece no, il vento smuoveva le sue piume e sicuramente arrivava a contatto con la pelle ma impassibile scrutava il suo mondo dove io ero solo una presenza abusiva. Quel vento continuava soffiarci addosso quasi dolcemente ma poi, quel pezzo di spettacolo si interrompeva allorquando ad invadere il territorio del pennuto interveniva un altro mio simile che passando di corsa inquietava il bianco guardiano e approfittando della tesa brezza coglieva un soffio sott’ala e dopo un primo battito planava liscio sino quasi a contatto del mare accarezzandolo per poi allontanarsi. E restavo da solo, ma non proprio, c’era la brezza che quasi, se sai ascoltare, ti sussurra nell’orecchio e ascolti cose che già sai, già vissute, come per ricordartele. Stai li e ascolti e guardi e pensi, pensi come se ipnotizzato…che spettacolo …e che profumo, si IL PROFUMO DEL MARE